Sono passati diversi mesi e ormai abbiamo trovato una vita che ci rende felici, la mia Sana è tornata a sorridere, sembra un'altra persona, piena di vitalità e sempre pronta a farsi in quattro per aiutare gli altri.
Facciamo tappa fissa in 5 porti portando merci da uno all'altro, ma soprattutto io mi guadagno da vivere come medico itinerante, ovunque vada ci sono persone da aiutare e Sana sta imparando molto e mi da una mano, ormai abbiamo trovato un equilibrio e siamo felici, anche se ogni tanto la notte cullati dalle onde del mare la vedo intenta a fissare l'acqua, credo che sarà per sempre un grosso peso sulla sua anima, le persone che ha perso in mare, ma prega per loro e ogni tanto la vedo lanciare fiori in mare, penso sia il suo modo di ricordarsi di loro.
Visto che gli affari vanno bene abbiamo deciso di prendere una barca più grande, nulla a che fare con il vecchio galeone ovviamente, ma abbastanza grande per avere una stiva dove immagazzinare e merci per il trasporto e due stanze in più, una delle quali è diventata il mio studio medico, l'altra invece per ora è solo un ulteriore magazzino, poi decideremo cosa farci.
Io sono innamorato di questa ragazza, e non posso immaginarmi la mia vita senza di lei, voglio chiederle di sposarmi, ma non voglio né spaventarla, né tanto meno farle tornare alla mente brutti ricordi, dovrò rifletterci bene.
Sta mattina siamo in porto, ho due pazienti da visitare e Sana come sempre mi accompagna, quando ci infiliamo in un vicolo per raggiungere uno dei pazienti vedo che qualcosa attira la sua attenzione "Cos'hai visto?" chiedo senza fermarmi.
"Niente" dice distratta "Senti puoi andare senza di me? Ci vediamo dopo ok?" dice dandomi un bacio sulla guardia e sparendo dietro un vicolo.
Vorrei seguirla, ma l'uomo con me insiste perché visiti sua moglie che sta molto male e io lo seguo pensieroso.
Finite le visite torno alla barca, di Sana ancora non c'è traccia, Poso la valigetta da medico, mi da una sciacquata alle mani e esco per andarla a cercare, ma appena salgo sul ponte esterno vedo una chioma rossa che riconoscerei tra mille, quando guardo meglio vedo che con lei c'è una bambina per metà coperta di fango che tiene stretto un fagotto.
Mi avvicino a loro e la bambina si nasconde tra le gambe di Sana.
"Aki, dobbiamo aiutare queste bambine!"
"Come?" chiedo stupito.
Sana si abbassa per parlare con la bambina "Questo è il dottore bravissimo di cui ti ho parlato, così potrà curare la tua sorellina ok?" La bambina la guarda indecisa, poi con uno sguardo sicuro si gira verso di me e allunga il fagotto che tiene tra le braccia "Ti prego aiutala!"
Mi avvicino per vedere che avvolta nel fagotto tutto sporco c'è una neonata che non avrà più di un paio di giorni di vita. Le porto subito sulla nave, per fortuna non c'è niente di grave, pulisco la bambina e la avvolgo tra coperte pulite, mentre Sana sta con la sorellina più grande.
Prendo la bimba in braccio e la riporto dove sono loro "Allora piccola cos'è successo? Dov'è la vostra mamma?" chiedo facendo vedere che la neonata sta bene.
"quando è nata lei, la mamma urlava, urlava forte, poi lei ha iniziato a piangere e la mamma non urlava più, l'ho chiamata ma non rispondeva e poi l'hanno portata via!" dice iniziando a piangere.
Sana l'abbraccia stringendo forte cercando di calmarla "Ho chiesto in giro, la mamma era una mendicante, è morta di parto, nessuno sa chi sia il padre e nessuno si prende cura di loro" dice facendo una pausa "Aki ti prego portiamole con noi!" dice lei speranzosa.
Io guardo la bambina aggrappata al vestito di Sana, non avrà più di quattro anni, mi avvicinò accarezzando la testa "Non c'è nessuno che si prende cura di voi?" chiedo mentre lei scrolla la testa "allora che ne dite di restare con noi? Abbiamo perduto anche noi le nostre famiglie e potremo aiutarci a vicenda!" dico cercando di rassicurare la piccola.
Lei mi guarda e nei suoi occhi rivedo un po' il mio sguardo, un po' cupo, un po' spaventato, tira su con il naso è fa cenno di si con la testa.
"Vuoi dirmi il tuo nome?" chiedo.
"Mi ... mi chiamo Sari" dice lei con un filo di voce.
"Bene Sari benvenuta a casa" dico abbracciandola.
Sana è più felice che mai, e mi tira verso di sé piangendo e finiamo per rimanere lì così abbracciati con queste due piccole estranee, che da quel momento sono entrate a far parte delle nostre vite.
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4 cuori uniti dal destino
Fiksi PenggemarE se Sana e Akito fossero vissuti all'epoca dei pirati? Ecco a voi una storia un po' diversa dal solito e fate attenzione ci sono vele nere all'orizzonte!