Capitolo 16

107 6 0
                                    

"Comandante vorrei il tuo permesso di abbandonare la ciurma!" dico pieno di rabbia.

"Come scusa?"

"bhè adesso non avete più bisogno di me visto che avete mister ti insegno io!" dico rabbioso.

"vuoi andartene?" chiede a bassa voce titubante.

"Non ho più motivi per restare, nessuno su questa nave ha bisogno di me"

Lei mi guarda, gli occhi pieni di lacrime "io, io ho bisogno di te"

"Mi sembra che tu abbia che tu abbi già chiarito che non hai bisogno di me!" dico, ma il tono mi esce più acido di quanto non avrei voluto.

"Quindi te ne vuoi andare?" chiede lei cercando di nascondere le sue emozioni.

"Si" dico secco.

"Se questo è quello che pensi allora la prossima volta che faremo tappa in porto sarai libero di andartene" dice lei che un secondo dopo se ne va sbattendo la porta.

Che senso avrebbe restare? Continuare a vederla ogni giorno circondata da uomini che la adorano, lei che ama tutti ma non ama seriamente nessuno. Se mi avesse voluto avrebbe vietato la mia partenza, inizio a credere che quello che ho letto su quel dannato diario sia stata tutta una fantasia, sono quasi tentato di rubarlo per vedere se ha scritto altro, ma non posso sapere quando lei entrerà di nuovo e se qualcuno mi vedesse qui passerei dei guai, meglio andare.

Durante la notte sento il segnale, tutti si preparano ad attaccare una nave, ho deciso che questa volta voglio buttarmi anche io nella mischia, salgo sul ponte esterno con gli altri e vedo tutti armati e pronti alla battaglia, il secondo grida per incitare la ciurma "Siete pronti alla battaglia?"

Il primo colpo di cannone esplode e sentiamo le urla provenienti dall'altra nave, le luci si accendono, ma il nostro galeone è già al fianco del mercantile, un secondo dopo un urlo irrompe "Ciurma! All'arrembaggio!"

Gli uomini si lanciano con rampini e corde, e dopo poco vengono calate le passerelle, tutta la ciurma si riversa sulla nave mercantile, i cui uomini resistono ai colpi con molto coraggio, la battaglia è nel vivo quando sento una voce femminile " E tu che diavolo ci fai qui?"

"Combatto" dico infilzando un uomo che tenta di attaccarla.

"Non è questo il tuo posto!" dice lei restituendo il favore.

"Non dovrebbe essere neanche il tuo ma eccoti qua!" dico sarcastico.

Continuiamo a litigare tra di noi urlandoci contro, ma schiena contro schiena continuiamo a combattere e ci proteggiamo l'un l'altra.

Poi in un attimo lei perde l'equilibrio un uomo si getta su di lei e io mi lancio tra loro, salvandola dall'assalto, ma un altro uomo ne approfitta per attaccarmi colpendomi al braccio, lei è di nuovo in piedi e lo uccide con un colpo solo, poi si avvicina per valutare la ferita "Adesso mi darai ascolto e te ne andrai da qui?"

"Solo se tu vieni con me!" dico d'istinto.

"Sono il comandante non posso andarmene!"

Mi sento uno stupido, ma non voglio andarmene mentre lei è qui a rischiare la vita.

Resto a combattere e con l'adrenalina in circolo non mi rendo conto che sto perdendo una gran quantità di sangue. La battaglia continua fino a che non perdo i sensi, sento la voce di lei urlare, poi più niente.

4 cuori uniti dal destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora