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Cristian

Scendo dal palco e sono gasatissimo, abbiamo fatto un ottima esibizione ma mi interessa sapere Simona cosa ne pensa.

Sembrava che le piacesse e che si divertisse, ma vorrei sentirglielo dire, ed in effetti non appena ci avviciniamo lei e le sue amiche ci assalgono e ci fanno tanti complimenti.

Lei, dapprima ne fa elogiando tutto il gruppo, poi rivolgendosi direttamente a me.

Mi dice che l'ho travolta....wow sono felicissimo.

È in imbarazzo e si vede, cerca di ridere e di fare la simpatica mi fa pure una linguaccia.

Poi le dico

" Ti va di venire a prendere qualcosa al bar ? ho giusto due minuti"

"Si certo " annuisce

Le prendo la mano, la trascino al bancone del bar, cercando di schivare chi mi fa i complimenti, dandomi pacche sulle spalle e chi si vuole semplicemente strusciare addosso.

Riesco a trovare uno sgabello libero, la faccio accomodare e mi piazzo tra le sue gambe, la qual cosa mi viene molto naturale, poi le chiedo

"Cosa prendi?"

mi risponde

"Una soda, grazie",

mi giro verso Ernesto il barman ed ordino una soda ed una birra per me, aspetto che me le versi poi prendo la soda e gliela passo.

Mi volto verso di lei e vengo investito dal suo odore di miele e rose.

Adoro il suo profumo, la annuserei per sempre.

Si avvicina con le labbra al mio orecchio per sovrastare la musica alta

"Posso chiederti una cosa?" .

Io annuisco.

"Perché proprio The obscurity , cosa vi ha spinto a scegliere questo nome?"

Ci penso su , stavolta mi avvicino io al suo collo

"Beh....è una cosa che ci ha sempre accomunati... ci sentiamo avvolti dall'oscurità, dalla negatività.

Non c'è una ragione particolare,

è semplicemente uno stato d'animo il nostro!".

Si sposta e mi guarda un po' perplessa poi aggiunge .

"Non è quello che ho percepito io quando vi ho visti su quel palco.

Anzi per me è stato, esattamente il contrario.

Mi avete dato una botta di vita, mi son sentita viva, coinvolta, con i sensi in allerta, a mio modesto parere, questa non mi sembra oscurità. Se riuscite a suscitare queste emozioni nelle persone che vi ascoltano, beh, io non ci vedo niente di oscuro, anzi direi che è il contrario."

Mi sposto per guardarla negli occhi, sono stupito, nessuno mai ci aveva detto una cosa così.

Nemmeno mio padre, che tende ad analizzare ogni singola cosa.

Sto per risponderle quando mi sento toccare la spalla,

mi volto,

Tommy si avvicina al mio orecchio

"Mi dispiace interrompere amico, ma dobbiamo riprendere."

"Ok arrivo" ,tracanno il resto della birra e mi rivolgo a Simona :

"Devo ritornare sul palco.

Il pubblico mi reclama".

Faccio il simpatico.

Simona mi da uno schiaffetto sulla spalla e mi prende la mano,

" Andiamo" e balza giù dallo sgabello, portando con se la sua bevanda.

Questo semplice gesto mi fa divampare un calore in corpo che non so spiegare.

Arrivati al tavolo la lascio con le amiche

" Mi aspetti fino alla fine... mi piacerebbe approfondire il discorso di prima", lei annuisce, abbozzo un sorriso, mi volto e con un balzo salgo sul palco.

Nell'ora successiva diamo il cento per cento, io mi sento adrenalinico ed il pubblico risponde con entusiasmo e molto spesso mi ritrovo ad intrecciare lo sguardo con il suo e mi sento in pace.

Mi sento così bene, come non mi era mai capitato.

A fine serata, dopo una escursione nella musica rock dagli anni novanta ad oggi di vari gruppi, intervallate ogni tanto da alcune nostre canzoni mi avvicino al microfono ,

"Ehi gente ... purtroppo siamo giunti alla fine di questa serata, siamo felici di averla passata con voi e volevamo concludere con un pezzo molto bello, Bed of Roses di Bon Jovi.

Questa è dedicata a tre amiche che stasera ci hanno onorato della loro presenza."

Sorride.

Faccio un cenno nella loro direzione, prendo uno sgabello la mia chitarra, che è poggiata li vicino, mi siedo e comincio a cantare.

"Seduto qui fermo e perso

davanti a questo vecchio piano

cercando di catturare in tutti i modi

il momento che questa mattina mi sfugge

perchè una bottiglia di vodka

pesa ancora nella mia testa

così come una bionda, che mi ha fatto vedere i sorci verdi

Penso che lei sia ancora nel mio letto

mentre sogno di film

che non faranno su di me quando morirò

con un pugno di ferro mi sveglio e

bacio alla francese al mattino

Mentre una banda che marcia

continua a rimbombare nella mia testa

Mentre parliano

di tutto ciò in cui vorrei credere

Di amore, verità e di

cio che significhi per me

la verità è, bambina, tu sei tutto ciò di cui io ho bisogno."

La cerco con lo sguardo, e quando i nostri occhi si incontrano non li scollo più da lei.

Cerco di dare tutto me stesso e di farle capire che lei mi piace, mi piace davvero.

Alla fine della canzone un boato ci accoglie e noi ringraziamo e scendiamo dal palco.


IL VUOTO DENTRODove le storie prendono vita. Scoprilo ora