Usciamo tutti e tre dalla stanza di Vladimir in silenzio, uno dietro l'altro «Sherwind, vorrei parlare con la nanerottola da solo» Victor calca le ultime due parole e Arion annuisce insicuro, mi guarda negli occhi e quando gli faccio cenno di stare tranquillo si rassicura, salutandoci con un cenno della mano e allontanandosi. «Cosa diamine ci facevate voi qui?» sbotta cercando di non alzare troppo il tono di voce e appoggiandosi al muro con un piede, «Ti stavamo cercando» rispondo con tranquillità incrociando le braccia al petto, «Dobbiamo provare una tecnica da usare contro la Royal Academy...» vado dritta al punto spiazzandolo; ho sempre odiato i troppi giri di parole «E abbiamo bisogno di te» il mio tono si addolcisce leggermente mentre mi avvicino a lui. «So che non saremmo mai dovuti venire qua, ma Arion ha agito d'impulso. L'assalto Tuonante è l'unico modo che abbiamo per vincere contro la Royal Academy e tu, caro il mio porcospino blu, sei l'unico che può darci una mano» faccio incatenare i nostri occhi e posso notare una strana luce attraversargli le pupille ambrate, «Per favore...» lo supplico con lo sguardo ma lui non cede «E perché proprio io?» domanda mettendosi le mani in tasca «Perchè tu hai uno Spirito Guerriero molto più potente degli altri, in più sei un Imperiale! Hai una strategia d'attacco cento volte più forte della nostra!» gli dico poggiandogli le mani sulle spalle; una scarica elettrica mi attraversa il corpo e posso sentire lo stomaco attorcigliarsi, perché mi fa questo effetto ogni volta?
«Victor non vi aiuterà mai» una voce alle mie spalle fa irriggidire il ragazzo, che mi allontana subito da lui «Allenatore Sabel?!? Che ci fa qui?» domanda l'attaccante strabuzzando gli occhi «Oh, avanti Victor, racconta la verità alla tua amica» lo punzecchia acidamente l'allenatore, scrutandomi da capo a piedi. «Per sua sfortuna, ho già capito tutto» controbatto fulminandolo con lo sguardo e fiancheggiando Victor «E posso dirle con certezza, che tutto questo è un ricatto» continuo facendo scoppiare a ridere l'uomo di fronte a noi, «Allora sei male informata, piccola Evans» mi dice guardandomi maliziosamente e facendomi arretrare di un passo.
La sicurezza e la convinzione di poco prima spariscono per far prendere posto al dubbio, il Quinto Settore non ricatta Victor? Questo vuol dire che lui si è unito di sua spontanea volontà? Guardo il ragazzo interrogativa e lui scuote la testa «Non è come pensi» bisbiglia, come se mi avesse letto nel pensiero «Quindi qual è la verità?» mi volto per porre la domanda all'uomo di fronte a noi, ma si è volatilizzato nel nulla.
Tra me e il ragazzo cade il silenzio, lui è troppo imbarazzato per parlare e io sono troppo confusa per chiedergli qualsiasi cosa, se lui si è unito al Quinto Settore spontaneamente significa che appoggia gli ideali del Grande Imperatore e crede nel calcio regolamentato. Una piccola parte di me però, è scettica, non è possibile che non abbia mai provato la bellezza di giocare liberamente a calcio, che non abbia mai sentito il cuore battere dalla felicità nel ricorrere il pallone e che non abbia mai sorriso nel sentire "Giochiamo a calcio!".
«Victor...» lo chiamo e lui alza la testa di scatto, guardandomi con gli occhi di chi è stato appena smascherato «Ti prego, qual è la verità dietro tutto questo?» gli chiedo sperando che non svii l'argomento, «Non puoi più nasconderla ormai» gli dico sincera; nel suo sguardo leggo rabbia, insicurezza, ansia e...paura? «Non ti giudicherò» le parole escono sole dalla mia bocca e lui sembra rasserenarsi un poco. «Non qui» mi dice indicando con la testa la porta che conduce al cortile interno dell'ospedale, annuisco senza controbattere e lo seguo.
Evidentemente, non vuole che il fratello senta...
Un fresco vento mi attraversa i capelli e mi pizzica il viso, nonostante sia Ottobre inoltrato c'è veramente tanto caldo, «Allora...» Victor rompe il silenzio che ci avvolge costringendomi a puntare i miei occhi nei suoi «La verità è che ho accettato di entrare a far parte del Quinto Settore per mio fratello; è per colpa mia se è costretto su una sedia a rotelle...» sospira mentre una ventata d'aria gli fa alzare il mantello «È successo tutto quando eravamo più piccoli, stavamo giocando a calcio al parco e fingevamo di imitare le tecniche del nostro idolo: Axel Blaze.» m'illumino nel sentire il nome del capo cannoniere della storica Raimon Eleven, «Stava andando tutto bene, fino a quando non ho calciato la palla su un albero. Mi sono offerto di riprenderla ma facendo così, il ramo su cui ero appoggiato si è rotto e...e...» le lacrime iniziano a scorrergli lungo le guance e d'istinto porto le mani sul suo collo per avvolgerlo in un caldo abbraccio; non avrei mai pensato che Victor avesse un passato così tormentato ma adesso ho finalmente capito il suo comportamento bipolare e il motivo per cui si è unito al Quinto Settore.
Senza accorgermene gli sto accarezzando i morbidi capelli blu mentre lui si è abbandonato a un pianto liberatorio, «Vladimir mi ha fatto da scudo» bisbiglia tra i singhiozzi posando le mani sui miei fianchi, il battito del cuore accelera e posso sentire le guance diventare rosse come la sua maglietta. «N-non c'è bisogno che continui, ho capito tutto» dico senza staccarmi «Perchè non ne hai parlato con qualcuno?» gli chiedo curiosa, «È una cosa molto personale; mi sono ripromesso di trovare i soldi per farlo operare senza chiedere aiuto» risponde appoggiando la testa nell'incavo del mio collo, un brivido mi attraversa la schiena nel sentire il suo fiato a contatto con la mia pelle.
Mantieni la calma Emily, inspira ed espira, inspira ed espira, inspira ed...espira
«Victor...so di chiederti troppo, ma per vincere abbiamo bisogno di te!» affermo spostandomi dal ragazzo dopo qualche minuto, uno strano freddo mi circonda nell'esatto momento in cui ci separiamo, «Quindi te lo chiedo per favore, unisciti a noi!» lo supplico e lui si rabbuia per un secondo, come se stia pensando ad una possibile risposta «Se prometti di non dire a nessuno quello che è successo» sfodero un largo sorriso nel sentire le sue parole «Vuol dire...che ci sarai?» domando speranzosa «Ci penserò...» bofonchia mettendosi le mani in tasca e girandosi per andarsene.
Il sorriso non mi abbandona e mentre il ragazzo si allontana, capisco che sono finalmente riuscita a capire il perché di tutto ciò, perché si è messo contro di noi, perché ha sperato che il club della Raimon chiudesse e perché ci ha “traditi” all'inizio della partita contro il Fiducia Incrollabile. Finalmente sono riuscita a vedere il suo vero carattere e ho compreso che in realtà è un ragazzo che si nasconde dietro un'armatura.
Posso finalmente affermare di aver visto il vero Victor Blade
STAI LEGGENDO
|Due cuori in un pallone| Victor Blade
Fanfic°IN REVISIONE° Emily Evans, figlia di Mark Evans e Nelly Raimon, fin da bambina sogna di giocare nel club di calcio della "Raimon Junior High e di diventare una giocatrice professionista, grazie all'amore e alla passione per il pallone trasmessole d...