[Sol#]

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«Quindi, dopo il ritornello, cambia tonalità, come abbiamo provato la scorsa volta»

Con una matita tra le dita e gli occhi sugli spartiti, io e Jungkook stavamo modificando per l'ultima volta le nostre parti nel brano.

Eravamo nuovamente troppo vicini, dato che era praticamente inclinato verso di me per poter segnare tutti i passaggi e mi odiavo per essermi perso costantemente nel suo profumo così familiare.

Le cose non potevano andare meglio tra di noi; mi parlava sempre con un tono così calmo e gentile che mi scioglievo ad ogni sua parola. Non sapevo cosa ci avesse portato a quella situazione ma ne ero estremamente felice.

«E se, a causa dell'ansia, dovessi dimenticarmi di questo cambiamento?» mormorai, preoccupato.

Per quanto guardassi lo spartito, durante le prove, avevo questa tendenza a non farlo durante i saggi, proprio perché la canzone mi era entrata fin dentro le ossa, permettendo alle mie dita di muoversi in automatico ma, proprio per questo, avrei potuto sbagliare, attenendomi alla vecchia versione del brano.

«Ci penserei io a rimediare»

Gli sorrisi riconoscente, vedendolo piegare a sua volta le labbra all'insù, in risposta.

A distruggere l'atmosfera fu la vibrazione del mio telefono, che segnalava l'arrivo di un messaggio.

Lo afferrai da sopra il leggio del piano, di fronte cui eravamo seduti, leggendo il mittente.

«Jimin?» chiesi più a me stesso che al moro, confuso sul perché mi stesse scrivendo in un orario in cui avrebbe dovuto provare anche lui.

From: Chim-my- 💘

Devi correre a casa mia. Qualsiasi cosa tu stia facendo mollala, io sono più importante!!!!

Aggrottai la fronte, rileggendo il messaggio più volte.
Che cos'era successo di così urgente?

Senza pensarci due volte, mi voltai verso Jungkook per avvertirlo che me ne sarei dovuto andare ma quasi non sussultai quando notai il suo sguardo sullo schermo del mio telefono.

Di riflesso, lo bloccai, come se fossi stato colto in flagrante a fare qualcosa che non dovevo.
Perché diavolo mi sentivo così?!

Deglutii, sfuggendo dai suoi occhi, ora puntati su di me; la cosa strana era che anche lui si era irrigidito.

«Io dovrei andare... Uhm...»

La voce faceva fatica ad uscire e il suo silenzio non mi rendeva le cose semplici. Perché non parlava? Era arrabbiato? E per cosa avrebbe dovuto esserlo, poi? Non avevo fatto niente di male!

«Davvero Jimin è più importante delle nostre prove?»

Quella domanda mi spiazzó.
Mi voltai di scatto verso di lui, trovandolo con la mascella serrata e uno sguardo di fuoco.
Sgranai di poco gli occhi, scuotendo freneticamente la testa.

«No! Che diavolo ti salta in mente? È solo che... Sembra aver davvero bisogno di me...»

«Anche io ho bisogno di te»

Le gambe mi tremarono.
Probabilmente, se non fossi stato seduto su quello sgabello mi sarei ritrovato a terra.
Quelle parole, insieme alla sua vicinanza, non mi permettevano di ragionare bene e di dargli anche una risposta plausibile.

«Jungk-»

«Lascia stare, corri da lui. Non ho più voglia di provare con te»

Senza lasciarmi il tempo di dire qualcosa, si alzò, uscendo in fretta dalla sala, con i miei occhi ancora addosso.

First Love // Kooktae Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora