La Felicità Ha Il Tuo Nome {THIAM AU}

Capitolo 1. Piantagrane

Autore: GlitterCake20
Capitoli: 23
Rating: rosso (limitato solo a un paio di capitoli)
Os in inglese: https://archiveofourown.org/works/15897582/chapters/37050051#main

P I A N T A G R A N E

L'ultima volta che Liam le ha prese di santa ragione è stata circa sette notti e qualche ora fa. È più che pronto a ripartire. Sì, quindi il suo naso è ancora un po 'viola e c'è ancora un taglio a forma di mezzaluna sotto l'occhio sinistro, ma è per lo più guarito e ha ancora voglia di combattere.

È pienamente consapevole di quanto sia incasinato, e che questo non è un modo per affrontare la sua sfilza di problemi, ma funziona. Non sa perché lo fa, ma è sicuro che ci sia una spiegazione precisa per questo. Probabilmente altrettanto incasinata come il resto dei suoi comportamenti che possono essere tutti rinviati al periodo dell'orfanotrofio dove ha passato i suoi anni della formazione.

Tutto quello che sa è che quando il pugno di chiunque si connette con la sua mascella, manda una scarica di vita nelle sue ossa e il sollievo che prova quando la rabbia colpisce è quasi accecante, e quando quel pugno gli toglie il respiro, ecco quando è più vivo. Ancora meglio quando ha lui l'ultimo colpo.

L'ha sperimentato per la prima volta quando aveva dodici anni e uno dei bambini più grandi fece entrare un pacchetto di M & M nella sala da letto. Ha picchiato di un diciassettenne per ottenere quei piccoli cioccolatini. E ha anche vinto. Sanguinante e gonfio, ma la vittoria aveva un sapore così fottutamente dolce. Ancor più dolce di quello fu il rilascio di ogni piccolo dolore in lui che colpì in quel ragazzo, che fluì fuori da lui insieme al sangue.

Si sedettero sul tetto dell'orfanotrofio quella notte, lui e il piccolo Jimmy, e mangiarono quella borsa di M & M finché le loro pance non fecero male. Era un momento in cui riesce a ricordare di essere stato tanto e veramente felice. Anche Jimmy, con i suoi grandi denti da cervo e i capelli rossi. I momenti felici dopo furono pochi e lontani tra loro. Quella era anche la prima volta che Liam si sentiva senza peso e sollevato. Non stressato. Ha appreso molto più tardi che un bambino non dovrebbe essere affatto stressato - almeno non per le cose di cui era stressato lui - e tanto meno picchiare gli altri bambini per ottenere sollievo.

Ma così è Liam. È così che si è rimesso insieme. E nemmeno il miglior psicologo infantile poteva rifarlo giu'. A tutti sfuggiva quella cosa che Liam non riesce ancora a collocare o nominare, è solo qualcosa nelle loro voci che gli parlano e che non riesce a penetrare nelle piccole fessure della sua mente. Non sanno leggerlo. E lui non glielo permetterà.

Quindi eccolo di nuovo, a malapena ripreso dall'ultimo combattimento, a cercarne un altro, anche se questa volta probabilmente combatterà un po' più duramente – doversi rimettere i suoi piercing ripetutamente in faccia non è davvero divertente. Ha dovuto sostituire quello nella sua fronte probabilmente quattro volte e Corey si sta stancando di farlo per lui, ne è sicuro.

Da quando è stato espulso dal bar del centro, è andato in cerca di guai nella parte alta della città. E sembra che sia la sua fortuna, perché un gruppo di ragazzi ben piazzati entrano, sorridendo con i loro denti disgustosamente bianchi. Individua subito quello che sta per attaccare: grandi braccia e petto, sembra che possa lanciare Liam attraverso metà della stanza. Abbastanza bello anche ma è irrilevante. Peccato per il suo viso però.

"Un altro." Picchietta il bicchierino sul bancone del bar, da una rapida boccata della sua sigaretta semifinitamentre i ragazzi si sistemano attorno a un tavolo da biliardo vicino a lui. Alcuni di loro lo notano perché è piuttosto fuori posto qui con i suoi innumerevoli tatuaggi e capelli rossi, per non parlare dei piercing in tutti i posti sbagliati.