Dodici

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«Finalmente un po' di pace» sospirò Jimin lavando l'ultima tazzina rimasta sul bancone del bar, dopo una mattinata infernale a servire solo caffè, cappuccini e cornetti

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«Finalmente un po' di pace» sospirò Jimin lavando l'ultima tazzina rimasta sul bancone del bar, dopo una mattinata infernale a servire solo caffè, cappuccini e cornetti.

«Sì, finalmente!» concordò Jungkook al suo solito posto, tutto contento.

«Devi leggere» disse estraendo il cellulare dalla sua tasca. «E devi sapere...» continuò mentre cercava la chat con Taehyung. «Non puoi capire cosa è successo» continuava a farfugliare freneticamente cose senza senso «Ah Jimin, cos'è successo? Non lo so nemmeno io!»

«Ti vuoi dare una calmata?» lo riprese il cameriere togliendogli il cellulare dalle mani.

«Una cosa alla volta» continuò iniziando a leggere i messaggi della notte precedente.



«Hai capito il piccolo Jungkook!» esclamò non appena ebbe finito di scorrere la chat, ma con un pizzico di perplessità nel tono. «E' un po' strano però, non ti sembra?»

«Strano?! E' surreale Jimin, e sta succedendo proprio a me!» gli occhi del maknae brillavano speranzosi, e ciò fece intenerire l'altro che non osò spegnergli quella luce con i suoi mille interrogativi che gli passavano nella mente in merito a tutta quella storia.

«E poi stamattina!» si ricordò a un tratto Jungkook mostrandosi ancora più euforico. «E' successo tutto così in fretta... era lì, sotto la pioggia, e l'ho aiutato e poi...»


Jimin ascoltò tutto il racconto, il quale fece alimentare ancora di più i suoi dubbi riguardo tutta la faccenda, ma al contempo fu felice per quel ragazzo che, anche se conosceva solo da dietro il bancone della caffetteria da poco più di un mese, non sembrava avere una vita facile.

«E ora che intendi fare piccoletto?»

«Beh, ora lo aspetto come sempre qui seduto. Lo vedrò entrare alle 18:00 in punto dalla porta del bar e passeremo il pomeriggio a chiacchierare, conoscerci, frugarci, ridere e fare l'amore fino a domattina»

«Spero prendiate una stanza, noi alle 21:00 chiudiamo, eh!» scherzò Jimin.

«Ma quale stanza, andremo a casa mia o a casa sua come più preferisce il mio angelo» continuò a sognare il maknae, fin quando non si incupì di colpo.

«E ora che hai?» chiese il cameriere notando il cambiamento repentino del ragazzo che aveva di fronte.

«Lui è così pieno di ambizioni, e io? Che cosa faccio io? Vago per le strade senza meta, non ho mai finito la scuola, non so cosa farne di me stesso... sono solo un fallito» 

Red Velvet ~ KOOKVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora