13

1.3K 63 29
                                    

«Buongiorno ragazzi!» saluto tutti con un enorme sorriso ma nessuno mi calcola, «Ehi!» esclamo avvicinandomi ai giocatori che sono seduti sul campo a discutere «Ragazzi!» tutti gli sguardi si concentrano su di me e la cosa mi mette in soggezione, ho sempre detestato essere al centro dell'attenzione. «Oh, ciao Emily» mi saluta Michael svogliatamente «Non ti abbiamo sentita arrivare, perdonaci» Riccardo si scusa a nome di tutti mentre prendo posto vicino a Arion «Riccardo, se facessimo provare L'assalto Tuonante a Emily?» propone Gabriel facendomi corrugare lo sguardo in cerca di spiegazioni: «L'Assalto Tuonante è una tecnica d'attacco molto complessa. Consiste nell'effettuare dei passaggi con molta rapidità, in questo modo la palla si carica d'energia e l'ultimo giocatore che la tocca, la deve calciare con molta forza per sbaragliare la difesa avversaria» il capitano mi passa lo schema della tecnica e mi metto a studiarlo con molta attenzione «Ma per farlo ci serve un attaccante molto forte» mi dice Eugene sconsolato, «E non vi è ancora riuscito?» domando senza staccare gli occhi dal foglio «Purtroppo no, ci hanno provato Riccardo e Michael ma è stato tutto inutile» Adè scuote la testa mentre il viso degli altri s'incupisce. «Come ha detto prima Eugene, ci serve un attaccante forte e noi non ce lo abbiamo» lancio un'occhiataccia al ragazzo dai capelli celesti mentre mi alzo, sistemandomi la maglietta «E io cosa sono?» gli chiedo alzando un sopracciglio «Secondo me può funzionare» mi dice Gabriel mettendosi vicino a me, «Uno intelligente c'è» gli metto un braccio intorno alla vita, dandogli un tenero bacio sulla guancia «Ehi! Invece di sbaciucchiarvi, lavorate!» la voce di Jade seguita dalla macchina fotografica di Rosie rompono il silenzio. «Hai capito il nostro Gabi» ammicca Wanli facendomi alzare gli occhi al cielo «Siamo solo amici» ripeto per l'ennesima volta; in questo mese passato alla Raimon, il rapporto tra me e il rosa è diventato molto stretto, quasi fraterno. Ogni volta che ho bisogno di parlare con qualcuno, so di poter contare su di lui. Posso confermare che Gabi è il fratello che ho sempre sognato.

«Allora proviamolo!» esclama Arion con un sorriso «Sì, sbrighiamoci» dice Riccardo, con un tono leggermente irritato «È tutto apposto Ricki?» gli chiede Gabriel alzando un sopracciglio. Il capitano non gli risponde, limitandosi a fulminarlo con lo sguardo; «Un secondo...dov'è Victor?» la mia domanda fa pietrificare tutta la squadra mentre i miei occhi vagano alla ricerca del porcospino blu. Dopo la nostra breve conversazione alla torre d'Inazuma, l'ho visto raramente agli allenamenti e certe volte non si è fatto proprio vivo, «Sono molto impegnato ultimamente e non ho tempo da perdere con dei mocciosi come voi» è stato ciò che mi ha detto l'ultima volta che l'ho visto.

«Mi raccomando, segui bene le istruzioni» la voce di Riccardo mi fa tornare alla realtà, annuisco distratta e appena i ragazzi iniziano a eseguire i passaggi io corro verso la linea di difesa, «È tua Emily!» esclama Wanli lanciandomi il pallone. «Assalto Tuonante!» concentro tutta la forza che ho su questa tecnica per cercare di tirare la palla verso il centro del campo, ma ottengo l'effetto contrario: l'energia scaturitasi mi fa rotolare dall'altra parte. «Accidenti!» esclamo alzandomi «È una tecnica troppo forte, non riusciremo mai a eseguirla» afferma Eugene scuotendo il capo, «Ci serve Victor» mi volto nel sentire il nome dell'attaccante.

«Michael, ma che dici?» gli chiede Subaru con gli occhi sgranati «La verità. Victor è un Imperiale, ha uno Spirito Guerriero e sono sicuro che riuscirà a eseguire questa tecnica» afferma puntando i suoi occhi nei miei, gli faccio un leggero sorriso che lui ricambia e prima che possa dire qualcosa, una mano mi afferra per il polso: «Io e lei andremo a cercare Victor» dopo aver pronunciato queste parole, Arion inizia a correre trascinandomi con se.

Chiedere se volessi venire gli faceva schifo?

«Almeno sai dove può essere?» gli chiedo sperando che mi senta «È all'ospedale, va sempre lì ormai» mi risponde schietto il centrocampista; per quale motivo Victor va sempre all'ospedale? Ha dei problemi di salute che non ci ha voluto dire? Deve subire un intervento? Ha dei parenti che non stanno bene?

Un secondo...

Un breve flashback mi attraversa la mente: io che scontro per errore la sedia a rotelle del ragazzo dai capelli blu elettrico. Mi fermo piantando i piedi a terra.

No! Non può essere!

«Emily» Arion mi sventola una mano davanti al viso «È tutto apposto? Perché ti sei fermata?» mi chiede preoccupato, «Sì...solo...» mi mordo il labbro inferiore mentre ripenso a quel ragazzo. «Non è possibile...» bofonchio guardando un punto indefinito di fronte a me «Che cosa non è possibile?» domanda il ragazzo di fronte a me, «È che...ecco...» non so se dirgli ciò che presumo o meno, dopotutto non penso che sia disposto a credermi e ho paura che se lo faccia scappare di fronte a Victor.  Scuoto la testa «Non è nulla, andiamo» riprendiamo la nostra camminata verso l'ospedale in silenzio, anche se lo sguardo di Arion è un misto tra il curioso e lo spaventato; mi dispiace non dirgli ciò che ho pensato, ma potrebbe anche non essere vero e voglio evitare disguidi o brutte figure.

«Siamo arrivati» bisbiglio fermandomi di fronte all'entrata dell'ospedale, «Sei sicuro che sia qui?» gli chiedo leggermente dubbiosa «Sicurissimo, l'ho visto entrare lì dentro tutti i giorni» risponde il ragazzo convinto, entrando nell'edificio seguito a ruota da me. Saliamo velocemente le scale e ci fermiamo subito appena vediamo il ragazzo sulla sua a rotelle uscire dall'ascensore, diretto verso la sua stanza, «Ehi!» lo chiamo correndo verso di lui «Ehi! Chi si rivede!» esclama sorridendo; ora che lo osservo meglio è la fotocopia di Victor, stessi capelli blu come la notte, stessi occhi ambrati che ricordano il tramonto e stesso viso pallido dai lineamenti perfetti, mi viene istintivo sorridere. «Come mai da queste parti?» mi chiede distraendomi dai miei pensieri «Siamo qui per cercare una persona» Arion mi precede, rubandomi le parole di bocca «Oh! Avete un amico qui in ospedale?» domanda «Beh...in un certo senso sì» rispondo abbassando lo sguardo.

Non ho più dubbi: è suo fratello

«Comunque ho capito chi sei!» esclama il blu con un sorriso facendomi sgranare gli occhi «Tu sei la figlia di Mark Evans! Ora capisco perché avevi un viso familiare!» mi sfodera un radioso sorriso che ricambio, «Quando ti ho vista giocare sono rimasto sbalordito. Possibile che Victor non mi abbia mai parlato di te?» nel sentire il nome del ragazzo mi si stringe lo stomaco e le pupille di dilatano «H-Hai d-detto V-V-Victor?» la mia voce trema nel pronunciare il nome dell'attaccante.

«Lo conosci?» gli chiede Arion stupito «Sì, è mio fratello» risponde con nonchalance mentre tutti i tasselli vanno al proprio posto: Victor si è unito al Quinto Settore per aiutare il fratello e quest'ultimo deve esserne all'oscuro dato che non accenna a parlarne, ma per quale motivo non ce lo ha detto? Perché ci ha nascosto tutto? Per quale motivo non si fida ancora di noi?

Senza accorgermene ho fatto un leggero passo indietro tenendo gli occhi spalancati, non so perché ma sento il terreno mancarmi per pochi secondi, Arion se ne accorge e mi posa una mano sulla spalla mentre il ragazzo sulla sedia a rotelle ci guarda dal basso, perplesso. Nel vedere il suo sguardo sono tentata di dirgli tutto, è tenuto all'oscuro di una storia che sicuramente lo riguarda e, se è come penso io, il Quinto Settore lo potrebbe usare per ricattare Victor; ma se lui non ci ha detto nulla un motivo c'è...

«Sta bene?» la domanda posta a Arion è lontana, sono troppo persa nei miei pensieri per rispondere «Emily» il mio amico mi scuote leggermente. «S-sto b-b-ene» balbetto cercando di abbozzare un sorriso «Comunque non mi sono presentato, il mio nome è...» il ragazzo non riesce a finire la frase che una voce lo interrompe:

«Ehi Vladimir, scusa il ritardo ma...» la frase rimane sospesa nel vuoto nell'esatto momento in cui io e Arion ci voltiamo, «E voi cosa ci fate qua?» i suoi occhi s'incastrano nei miei e sento un brivido percorrermi la schiena. «Victor! Perché non mi hai presentato la figlia di Evans?» gli chiede il fratello entusiasta «Sherwind, Evans, vi devo parlare» il blu ignora malamente la domanda e ci indica l'uscita con il capo, «Va bene» gli dico riacquistando sicurezza e guardandolo con uno sguardo di sfida.

È il momento della verità, Blade



RAGAZZI NON SONO MORTA!!!
Sono viva e vegeta ma per colpa della scuola non sono più riuscita a usare Wattpad, perdonatemi moltissimo, cercherò di essere più attiva

|Due cuori in un pallone| Victor BladeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora