Capitolo 20

105 4 0
                                    

Ad un tratto entra un uomo che non avevo mai visto "Da questa parte c'è un prigioniero!" urla rivolto a qualcuno alle sue spalle. Un attimo dopo un uomo in divisa arriva nella stanza.

"Chi sei e come sei arrivato su questa nave?" domanda.

"Mi chiamo Akito Hayama, sono un medico, ero su una nave mercantile che è stata attaccata e mi hanno portato a bordo" lo dico senza riflettere, ma mi prende un nodo allo stomaco, mi sento il peggiore dei traditori.

"Bene aiutatelo e portiamo lo sulla nave, avremo poi il tempo di interrogarlo per sapere cosa sa" dice il militare ai suoi uomini.

Con un'accetta abbattono il palo a cui sono legato e mi portano via con tanto di catene ai polsi "Queste te le toglierà il nostro fabbro a bordo" mi dice uno di loro.

Mi trascinano con loro fino al ponte esterno, dove vedo la ciurma di pirati decimata, poi vedo lei legata e in ginocchio, appena mi vede il suo sguardo passa dalla rabbia alla preoccupazione, mi guarda disperata, ma distoglie in fretta lo sguardo. Vorrei poter fare qualcosa, ma siamo circondati da tre navi piene di militari e mercenari, i pirati sono stati messi in catene, non posso fare nulla da solo.

Poi sento l'ordine di un ammiraglio "portate il comandante e una decina di uomini a bordo per la pubblica esecuzione." Il cuore inizia a martellarmi nel petto, la uccideranno, devo fare qualcosa.

Mi portano direttamente dal fabbro con l'ordine di liberarmi, per poi portarmi dal comandante che mi interrogherà. Penso a qualcosa da dire, devo trovare il modo di salvarla. Devo trovare il modo di portarla via da qui.

Dopo un paio di colpi sapienti il fabbro mi libera dai miei bracciali di ferro, mi massaggio i polsi doloranti, per i tentativi che ho fatto di liberarmi sono ancora intontito quando mi portano nella cabina del comandante.

"Benvenuto a bordo della Queen Elizabeth, signor Hayama, mi hanno detto che è stato fatto prigioniero da una banda di pirati, brutto affare, su che nave era imbarcato lei?"

"ero su un mercantile partito dall'Europa"

"Da quanto tempo è stato tenuto prigioniero?"

"Diversi mesi, non sono sicuro, credo di aver perso il conto" dico cercando di rimanere sul vago.

"è strano, perché non ti hanno barattato al primo porto utile o venduto? Perché ti tenevano li?"

"Per un po' mi hanno obbligato a curare i loro feriti, poi quando hanno trovato un'altro medico mi hanno riportato la sotto dove mi avete trovato"

"Dev'essere stata una brutta esperienza, ma non si preoccupi, adesso potrà tornare alla sua vita e i suoi aguzzini verranno processati e impiccati per i loro crimini. Adesso si riposi, domani arriveremo in porto e potrà finalmente tornare sulla terra ferma ad una vita più onorevole" dice con un ghigno che mi lascia pensieroso.

Vado verso la cabina che mi è stata assegnata e sento due uomini discutere, le serate passate a sgattaiolare nella cabina di Sana senza farmi notare da nessuno mi hanno insegnato a muovermi senza farmi sentire, mi avvicino alla porta che è rimasta socchiusa e sento la conversazione tra i due uomini.

"Bene, finalmente ho sistemato questa questione, non potevo permettere che si scoprisse cos'era successo, avrei finito per perdere tutto"

"Bhè è un bene che la ragazza non sia mai tornata a reclamare ciò che era suo"

"Si però ultimamente ha attaccato le mie navi più volte senza lasciare assolutamente niente di valore non credevo, che la donnicciola che ho sposato per prendermi il suo capitale potesse essere così intraprendente, se no l'avrei fatta uccidere e mi sarei tolto il problema" conclude quello ridendo.

Il bastardo deve essere il primo merito di Sana, e da quanto ho capito ha corrotto i capi della marina per dare la caccia a lei e farla fuori, devo fare qualcosa, anche se non so ancora che cosa.

4 cuori uniti dal destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora