Capitolo 4

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Entrammo nella stanza dove attendevamo i famigliari della vittima. La madre era una signora robusta, dai capelli castani e dei grandi occhi verdi che piangeva ininterrottamente e non alzò lo sguardo neanche quando entrai.
Il fratello era più pacato, ogni tanto gli scendeva qualche lacrima sulla guancia e respirava in modo affannoso.
<<Salve, sono il capitano Beckett e lui è il signor Castle.>>
La madre alzò leggermente la testa per guardarci, ma non aveva la forza di parlare, così fu suo figlio a farlo.
<<Cosa è successo a Jack?>>
<<È stato ucciso ieri sera intorno alle 22.00. Conoscete qualcuno che avrebbe potuto fargli del male? O aveva qualche problema a lavoro?>>
La madre prese un respiro profondo e rispose alla mia domanda.
<<Andava d'accordo con tutti. È stato licenziato dal lavoro due settimane fa.>>
<<Sapete il perché?>>
<<Mi aveva solo detto che aveva fatto la cosa giusta.>>
Guardai Castle seduto affianco a me, e mi strappò le parole di bocca <<Dove lavorava suo figlio?>>
<<In una azienda di Catering per matrimoni, la Happy Marriage.>>
Come quelle parole uscirono dalle labbra della madre della vittima, Castle mi afferrò il braccio bruscamente e io lo guardai senza dire nulla.
Liquidai velocemente i familiari della vittima e portai Castle nel mio ufficio.
<<Castle, che succede?>> gli chiesi prendendo le sue mani fra le mie.
<<È il Catering che si occuperà del matrimonio di Alexis.>>
Castle era visibilmente preoccupato e iniziava a camminare avanti e dietro per il mio ufficio. Solitamente ero io quella che si preoccupava di più e lui colui che vedeva il bicchiere sempre mezzo pieno. Quando si trattava della sua famiglia cambiava completamente atteggiamento e ormai lo sapevo.
<<Castle, il fatto che sia morta una persona che lavorava lì non significa che ci saranno problemi nell'organizzazione del matrimonio. Se dovesse succedere qualcosa vedremo come fare.>> dissi avvicinandomi a lui e portandolo a sedere sul divano.
<<Kate, è mia figlia. Penso sia normale preoccuparsi. >>
<<Lo so. Risolveremo il caso e tutto andrà bene, e se non riusciremo a farlo in tempo per il matrimonio avremo un'occasione per indagare e vedere da vicino i suoi colleghi.>>
Feci un sorriso sperando che lui ricambiasse e invece lui alzò la testa, mi guardò senza dire nulla.
Mi scostò i capelli dal viso, si avvicino a me e mi baciò lentamente prima di abbracciarmi.
Mi sussurrò <<Grazie.>>
Quando mi abbracciava il mondo spariva, avrei voluto rimanere così ore, ma sapevo che per farlo stare meglio avrei dovuto risolvere l'omicidio.
<<Andiamo a risolvere questo caso.>> mi tirai su e aspettai che lui si alzasse e mi seguisse fuori dall'ufficio.

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