[Sol♭]

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Per quanto mi fossi ripetuto mentalmente che fosse la scelta migliore, il mio cuore e i miei sensi di colpa mi facevano intendere il contrario.

Mi ero chiuso in casa per giorni e non avevo fatto altro che piangere e piangere e piangere.

La prima fase era stata quella più critica, dato che sembravo stare benissimo... Prima di crollare letteralmente a terra, per essere soccorso da mia madre, in panico. Mi ero rifiutato di darle spiegazioni e lei, vedendomi così distrutto, aveva annuito.

Ero poi passato alla fase in cui qualsiasi cosa mi ricordava Jungkook.
Bastava che guardassi anche solo il muro, per rendermi conto che anche la sua casa aveva i muri!

Attualmente, mi trovavo alla terza fase, quella in cui le mie parole erano lamenti sconnessi e avevo gli occhi così rossi da sembrare un cocainomane.

Era facile capire che non fosse stata proprio una scelta intelligente ma mi ero trovato in panico.
Il mio ex migliore amico, con cui avevo chiarito da pochissimo, mi si era dichiarato, prendendomi alla sprovvista... E io avevo potuto pensare solo a quanto la nostra amicizia si sarebbe danneggiata maggiormente, nel caso fossimo andati oltre.

Ma c'era una cosa che mi era sfuggita, forse la più importante e, dopo aver raccontato tutto a Jimin, non riuscendo più a tenermi queste cose dentro, fu proprio lui a farmela notare.

«Ma tu sei innamorato di Jungkook?»

Sgranai gli occhi, stringendo maggiormente il cuscino al petto.
Eravamo seduti sul mio letto, dato che mi ero rifiutato di abbandonare il calore della mia stanza ma, in quel momento, mi sembrava fin troppo piccola.
Non riuscivo a respirare.

Ero innamorato di lui?
La prima risposta che mi venne in mente fu un "certo!" ma non riuscii a tradurla in vere parole.
C'era ancora quella strana paura che mi bloccava.

«L'ho rifiutato, Jimin» mormorai, distogliendo lo sguardo dal suo.

«Non é quello che ti ho chiesto»

Strinsi i denti, sapendo benissimo dove volesse andare a parare ma non mi sentivo emotivamente stabile per dargli una risposta certa.
I miei sentimenti potevano anche essere stati condizionati dalla mia voglia di non perderlo, come amico.
Non capivo più nulla.

«La mia testa è un casino, adesso... So solo che anche solo ricordare la sua espressione ferita mi lacera il cuore»

Mi portai una mano sul suddetto organo, abbassando lo sguardo.
Ero certo che se fossi rimasto un altro minuto in quella sala prova, quegli occhioni da cerbiatto sarebbero diventati lucidi e non avrei potuto sopportare quella vista.

Deglutii a vuoto, sentendomi di nuovo sull'orlo delle lacrime.
Sapevo che non avevo nessun diritto di piangere, dato che Jungkook era sicuramente più ferito di me ma non riuscivo a controllarmi.
I miei sentimenti erano tutti fuori posto.

Avrei voluto che fosse stato tutto semplice come uno spartito musicale; ogni nota ha il suo posto in quei righi o spazi ed è tutto così... Razionale.
Io non riuscivo ad esserlo, in quel momento.
Il mio spartito era confusionario ed errato.
Sbagliato, sbagliato, sbagliato.

Alzai il viso solo quando una piccola mano del rosa si posò sulla mia spalla, trovandolo a sorridermi dolcemente.

«Per quanto non voglia ricordartelo, sei stato tu a procurarti questo dolore ma, proprio per questo, sei l'unico che può porvi fine»

E come avrei potuto?
Correndo da Jungkook, confessandogli dei sentimenti di cui non capivo la natura né l'origine?
Il suo sguardo era stato così sicuro e sincero mentre mi ripeteva ciò che provava.
Non volevo dargli una risposta senza quella stessa certezza... Non se lo meritava.

First Love // Kooktae Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora