[Outro]

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«Piantala di lanciare le patatine, Jin!»

«È colpa di Jungkook! Mi ha rubato il ketchup da sotto mano»

«Non credergli, Yoongi hyung! Ha cercato di portarmi via una fetta della mia pizza!»

«Chi diavolo vorrebbe il tuo schifo con l'ananas?»

«Taehyung! Certo che sei stronzo, eppure sei il mio ragazzo!»

Bisticciando come bambini, ci eravamo riuniti in una pizzeria, dopo la fine del saggio.

Era stato un successone.
Il preside si era congratulato più volte con noi e avevo visto i suoi occhi brillare quando si erano posati sul figlio.
Era davvero orgoglioso di lui.

Jimin aveva fatto in modo di dimostrare a tutti che il suo posto al conservatorio era totalmente guadagnato e il padre non poteva esserne più fiero.

Yonseo era scoppiata in lacrime ancora prima di riuscire ad abbracciare me e Kookie, continuando a ripetere che era solo merito suo se la nostra connessione era tornata e, in effetti, non aveva tutti i torti.

Se quel giorno non ci avesse proposto il brano a quattro mani, probabilmente adesso saremmo rimasti due ex amici d'infanzia che non facevano altro che litigare, sopprimendo i loro sentimenti.

Ci aveva visto crescere ed era rimasta con noi fino alla fine, sorvegliando i nostri passi da dietro le quinte, sempre pronta a darci una mano, nel caso fossimo caduti.

Ero davvero felice di averla avuta come insegnante.

In più, perfino mia madre si era resa conto di ciò che era accaduto su quel palco, fra me e il castano.

Non appena era riuscita a prendermi da parte, mi aveva riempito di domande, volendo in realtà solo la conferma al suo sospetto.

Le avevo detto che io e Kookie ci stavamo frequentando relativamente da poco ma era subito partita in quarta per fare comunella con la madre del mio ragazzo; ero quasi sicuro che avessero discusso tutta la sera di abiti da cerimonia.
Non volevo sapere altro.

Mi sentivo al settimo cielo.

Intanto che i miei amici continuavano a bisticciare su chi avesse rubato la coca cola dell'altro, i miei occhi si soffermarono su ognuno di loro.

Su Namjoon, sempre così calmo e composto ma con la testa perennemente fra le nuvole.

Su Jin, con la sua dolcezza da mamma ma l'infantilità da bimbo che tanto ti faceva intenerire.

Su Hoseok, con il suo sorriso meraviglioso e l'ottimismo fuori dal comune.

Su Yoongi, pronto a difendermi e a darmi una mano anche senza bisogno che gliela dovessi chiedere.

Su Jimin, la mia anima gemella, dal cuore gigantesco e le guanciotte paffute.

E infine... Su Jungkook.

Su di lui, il mio sguardo durò forse di più rispetto agli altri, ma era inevitabile.
La sua bellezza mi catturava ogni singola volta e non parlavo solo di quella esteriore.

Conoscendo il suo cuore, rimanevo abbagliato dalla sincerità del suo animo.
Era così trasparente da farmi quasi commuovere.

La mia ancora.
La mia vera ragione di felicità.
La mia ispirazione.
Il mio sole.
Il mio migliore amico.
L'amore della mia vita, da quando avevo sette anni.

Un sorriso dolce mi si formò in automatico sulle labbra, incantanto dalla sua figura.

«Tae? Va tutto bene?» si voltò verso di me, con un sopracciglio inarcato e un'espressione divertita.

First Love // Kooktae Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora