[Re]

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«Non se ne parla proprio. Non ritornerò a suonare con lui»

Facendo avanti e indietro per la stanza di Yoongi, continuavo a piagnucolare.

Non appena l'insegnante aveva riferito a me e Jungkoglione che non si trattava di una proposta ma di un vero e proprio ordine, erano subito esplose le nostre lamentele.

Nessuno di noi due aveva intenzione di tornare a lavorare con l'altro, soprattutto io, dato che ancora ce l'avevo con il coniglio per essere stato scaricato.

E poi, se non eravamo contenti di questa decisione, come avremmo potuto suonare in armonia?
I pezzi a quattro mani richiedevano una grande coordinazione e, soprattutto, una potente intesa con l'altra persona; questa connessione noi l'avevamo persa già quando eravamo amici... Figuriamoci ora che eravamo in disaccordo!

No, proprio non ci tenevo a fare brutta figura davanti tutto il conservatorio solo perché mi avevano assegnato quello stupido pezzo con quello stupido coniglio.
Stavo consumando i tasti del piano per riuscire a suonare per bene Mozart e ora tutti i miei sforzi finivano letteralmente nel cesso per un capriccio di quella dannata Yonseo!

Già la mia autostima non era chissà quanto alta, suonare un pezzo che non sentiva mio, con una persona che non sentivo vicina, sarebbe stato il colpo decisivo. Avrei di sicuro fatto una figuraccia, litigando con il moro sul palco, me lo sentivo.

«Non posso farcela...» mormorai, esausto, sedendomi sul letto accanto al ragazzo dai capelli color menta.

Questo, era rimasto ad ascoltarmi lamentarsi per tutto il tempo, senza dire una sola parola e sapevo che non era un bene: quando Yoongi rifletteva significava solo che mi avrebbe dato un'opinione capace di ribaltare tutte mie sue convinzioni... Ed era proprio ciò che non volevo.

Il mio intento era quello di rimanere arrabbiato con il mio ex migliore amico per l'eternità, fino a perseguitarlo anche come fantasma. 
Non avrei suonato con lui. Non lo avrei fatto.

«Sei sicuro di questo?»

Il mio sguardo rimase incollato al pavimento, non avendo il coraggio di guardarlo.
Eccolo, stava per fare la sua mossa.

«Dici sempre che senti di non star dando il meglio... Non è che il problema è proprio la tua separazione da Jungkook? Vi vedevo quando suonavate insieme e la melodia che usciva da quel pianoforte era la più completa che avessi mai sentito»

Strinsi i pugni, irrigidendo anche la mascella.
Non volevo sentire ancora quel discorso.
Noi che suonavamo insieme faceva parte del passato. Ero stato scaricato, punto. Non sarei tornato da quell'idiota a pregarlo.

«Tu hai sempre suonato da solo e la cosa non ti è mai pesata, mi sembra»

I miei occhi castani raggiunsero quelli del menta solo quando lo sentii alzarsi dal letto.
Il suo volto era rilassato e c'era perfino un piccolo sorriso ad incurvargli le labbra.

«É questo il punto: per me è sempre stato così ma tu... Le tue mani si muovono inconsciamente a seguire quelle di Kook. Per quanto cerchi di negarlo, c'è solo una ragione per cui non riesci a suonare come si deve e non servo io per fartelo capire»

🎹🎹🎹

La stanza era attraversata dalle solite scintille che caratterizzavano il nostro sguardo, ogni volta che ci trovavamo insieme.

Eravamo seduti sulle sedie, nello studio della signorina Lee, lanciandoci occhiatacce, ogni volta che lei non guardava.

La sorpresa che avevo provato quando avevo ritrovato Jungkook davanti la sua porta, con l'intenzione di comunicarle la sua decisione, doveva essere stata reciproca, dato che aveva spalancato gli occhi e per un millisecondo mi era parso anche incerto, ma ovviamente era durato tutto troppo poco.
Ero certo che avrebbe rifiutato.

First Love // Kooktae Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora