Undici

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Jungkook, quella mattina, si svegliò molto presto, non che avesse avuto un sonno tranquillo per tutta la notte, anzi. Non pensava altro che a quei messaggi che si erano scambiati lui e Taehyung. Stentava a crederci, la persona che gli aveva rubato il cuore ricambiava i suoi sentimenti, - se così si potevano chiamare.

Doveva dirlo a Jimin. Doveva subito andare in caffetteria per avere un testimone, qualcuno che potesse confermare che la notte appena trascorsa non fosse stata frutto della sua immaginazione.

«Jimin hyung!» chiamò il suo amico, mentre si dimenava tra la folla che vi era sempre a quell'ora del mattino nel caffè letterario.

Il cameriere, però, non poteva certo stare a sentire i capricci dell'amico in quel momento di totale caos.

«Ecco a te il caffè macchiato. Chi c'è dopo?» chiese retorico a qualcuno di indistinto, sapeva che non vi era mai una vera e propria fila, ma solo un mucchio di gente in ritardo che doveva essere servita il prima possibile.

"La sfortuna di essere l'unico bar vicino l'università" pensò Jimin mentre si apprestava a fare quattro caffè insieme.

«Hoseok hyung, portameli al tavolo 3» ordinò al suo collega.

«Il suo tè è pronto, prego»

«Jimin?» continuava imperterrito il piccolo Jungkook.

«Jungkook, per favore» Jimin lo guardò solo per un attimo negli occhi per fargli capire che non poteva scegliere un momento peggiore.

Il maknae ci provò altre due volte, poi decise finalmente di arrendersi e, abbandonando la folla, si sistemò all'entrata della caffetteria.

Pioveva. Era una di quelle mattine grigie che piacevano tanto a Jungkook, non sapeva bene il perché, ma quando il mondo piangeva si sentiva in qualche modo rassicurato, non più tanto solo col suo zainetto in spalla.

Erano appena le 8:00 di mattina e si rese conto solo in quel momento che aveva saltato la prima sigaretta della giornata, così ne prese una dal pacchetto che aveva in tasca e l'accese. Rimase a fissare la pioggia per un po' e come questa andava a posarsi sulle varie auto parcheggiate in doppia fila, sul tram in corsa e su tutti gli studenti che si dirigevano verso l'edificio lì vicino.

E c'era anche lui, a qualche metro di distanza. Camminava a passo svelto, con la solita borsa a tracolla che, però, in quel momento stava usando come copricapo per la pioggia.

Jungkook non realizzò veramente chi aveva di fronte, fin quando i libri del ragazzo non sfilarono da dentro la borsa e caddero a terra.

«Ma cos?» Jungkook buttò la sigaretta che si spense non appena questa toccò l'asfalto bagnato, poi recuperò l'ombrello nel suo zaino e si apprestò ad aiutare Taehyung, intento a imprecare e risistemare il casino combinato.

Red Velvet ~ KOOKVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora