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Simona

Arriviamo a casa di Cristian, in realtà più che casa io direi villa, comunque arriviamo e parcheggia la moto.

Mi conduce per il vialetto fino alla porta d'ingresso, inserisce le chiavi ed apre,

"Entra dai!" mi fa, ed io

"Se entriamo così faremo un lago a terra, siamo bagnati fino al midollo" mi rifiuto.

"Cosa vorresti fare? Restare qui sulla porta e continuare a prender freddo? Rischi che ti venga un malanno se ancora non l'hai preso ... dai!" e mi tira per il polso.

Chiude il portone alle mie spalle.

Mi guardo intorno

È proprio una bella casa, ben arredata, con gusto molto moderno e minimalista, ma comunque calda ed accogliente.

Osservo i miei piedi e vedo che si è già formata una piccola pozza d'acqua. Combineremo un macello.

Cristian mi sprona "Dai su muoviti, vieni con me", faccio per protestare ma lui mi prende la mano e mi conduce su per le scale che, son difronte a noi e che penso conducano alla zona notte.

Arrivati al piano superiore ci troviamo davanti un ampio corridoio con varie porte, Cristian percorre tutto il corridoio, lasciando una scia d'acqua, fino ad arrivare all'ultima porta sulla destra apre ed entra.

Come immaginavo è la sua camera.

Nell'aria c'è l'odore di Cristian, ed esprime molto il suo modo di essere.

I colori dell'ambiente sono sui toni del blu.

Ai muri ci sono attaccati poster di band e dischi in vinile, ci sono un paio di chitarre su degli scaffali.

Il letto è posizionato di lungo sulla parete a destra, su quella opposta, sotto una grande finestra c'è una scrivania cosparsa di tutte le sue cose. Oltre il letto c'è un'altra porta che credo essere il bagno.

Dopo aver osservato un po' lui mi guarda "Ti piace?"

"Si molto ... è molto ... mmh ... te.

Non saprei descriverla meglio" sono imbarazzata, siamo soli a casa sua e per di più bagnati fradici.

Cristian ride, anche lui sembra nervoso "Vieni", mi conduce alla porta che, in effetti si rivela essere il bagno ed entriamo, mi dice

" Metti i vestiti in questa cesta e lasciali davanti alla porta del bagno, io ti lascio qualcosa da mettere sul mio letto mentre i tuoi vestiti li metto in asciugatrice",

poi si volta prende due teli

"Questo è per te" l'altro lo tiene per se.

Mi indica un cassetto al lato del lavabo

"Il phon è lì dentro, fai la doccia io ti aspetto giù preparo qualcosa da mangiare."

Si avvia alla porta poi si gira "Se hai bisogno di qualche altra cosa chiamami".

Io che son rimasta per tutto il tempo in silenzio rispondo semplicemente "Ok!"

Cristian mi sorride, si gira e si tira la porta alle spalle.

Rimasta sola comincio a guardarmi intorno, noto sul fondo una doccia molto grande con chiusura in cristallo, su un lato c'è il lavabo che è una bacinella in acciaio poggiata su un piano di legno invecchiato con delle cassettiere su ruote poste al di sotto del ripiano. Sopra, invece, vi è uno specchio lungo tutta la parete e sulla parte opposta gli igienici sospesi. Tutto il bagno è sui colori del grigio.

Comincio a spogliarmi e come mi ha detto metto i miei vestiti nel cesto e lo poggio dinanzi alla porta.

Entro nella doccia e l'acqua calda che mi cade addosso mi rigenera, non credevo ma ci voleva proprio una bella doccia!

Quando finalmente mi sento pronta esco e mi avvolgo nel telo.

Asciugo i capelli con il phon, cercando di districarli un po' con le mani, visto che non ho potuto usare una maschera ed infine cerco di asciugare anche un po' i miei slip, dato che non ho voluto metterli nel cesto che ho lasciato a Cristian.

È stato già tanto imbarazzante metterci il reggiseno.

Quando è abbastanza asciutto mi avvolgo il telo intorno al corpo ed esco dal bagno.

Trovo una sua t-shirt appoggiata al letto, la indosso, mi arriva sin sotto il sedere.

Ha il suo odore, ed inspiro a pieni polmoni il suo profumo.

Apro la porta e mi avvio a piedi nudi al piano di sotto in cerca di Cristian.

La scia d'acqua che avevamo lasciato è scomparsa.

Giunta al piano terra cerco di prestare ascolto per capire dove dirigermi.

Non sentendo nulla comincio a chiamarlo

"Cristian", subito mi risponde

"Da questa parte ... sono qui!" continua per farmi capire da dove proviene la voce.

La seguo, attraverso il salone e giungo in cucina dove lo trovo intento a preparare dei panini, dietro il bancone dell'isola.

OH MIO DIO!!!

È bellissimo, ha fatto anche lui la doccia ed ha ancora i capelli bagnati ed è davvero sexy, non che non lo sia sempre stato

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È bellissimo, ha fatto anche lui la doccia ed ha ancora i capelli bagnati ed è davvero sexy, non che non lo sia sempre stato.

Indossa i pantaloni della tuta che gli cadono un po' sui fianchi ed una maglietta bianca molto aderente, che mette in mostra il suo splendido corpo.

Buon Dio il cuore mi sale in gola, le mani cominciano a sudare, devo strofinarle più volte sulla maglietta per asciugarle, un calore improvviso mi colpisce quasi come se il mio corpo improvvisamente si trovasse a contatto con una fonte di calore, ma cosa cavolo mi prende, è pur sempre il mio Cristian, mi dico, cosa è cambiato!!!!.

Mi sente arrivare e senza alzare lo sguardo mi dice "Vieni, siediti qui, sto preparando dei panini e c'è del succo se vuoi te ne verso un po' ..."alza lo sguardo e si blocca, lo vedo impallidire leggermente.

Si volta ed un po' più bruscamente mi dice

"Allora cosa vuoi succo, thè o se vuoi posso preparare un caffè", mi siedo sullo sgabello e dico

"Un succo andrà benissimo".


IL VUOTO DENTRODove le storie prendono vita. Scoprilo ora