Capitolo 2

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Tutti sono con il fiato sospeso, si sente solo lo scrosciare delle onde sulla chiglia della nave e i suoi passi sul legno.

"Buongiorno a tutti, cosa abbiamo qui? Sembrerebbe un bel bottino di guerra e dal momento che avete perso, adesso appartenete a me" dice con un sorriso crudele sul volto, mentre i suoi uomini esultano.

Poi inizia a passare in rassegna tutti i prigionieri dividendoci in due gruppi, scruta e decide, mentre i suoi uomini eseguono gli ordini senza battere ciglio.

Quando sembra soddisfatta della divisione chiama due dei suoi uomini "siete stati valorosi, tra gli scarti potete scegliervi un premio se lo desiderate" dice con decisione.

Gli occhi dei due si illuminano e urlano all'unisono "grazie capitano!" poi si avvicinano all'altro gruppo di persone, non capisco cosa stia succedendo, poi ognuno di loro sceglie una ragazza e se la porta via tra le urla dei famigliari che vengono fatti tacere a forza di colpi e minacce.

"Non fate tante storie si divertiranno un po' e poi ve le restituiranno!" Dice la comandante con un ghigno "e ora veniamo a voi" dice indicando il gruppo in ginocchio davanti a lei del quale faccio parte anche io.

"Voglio sapere i vostri nomi e cosa fate nella vita!"

Tutti si presentano, alcuni che si rifiutano vengono minacciati con le spade, poi è il mio turno "il mio nome è Hayama e sono un medico" finito l'interrogatorio la capitana sembra pensarci un po' su, poi si gira e ci guarda come fossimo dei vermi.

"Voi siete la mia merce pregiata, potreste tornarmi utili, quindi avete tre opzioni: potete decidere di unirvi alla mia ciurma o potete rifiutare la vita di mare e essere venduti come schiavi, la scelta è vostra. Ah che sbadata c'è anche la terza opzione potete decidere di morire." Quando pronuncia queste parole uno sguardo spaventoso appare sul suo volto e io mi chiedo come tanta bellezza possa nascondere tanta crudeltà.

Ricomincia l'interrogatorio dal primo della fila "Cosa scegli?"

Quello la guarda terrorizzato, non credevo che una donna potesse incutere tanto timore. Dopo pochi secondi di attesa lei perde la pazienza "avanti, non abbiamo tutto il giorno!"

"Non voglio diventare un pirata..." dice l'uomo sussurrando.

"E uno schiavo?" Chiede lei con un ghigno.

"Nemmeno"

"Allora rimane solo un'opzione"

"Per pietà ho una famiglia, una moglie e un figlio piccolo!" Dice lui voltandosi a guardali visto che anche loro sono stati legati e portati sul ponte, ma fanno parte dell'altro gruppo.

"Mi stai facendo perdere un sacco di tempo, sappi che tua moglie starà molto meglio senza di te lurido codardo!" Urla lei con rabbia "adesso basta gettatelo a mare, così gli altri saranno un po' più rapidi nelle loro scelte!"

Appena lei da l'ordine uno degli uomini taglia la corda che lo teneva legato e due uomini forzuti lo afferrano per le braccia trascinandolo verso il parapetto, lui si dimena e la moglie urla, ma loro senza esitare lo lanciano in acqua. Per un attimo pensiamo che sia solamente caduto in acqua, ma un attimo dopo sentiamo un urlo e poi più niente, legati come siamo non possiamo vedere cosa è successo, ma non ce n'è bisogno infatti è la capitana a dirlo "forse non vi siete accorti che prima abbiamo gettato i cadaveri in mare, e per chi non fosse di queste parti vi spiego cosa significa, potete provare a nuotare ma andreste poco lontano, tutto quel sangue ha attirato delle graziose creature, il mare intorno a noi in questo momento è pieno di squali, quindi confido che le prossime decisioni siano più rapide e intelligenti, mi dispiacerebbe sacrificare tanta merce preziosa." Il suo sguardo è minaccioso e alcuni dei suoi uomini ridono.

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