Colazione

328 19 19
                                    

Si sentiva abbastanza stordito, aveva decisamente bevuto troppo, ma per fortuna era abbastanza lucido da capire cosa era successo e perché.
Non faceva altro che sorridere come un ebete ogni volta che incrociava lo sguardo con il suo fantastico ragazzo e lui ricambiava tra l'imbarazzato e il divertito.
Sicuramente si divertiva un sacco a vederlo così e anche Sebastien si sentiva meglio, libero, spensierato, leggero e lo amava da matti!
Quando rientrarono in stanza erano molto stanchi ma rilassati e felici, non sapevano che fine avessero fatto gli altri due ma sicuramente si stavano divertendo anche loro... o almeno è quello che pensarono prima di ritrovarsi Mavis al centro del letto a dormire.
Sebastien guardò per un attimo Mahiro interrogativo e lui rispose con un alzata di spalle, come a dire che ne sapeva quanto lui.
Sembrava andassero d'accordo, che diavolo era successo adesso?
Ma perché quei due non si mettevano una volta per tutte l'anima in pace?
Decisero di non svegliarla, la circondarono e Seb l'abbracciò stretta a sé tenendo una mano di Mahiro rivolto verso di loro all'altro lato di Mavis.

Il mattino arrivò accecante, entrambi avevano dimenticato di chiudere almeno le tende e adesso avevano un sole arancio che proiettava la propria luce proprio nei loro occhi, infastidendoli e risvegliandoli dopo pochissime ore di sonno.
In ogni caso sarebbero dovuti rientrare e nessuno di loro aveva preparato il borsone, quindi era meglio essersi svegliati prima.
Mavis dormiva ancora pesantemente quando Seb e Mahiro iniziarono a cacciare i borsoni ma decisero di  lasciarla dormire ancora un po'.
Sebastien era sicuro Levon avrebbe preparato anche la sua di borsa, quindi non c'era bisogno di scomodarla per un borsone. Oltretutto chi avrebbe potuto sapere se ci sarebbe voluta tornare in stanza? Conoscendola se si era rifugiata da loro non aveva sicuramente la minima voglia di incrociare Levon neppure per sbaglio.
-Che avranno combinato stavolta?- chiese il compagno mentre riponeva la busta col suo intimo in un angolo nella borsa. Fortunatamente si era portato veramente pochissimo, doveva solo recuperare le asciugamani e avrebbe finito.
Sebastien invece aveva portato qualcosa in più ma il suo problema principale era quella maniacale fissa per l'ordine che gli rendeva più lenta la preparazione.
In compenso, diceva, non aveva problemi a chiudere la borsa e risultava anche più leggera.
Poco ci credeva, ma non importava, era solo una fissa ereditata dallo zio Levi.
-Non riesco a capire, ieri abbiamo parlato al falò ed era felicissima, le avevo anche alleviato un dubbio... cosa può essere successo di così grave?-
-Non è detto sia grave- scosse la testa.
-Scusami Mavis è la tipa da disturbare qualcuno per i suoi problemi? Lo sai com'è, arrabbiata o meno sarebbe rimasta in stanza, per venire qui ci deve essere un motivo-
-Il motivo è che sono stanca di ricevere solo dei piccoli pezzi alla volta- mormorò la voce della diretta interessata alle loro spalle che si mise a sedere e si stiracchiò gli occhi terribilmente gonfi, rossi e le facevano molto male.
Seb lasciò andare il costume che stava piegando e andò a sedersi sul letto di fronte a lei con sguardo preoccupato. Le prese la mano e le sorrise -Come mai?-
Sforzò gli occhi per poterlo guardare contrariata e gli strinse la mano portandosela al petto. -Mi dice che vuole sposarmi a sei anni e il giorno dopo parte, mi dice che un giorno sarebbe rimasto per me e il giorno dopo parte, mi bacia e il giorno dopo parte, adesso mi dice che vuole trasferirsi ma deve ancora tornare e ieri che avevo finalmente deciso che doveva essere mio, cosa mi dice? Che oggi torna in Germania con i genitori? Non posso, non ce la faccio, basta. Lo voglio qui! Con me! Non devo sempre sentirmi al settimo cielo e poi tornare giù nel fottuto inferno finché non torna perché lui è un cretino!- conclude con le lacrime agli occhi.
Aveva un mal di testa allucinante e continuare a piangere non la stava aiutando proprio per niente.
Seb la strinse forte fra le braccia e guardò torvo Mahiro, come se la colpa fosse sua.
Sospirò rassegnato e decise di sistemare le ultime cose nella borsa, chiuderla e uscire dalla stanza.
Guardò l'orologio al polso che aveva infilato prima in bagno e segnava le sette.
Avrebbe preparato il borsone di Mavis se Levon non lo avesse ancora fatto e poi avrebbe parlato un po' con quel cugino acquisito con cui aveva legato solo negli ultimi anni, ma da piccolo non gli era mai andato molto a genio.
Bussò alla porta aspettando una risposta e quando Levon gli venne ad aprire era già vestito, aveva le valigie pronte davanti la porta e il letto sistemato... in effetti sembrava tutto molto pulito e non riusciva a spiegarsi come. Si sedette sul letto senza neppure guardarlo e Mahiro lo seguì.
-Ha dormito da voi?- sorrise, o meglio, tentò.
-Si-
-Sono salvo allora, mi aspettavo un incursione notturna di zio Levi con una qualche arma pericolosa fra le mani- scherzò.
Anche lui rise e lo guardò meglio notando delle brutte occhiaie -In effetti non ci avevo pensato, sarebbe stata una strage- lo assecondò.
Tornò serio e Levon lo guardò negli occhi -Mi dispiace, io ho deciso di trasferirmi qui, ma ovviamente devo tornare a casa, trovare uno studio qui, trovare una casa, fare un trasloco almeno delle mie cose, sistemare le pratiche per la macchina... tante cose che da qua potrei fare ma poi dovrei comunque tornare lì. Non riesco a farglielo capire.-
Sospirò stanco e respirò trattenendo l'aria.
Odiava quelle situazioni, lui non sapeva gestire se stesso e Sebastien, figurarsi aggiustare anche quelle due teste complicate.
-Io credo che lei capisca, lo sa bene che ci sono cose da fare, il punto è che... tu hai sbagliato molte volte Levon, ogni qual volta che lei faceva un passo verso di te tu tornavi un patria. Sai quanto deve essersi sentita abbandonata ogni volta? Ferita? Piena di domande? E sto supponendo, io non so cosa abbia provato, solo voi potete saperlo ma se io da esterno riesco a capire il suo punto di vista e ad immaginarmi i suoi sentimenti come puoi non riuscirci tu?-
Levon si torturò le mani guardando il pavimento.
-Io non ti giudico, posso anche mettermi nei tuoi panni, ma devi capire che se hai finalmente deciso cosa fare, questo non può semplicemente essere sufficiente-

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 20, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Che disastro Sebastien!! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora