L'acqua era ormai arrivata alla profondità di quasi un metro e Christine, dopo aver provato ad aprire tutte le porte che, guarda caso, si erano dimostrate chiuse a chiave dall'esterno, si era seduta sul tavolo più alto che aveva trovato.
A gambe incrociate, cercava di meditare su una soluzione per uscire da lì, che non comportasse il soffocamento o l'affogamento, due delle morti che riteneva le peggiori in cui un essere umano poteva incappare. C'era anche un'altra paura, ma in quel momento ne aveva abbastanza così. Percorse con lo sguardo il seminterrato, per la centesima volta, ma non c'era nulla che la potesse aiutare a sfondare la porta. Non chiedeva un'ascia o uno spara missili, semplicemente qualcosa di utile. La puzza di morto che saliva con l'acqua, però, non aiutava di certo a farla ragionare. In preda a un attacco d'ansia, la fonte imperlata di sudore, tirò su il colletto della maglia al'altezza del naso, come una maschera, e, dopo essersi tolta le scarpe per essere più leggera, scesa nell'acqua puzzolente.
Si incamminò verso il caminetto ormai sommerso e da quel che restava della cenere prese in mano l'attizzatoio. Si diresse verso la porta camminando sulla punta dei piedi, poichè l'acqua le arrivava alla gola, e raggiunta quella che doveva essere l'uscita, iniziò a far leva con l'attrezzo sulla serratura. Nel mentre, l'acqua continuava a salire. La serratura si staccò senza produrre nessun suono, siccome si trovava già sotto l'acqua, ma la porta rimase serrata.
La ragazza lanciò un'imprecazione e lasciò cadere l'attizzatoio per nuotare più in alto, verso il soffitto, prima che sopraggiungesse la morte. Un'ultima boccata d'aria, e venne sommersa del tutto. La corrente le fece perdere gli occhiali, ma stranamente continuava a vederci chiaro.
- Fanculo a tutto, se devo morire morirò perchè non ho più fiato, non perchè mi sono lasciata andare di proposito-
Chiuse gli occhi e si lasciò adagiare sul pavimento.
I secondi passavano in fretta, ma Christine aveva ancora fiato e si rese conto che il peggio doveva ancora venire. Iniziò col sentire qualcosa che le premeva sul collo, così aprì gli occhi ma non vide nulla. Si accorse solamente che ormai la stanza era stata tutta sommersa e si trovava sotto il tavolo. Poi la sensazione di fastidio intorno alla gola si fece più persistente e ormai ne era certa: qualcosa di invisibile stava cercando di soffocarla mentre affogava, se era possibile. Cercò la mano invisibile ma quando provava a toccarla, le sue dita afferravano a vuoto il suo collo.
La sensazione di soffocamento persisteva e quando le arrivo un pugno dritto nello stomaco, fu costretta a lasciare andare quel poco di ossigeno che le restava nei polmoni. La forza che l'aveva spinta era sovrumana e l'aveva mandata a sbattere contro lo spigolo di una sedia con la testa. La ragazza iniziò a dimenarsi scalciando e producendo gemiti incomprensibili dalla gola, dove la mano invisibile la stringeva ancora. Era senza fiato, la vista le si annebbiava sempre di più ma non poteva mollare.
A un certo punto il suo corpo iniziò ad avere delle convulsioni e gli occhi le si ribaltarono indietro. Non aveva più il controllo di ciò che stava facendo.La vista ti si è annebbiata, Chris. Lascia che ti aiuti
La voce nella sua testa continuava a ripetere la stessa frase. Nel mentre i suoi polmoni iniziavano a dolere, sentiva l'acqua che le entrava dal naso e dalla bocca, che durante le convulsioni si era aperta. Sentiva acqua ovunque, anche al cervello. La parte peggiore, se poteva esistere, è che non vedeva quello che stava succedendo intorno a lei. Sentiva degli spostamenti di corrente, come se qualcuno le si stesse muovendo freneticamente intorno, ma non vedeva nulla, non poteva vedere nulla. Il cervello le esplose. O almeno, quella fu la sensazione. Quando un dolore lancinante in tutto il corpo fu passato, aprì finalmente gli occhi. Sputò acqua amara e puzzolente, la gola che bruciava, la testa che doleva, poi vide una mano che si avvicinava sempre di più a lei puntando al suo occhio. Christine non riusciva a muoversi, era come paralizzata. Le convulsioni erano finite così come l'acqua nella stanza, le era tornata la vista, ma non aveva di nuovo il controllo del suo corpo. Aprì la bocca per urlare ma era troppo tardi: la mano afferrò il suo occhio destro e lo strappò.
Se qualcuno avesse chiesto a Christine quali sensazioni si provano mentre ti strappano un occhio, lei non avrebbe saputo rispondere. O almeno, non fino a quel momento. Sentiva tutta la parte destra della faccia tirare, tirare e tirare e inebetita dal dolore fortissimo, cercava di respirare mentre una quantità inimmaginabile di sangue le scendeva sulla faccia. Era al limite, pensava davvero di morire lì seduta stante, con una mano senza corpo che le stava sradicando l'occhio destro. La sensazione del sangue che le colava sulla faccia non facrva che peggiorare la situazione. Con quel poco di lucidità che le era rimasta era riuscita a capire che tutto quel sangue doveva essere un'illusione o sarebbe già morta dissanguata. Un'illusione così come l'occhio che, come appeso a un filo di carne, si allontanava sempre di più da lei senza mai staccarsi del tutto. Le sensazioni che provava, però, erano reali. Iniziò a urlare, dimenandosi così come aveva fatto quando si trovava sott'acqua, ma in questo modo il dolore aumentava.
All'improvviso, dalla mano emerse un corpo: era Nora.
La mente di Christine si svuotò completamente. Tutta la sua attenzione si focalizzò su Nora, il dolore, ormai, solo più un fastidio in lontananza.
Non può essere lei. Non può essere lei a farmi questo in questo momento.
Poi Nora alzò tutte e due le braccia, con le mani al proprio posto, e con il coltello che stava afferrando tagliò di netto la mano che continuava a tirare l'occhio di Christine. Il pezzo di carne senza un corpo atterrò sul pavimento e prese fuoco, trasformandosi in cenere. L'ultima cosa che Christine vide fu Nora che si precipitava ad alzarla. Poi tutto diventò nero anche dall'unico occhio che le rimaneva.
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Tiro a segno
HorrorCinque ragazzi, cinque storie tormentate, una cittadina apparentemente tranquilla, un uomo misterioso, dei fatti inspiegabili. Potreste essere voi, potremmo essere noi, potrebbero essere gli altri. Se iniziassero ad accadere cose degne di un film h...