Capitolo 6

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"Bene, allora veniamo al dunque, anni fa ero sposata con un commerciante, quell'uomo si è intascato la mia dote e poi mi ha abbandonata in mezzo al mare su una barchetta che stava affondando, stavo per morire quando sono stata recuperata dalle acque da un galeone pirata, questo galeone in effetti, il capitano mi ha fatta soccorrere e ha deciso di prendermi in moglie, avevo solo vent'anni e non sapevo come fare ad oppormi, avevo paura, ma ero anche grata del fatto che mi avessero salvato la vita. La prima volta che sono arrivata sulla terra ferma ho scoperto che il mio ex marito il mercante aveva inscenato la mia morte e aveva intascato una cospicua eredità ingannando tutti, così ho deciso di restare a bordo della nave pirata, sono passati gli anni e io ho iniziato a imparare tutto della vita di mare, facevo quello che potevo e ero felice, dopo tre anni però il capitano della nave ha deciso che voleva un figlio da me, nonostante avesse già una squadretta di bastardi che gironzolavano sul ponte avuti dalle sue schiave. Sono rimasta incinta, ma dopo qualche mese ho perso il bambino, è stato un brutto colpo e in più l'uomo che diceva di amarmi è andato su tutte le furie, ha iniziato a picchiarmi e prendermi a calci aggravando la mia emorragia, il medico di bordo è stato ucciso nel tentativo di proteggermi. Quando gli uomini dell'equipaggio hanno visto cosa mi stava succedendo hanno preso le mie difese contro l'allora comandante. Ero riuscita a farmi amare da molti e me lo hanno dimostrato ammutinandosi contro il loro capitano per proteggere me. Prendemmo la nave, ma ormai per il mio bambino non c'era più speranza, mi portarono sulla terra ferma ma ormai ero in fin di vita. sono riusciti a salvarmi per un soffio. Sono tornata sulla nave e gli uomini mi hanno eletta comandante, quello che pochi di loro sanno è che continuo a portarmi dietro le ferite di quel giorno, vivo con dei dolori lancinanti al basso ventre che non mi lasciano dormire e qui entri in gioco tu."

"Come posso aiutarti?" chiedo sconvolto.

"il medico prima di te mi dava un sonnifero molto potente, con cui almeno potevo dormire, ma niente di più. Se tu hai qualche idea migliore sono disposta a provare qualunque cosa"

"Non ne sono sicuro, vorrei prima visitarti se non è un problema"

"No affatto, cosa vuoi che faccia?"

"Prima di tutto, ho bisogno di vederti senza corsetto e più scoperta che puoi, e poi cerca di descrivermi tutti i dolori e se c'è qualcosa che migliora o no la tua situazione" dico cauto.

"Non è un problema farmi vedere completamente nuda da te" dice iniziando a spogliarsi "il dolore è sempre presente, cerco di tenermi lontano da grandi sforzi perché certi movimenti mi causano più dolore, soprattutto i piegamenti, per questo tengo sempre il corsetto, in modo da non piegarmi troppo. Aiutami a togliere gli stivali" dice indicandoli.

Io mi avvicino per aiutarla , adesso ho quasi paura di toccarla, la sua storia mi sembra assurda, questa donna ne ha passate troppe per una vita sola, ed è ancora giovanissima. Credo che abbia la mia età.

Lei finisce di spogliarsi e io non posso che restare incantato da una tale bellezza, ma l'occhio mi cade immediatamente sul gonfiore del suo ventre, un gonfiore che non ha niente di buono e l'intera parte ha un colorito violaceo "Da quanto tempo sei così?"

"Sarà passato più di un anno" dice lei tranquilla.

LA faccio sdraiare e appena provo a toccarla lei urla di dolore "è molto più grave di quanto pensassi, come hai fatto a resistere ridotta così fini ad ora?"

"Ho dovuto, o questo o la morte, non c'è molta alternativa quando viaggi su una nave pirata" dice alzando le spalle.

"ok sarò onesto, è molto grave e non so com'è possibile che tu non sia ancora morta, le opzioni sono due operarti e rimuovere ciò che causa il gonfiore o aspettare, ma non mi sento di darti più di un mese di vita se scegli la seconda opzione." dico serio.

Lei mi fissa per un attimo "non voglio morire, non ancora, tu potresti operarmi?"

"Si, ma non in queste condizioni, non su una nave che si muove e non con le attrezzature che abbiamo a disposizione in questo momento, è tutto sporco e arrugginito, usare quelle cose ti causerebbe comunque una grave infezione e con le poche cose che avete recuperato dalla mia nave non posso fare molto" ammetto.

"Siamo pirati, non possiamo andare a fare la spesa al mercato, ne tanto meno andare in un ospedale, dovremo inventarci qualcosa. Ma prima che io metta la mia vita nelle tue mani voglio che mi racconti qualcosa di te, voglio fidarmi di te e non posso farlo se non ti conosco. Adesso aiutami a rivestirmi e poi ci faremo portare la cena" dice allungando una mano verso di me.

4 cuori uniti dal destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora