Capitolo 9

119 5 0
                                    

Intanto il suo secondo rientra nella stanza e io mi congedo, devo prepararmi per questa operazione, e soprattutto devo preparare tutti i materiali. Appena arrivo nella mia stanza vedo Sam che si sta dando un gran da fare, appena mi vede un sorriso gli si allarga sul viso.

"ben tornato Akito! Guarda che bel bottino abbiamo trovato sul mercantile! Sono nuovi di zecca!" dice mostrandomi un set di bisturi ancora incartati.

"Forse la fortuna inizia a girare, in ogni caso è meglio sterilizzarli tutti, fai bollire una grossa pentola d'acqua e buttaceli tutti dentro, fai lo stesso con il maggior numero di bende che riesci a trovare, se sono nuove ancora meglio. Poi dovrai aiutarmi a preparare l'operazione." Dico soprappensiero.

"Operazione?" chiede lui curioso.

"Si è una storia lunga, poi ti spiegherò tutti i dettagli, ma prima datti da fare a preparare tutto!"

Dopo due giorni di preparativi, la nave procede spedita verso la nostra meta l'insenatura nascosta, e potrò iniziare anche se rimango dell'idea che andare sulla terra ferma sarebbe stato più saggio.

Al mattino quando faccio il giro di visite dei feriti tutti mi chiedono notizie del comandante, è strano come tutti questi uomini: schiavi, pirati e reclute forzate abbiano finito per amare quella donna, che ad un primo impatto è davvero spaventosa, ma in effetti a conoscerla meglio riesce a sorprenderti.

Finito con loro vado da lei, si vede che soffre terribilmente, ma insiste per alzarsi, vuole parlare ai suoi uomini prima dell'operazione.

Mentre lei sta facendo un discorso incoraggiante ai suoi uomini, il mare comincia ad agitarsi parecchio e la mia preoccupazione con lui, se l'insenatura non sarà tranquilla potrei davvero mettere in pericolo la sua vita. Non so perché mi faccio tutti questi problemi, alla fine sono diventato uno schiavo, non dovrebbe importarli del suo destino, ma la verità è che non posso fare a meno di pensare che se morisse ne soffrire terribilmente, un pensiero che non comprendo fino in fondo, ma che mi fa sentire stranamente agitato.

La sto osservando mentre parla con una forza che nelle sue condizioni credo sarebbe impossibile per chiunque altro, ma ad un tratto la vedo cedere, si aggrappa al timone, ma sembra non avere le forze per riuscire, per fortuna sono abbastanza vicino da poter andare in suo aiuto. Ma appena la trucco sento la sua pelle che scotta, faccio un segno al suo secondo che congeda gli uomini e intanto io la accompagno nella sua stanza.

Appena siamo soli chiedo "Da quanti giorni hai questa febbre?"

"Va e viene, è sempre stato così, ma oggi mi sento più debole, non so quanto riuscirò a resistere"

"ok intanto cercheremo di farti scendere la febbre e appena arriveremo all'insenatura ti opererò!"

Le faccio prendere un tonico e inizio a bagnarla con acqua fredda e delle pezze per far scendere la febbre, ma dopo poco lei inizia a tossire sempre più forte e quando cerco di aiutarla vedo del sangue sul suo fazzoletto.

"Credo che non arriverò all'insenatura" dice lei con un filo di voce.

Apro la camicia che ha indossato per vedere cosa è cambiato, l'ematoma è sempre più esteso, non posso più aspettare "devo aprire subito, sarà un salto nel buio, ma farò del mio meglio, ti fidi di me?"

"Se così non fosse sarei morta senza dirti una parola, fai del tuo meglio e non aver paura, qualsiasi cosa succeda" dice lei tranquilla.

Faccio un cenno con il capo, lei mi stringe la mano ma un secondo dopo perde le forze anche per quello, io corro alla porta dove ho lasciato Sam pronto per ogni evenienza, lo mando a chiamare il secondo che arriva correndo e decisamente preoccupato, mentre lei è già caduta nel sonno profondo del farmaco che le ho dato.

"Devo operarla subito, non ti fermare, raggiungi l'insenatura se puoi, ma cerca di far muovere la nave il meno possibile, ho bisogno di due uomini fidati che siano qui con noi in caso mi serva qualcosa, non so quanto potrà durare ne cosa mi potrebbe servire, quindi potrei aver bisogno di aiuto"

"ok lascia fare a me, ma tu non permettere che lei muoia!" dice voltandomi le spalle e uscendo di corsa.

Pochi minuti dopo bussano ed entrano due uomini "Siamo ai tuoi ordini" dicono.

"Avete mai avuto esperienze di ospedali o medicina?" chiedo per potermi regolare.

"Io ho assistito i feriti dopo la battaglia nelle Americhe, so fare delle buone fasciature, e posso aiutare" dice il primo e il secondo che fa cenno con la testa aggiunge "anche io ho aiutato in un ospedale prima di imbarcarmi, non sono un dottore, ma me la cavo"

"bene mi sarete utili, devo operare questa donna e le condizioni non sono ottimali, ma non c'è piu' tempo da perdere"

Lei ormai è addormentata le ho dato un forte sonnifero e adesso non resta che iniziare, l'anestesia entrerà in circolo velocemente e devo solo incidere. Mi sembra pazzesco, cerco di concentrarmi.

Nella cabina intanto è calato il silenzio. Le mie mani si muovono troppo, cerco di regolare il mio respiro con il dondolo della nave. Conto mentalmente, tre due uno e inizio a incidere.

4 cuori uniti dal destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora