La partita di hockey terminò con la vincita delle Aquile e Kurt fu costretto a passare il resto della partita seduto accanto a un Jack che non gli rivolgeva la parola.
I ragazzi, affiancati dalla signora Young e Christopher, attesero Nora fuori dagli spogliatoi per andare a festeggiare. Quando la ragazza raggiunse gli amici, venne soffocata in un abbraccio da parte di Emily e Christine.
- Brava la mia Martin!-
Christine scompigliò i capelli all'amica, sotto lo sguardo infastidito di Helen.
- Accidenti, darei qualunque cosa per saper giocare a hockey così. Brava, ragazza- disse Christopher stringendole la mano, dopodichè l'uomo guardò la sua compagna sorridendo.
- Direi che è ora di festeggiare! Chi vuole un hamburger?-
Tra i ragazzi calò un silenzio imbarazzato.
- Io devo andare a casa, mia madre mi aspetta per cena. Ci vediamo- disse Jack in tono piatto, per poi incamminarsi fuori dall'edificio, salutando a malapena.
- Anche io, mi dispiace tantissimo, ma ho promesso a mia sorella che l'avrei aiutata con il progetto per la festa di Halloween. Facciamo un altro giorno-
Helen salutò con un bacio sulla guancia Christine, che sembrò sul punto di un collasso nervoso, e seguì Jack all'esterno.
- Beh, direi che voi non avete impegni, giusto?- domandò Christopher facendo scorrere lo sguardo sui cinque rimasti, come se si fosse già immaginato quella scena. I ragazzi fecero cenno di no con la testa.
Un telefono squillò.
La madre di Brooke aprì la borsetta in fretta e furia, tirando fuori di tutto prima di trovare il cellulare.
- Pronto?-
La sua faccia restò seria per un momento, per poi trasformarsi in una maschera di terrore.
- Sì... sì certo, vengo subito-
Fece scorrere il dito sul display per chiudere la chiamata. Aveva le guance paonazze e gli occhi lucidi.
- Devo andare- disse guardando prima Christopher e poi Brooke negli occhi. Nel suo sguardo c'era orrore allo stato puro.
- Hanno... hanno trovato un cadavere al negozio. Dentro il nostro negozio-
Brooke si portò una mano alla bocca e sgranò gli occhi.
- La polizia è intervenuta sul posto perchè il signor Finnigan non era tornato a casa da stamattina. La famiglia lo stava cercando. I passanti hanno sentito i suoni di una lotta provenire dal negozio che ho serrato prima di venire qui, quando è arrivata la polizia hanno dovuto sfondare la porta, che era chiusa, e hanno trovato il corpo-
Un silenzio di tomba calò sul gruppo. Christopher cercò di avvolgere Amanda con un braccio, ma lei rifiutò.
- Devo andare. Dato che non voglio rovinarvi una giornata così bella, andrete tutti con Christopher al fast food. Anche tu, Brooke, ne parleremo poi dopo-
Sospirò passandosi una mano tra i capelli biondi.
- È una giornata troppo importante per voi, per essere rovinata così-
Scoccò un bacio sulla guancia a Christopher e si incamminò alla sua auto. Rimasero tutti spiazzati per un attimo. Kurt guardò Christopher con fare circospetto.
- Lei lo sapeva, vero? Sapeva che sarebbe successo. Sapeva che tutti sarebbero andati via a parte noi. Sapeva che ci sarebbe stato un omicidio-
- Kurt, ma che cazzo dici? Ti sembra il modo di rivolgerti a un adulto?-
Brooke gli scoccò un'occhiataccia. Christopher sospirò.
- Non sapevo dell'omicidio, ma sapevo che prima o poi sarebbe successo-
Emily si allontanò di un passo.
- Oddio, quindi lei ha a che fare con tutto quello che sta succedendo in questi giorni?-
- No-
- Ma ha detto che...-
- Io posso vedere quello che vedete voi. Che sentite voi. E sto studiando il fenomeno. Pertanto voglio aiutarvi a comprenderlo e a fermarlo-***
Durante il tragitto verso il fast food, i ragazzi tartassarono Christopher di domande. C'era chi non si fidava ancora si lui, come Kurt e Nora, e chi invece lo vedeva già come il prescelto arrivato a Willow Creek per salvare l'umanità, come Brooke, Christine ed Emily.
- Parleremo di tutto mentre staremo mangiando, ma voglio comunque farvi un quadro generale della situazione- disse mentre aspettavano che gli si fosse assegnato un tavolo.
- Io sono davvero uno scrittore arrivato fin qui per trarre ispirazione per un nuovo libro. E sono davvero innamorato di tua madre, Brooke. È una donna fantastica-
Brooke sorrise con uno strano scintillio negli occhi.
- Ma- e il suo sguardo si incupì - Sono venuto qui anche perchè mio fratello, capo del distretto di polizia di una cittadina più a Sud, si è accorto che c'era un tasso di mortalità troppo alto dovuto a infarti, coma e incidenti stradali. E stava peggiorando il numero di malattie mentali più o meno gravi. Io sono un appassionato di queste cose, ho sempre voluto essere il Sherlock Holmes o Dylan Dog della situazione, quindi ho accettato. Non dovevo propriamente indagare su qualcosa, solo capire il perchè di tutto questo. Alta percentuale di guida in stato di ebrezza? Presenza di sostanze tossiche o radioattive nell'aria? Beh, ho scoperto molto di più: ho scoperto che c'è qualcosa che crea tutto questo. La Morte-
Silenzio.
Si girò versi i ragazzi per vedere la loro reazione, se gli avessero fatto delle domande, se lo avessero preso per pazzo. Nessuno disse nulla. Poi, Emily, alzando un sopracciglio, produsse un unico suono con la bocca.
- Eh?-
In quel momento la cameriera venne verso di loro e gli assegnò un tavolino appartato in fondo alla sala, per poi distribuire sei menù. Ordinarono senza problemi, 4 cheeseburger, due con il bacon e una senza cetriolo, 2 hot dog, 6 porzioni di patatine fritte medie, 5 Coca Cola e una birra.
La conversazione andò avanti senza altri quesiti, grazie agli scritti di Christopher su quello che aveva scoperto.
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Tiro a segno
HororCinque ragazzi, cinque storie tormentate, una cittadina apparentemente tranquilla, un uomo misterioso, dei fatti inspiegabili. Potreste essere voi, potremmo essere noi, potrebbero essere gli altri. Se iniziassero ad accadere cose degne di un film h...