Un silenzio teso ci avvolge, mentre Victor trascina me ed Arion in un angolo deserto del corridoio, guardandosi comunque attorno con fare sospetto. «Sherwind...» il blu incrocia lo sguardo del centrocampista, riservandogli un'occhiata torva «Vorrei parlare con la Nanerottola, da solo.» calca con durezza le ultime due parole, indicandomi con un cenno del capo. «Ti spiace andartene e lasciarci soli?» il suo ordine fa assumere ad Arion un'espressione corrucciata, obbligandolo a rivolgere la sua attenzione verso di me, in attesa che dica la mia. «Fa come dice, non preoccuparti...» annuisco con decisione, puntando i miei occhi in quelli grigi del centrocampista, la cui mimica facciale lascia trasparire tutta la preoccupazione, mista a timore di doversene andare e non poter scoprire la verità su di lui. Tuttavia, decide di fare come sancito da Victor e si allontana, salutandomi con un cenno della mano.
Seguo la sua figura per il corridoio, fino a quando non sparisce dal mio campo visivo. Una stretta ferrea sulle mie spalle, mi obbliga a concentrarmi sul ragazzo di fronte a me, oltre che a sussultare leggermente per il dolore. «Cosa cavolo ci facevate qui??» Victor sbotta, cercando di non alzare troppo il tono della voce per non essere sentito e stringendo maggiormente le sue dita intorno alla mia pelle. «Ti...stavamo cercando...» rispondo con non poche difficoltà, dimenandomi con tutta la forza che ho «Dobbiamo provare una tecnica...» continuo, mordendomi l'interno guancia per sopprimere il gemito di dolore, dovuto alla presa di Victor. «E abbiamo bisogno di te.» vado dritta al punto, cogliendolo alla sprovvista, il tono fermo e deciso. «Avete bisogno...di me?» domanda, alzando un sopracciglio senza, però, allentare la presa. «Sì...» annuisco con prontezza, «La tecnica si chiama Assalto Tuonante e vogliamo usarla per abbattere le difese della Royal Academy...» incrocio i suoi occhi chiari, scorgendovi una luce particolare, completamente diversa dalle precedenti. «E perché proprio io?» mi chiede, aumentando di poco la pressione sulle mie ossa, facendomi mugolare dal dolore per questa sua azione. «P-perché possiedi...una tecnica più...forte, rispetto a noi...» poggio le mani sui suoi polsi, per fargli capire di smetterla di stringermi le spalle in questo modo, ma lui non cede di un millimetro e rimane fermo in questa posizione. «P-per...favore...» balbetto, supplicandolo con lo sguardo di darci sia una mano in quest'impresa, sia di mollare le mie spalle, ormai provate e doloranti.
Per quale motivo sta facendo così?
«Victor non vi aiuterà mai!» una voce alle nostre spalle fa scattare sull'attenti il tirato in causa, che si allontana prontamente da me per fronteggiare la figura in smoking, ferma a pochi metri da noi. Il cappello nero che gli copre metà del viso, impedendomi di visualizzare meglio i suoi lineamenti. «Allenatore Sabel?!» la voce di Victor tradisce la sua sorpresa, mischiata ad un sottile velo di paura «Da quanto tempo, ci sta ascoltando?» domanda, avanzando di un passo per nascondermi alla vista dell'uomo, il braccio allungato per farmi da scudo. «Oh, avanti Victor...» lo incalza l'allenatore, piegando le labbra in un sorriso obliquo «Racconta la verità alla tua amica, se ne hai coraggio» lo punzecchia, il tono aspro e canzonatorio, accompagnato da uno sguardo tagliente. Stringo i pugni, fiancheggiando Victor in un battito di ciglia «Per sua sfortuna, ho già capito tutto.» affermo con risolutezza, ricambiando l'occhiata di Saber Sabel, allenatore incaricato alla preparazione degli Imperiali, oltre che a dettare i voleri del Quinto Settore nelle varie scuole. «E posso dirle con certezza, che tutto questo è un ricatto!!» la mia esclamazione fa scoppiare a ridere l'uomo, una risata sottile e al tempo stesso beffarda, che mi costringe a lanciare un rapido sguardo a Victor, impietrito al mio fianco.
«Allora sei male informata, Evans...» la voce cupa di Sabel scatena qualcosa dentro di me, obbligandomi ad arretrare di poco dalla sua figura, diventata più minacciosa rispetto a pochi istanti fa. Apro la bocca per dire la mia, ma tempo di sbattere le palpebre e l'allentare è sparito, dissolto nel nulla, come se non fosse mai stato qui.
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|Due cuori in un pallone| Victor Blade
Fanfic°IN REVISIONE DAL CAPITOLO 17 AL CAPITOLO 29° Emily Evans, figlia di Mark Evans e Nelly Raimon, fin da bambina sogna di poter giocare nella squadra di calcio della Raimon Junior High e di diventare una giocatrice professionista, grazie all'amore e a...