Quattordici

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Jungkook il giorno seguente si recò in caffetteria, voleva convincersi che si trattasse di un malinteso, che c'era un altro motivo per cui Taehyung non ricevesse i suoi messaggi e non perché lo avesse bloccato

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Jungkook il giorno seguente si recò in caffetteria, voleva convincersi che si trattasse di un malinteso, che c'era un altro motivo per cui Taehyung non ricevesse i suoi messaggi e non perché lo avesse bloccato. Eppure gli indizi portavano proprio a quello.

«Jimin non c'è?» chiese ad Hoseok una volta seduto al suo solito posto.

«Oggi è libero Jungkook, e non dimenticare gli onorifici» scherzò il rosso iniziando a prendere una tazza vuota. «Caffè americano con latte a parte, giusto?»

Il cliente rimase un po' sorpreso, non credeva che Hoseok sapesse il suo ordine quotidiano. 

«Non ti montare la testa, piccoletto. I clienti fissi sono abitudinari, imparerai anche tu» fece uno di quei sorrisi che raramente Jungkook notava in giro, era limpido, genuino, quasi coinvolgente... un po' come quello di Taehyung, ma dalla forma più a cuore rispetto a quella rettangolare del ragazzo red-velvet.

«In che senso imparerò anche io?» chiese confuso Jungkook.

«Non te l'ha detto Jimin? Ha parlato con Jin e probabilmente inizi settimana prossima» rispose porgendogli il caffè.

Il cuore di Jungkook fece un sussulto, finalmente qualcosa di positivo, avrebbe iniziato a dare un senso alla sua vita, oltre quello di guardare Taehyung e sperare in un qualcosa di più. Inoltre, lavorare lì, significava avere costantemente a che fare sia col suo ormai amico Jimin, che con il ragazzo che stava aspettando con ansia quel pomeriggio per "bere qualcosa insieme".

 A quel pensiero però si incupì.

«So perché stai così ora» disse Hoseok notando il cambio d'espressione di Jungkook.

L'altro così lo guardò un po' perplesso: sembrava sapere troppe cose per essere solo la seconda volta che si incontravano.

«Il motivo per cui vuoi venire a lavorare qui... insomma... hai fatto tanto e poi lui non verrà più» continuò il rosso.

«C-che? Cosa? Come lo sai?» chiese il maknae agitato, stringendo la tazza calda tra le mani.

«Sì, Jimin! Non è per lui che volevi lavorare qui?» sorrise Hoseok ora un po' meno convinto.

Jungkook tirò un sospiro di sollievo, ma un altro interrogativo gli balenò in testa. «Che vuol dire che non verrà più?»

Ora era il barista il più confuso tra i due. «Scusa ma voi due non siete amici? Non ti ha detto nulla?»

«Ci siamo conosciuti qui, non abbiamo mai approfondito l'amicizia fuori» confessò il ragazzo sentendosi un po' in imbarazzo. In effetti Jimin era la persona che si avvicinava di più al concetto di amico, anzi forse era l'unica persona di cui si fidava eppure non era mai andato oltre quelle mura, non conosceva nemmeno il suo numero.

«Ah, allora si spiega! Jimin ha trovato lavoro altrove e andrà via tra una decina di giorni, pensavo te lo avesse detto e che ci fosse qualcosa di più tra voi... » disse senza peli sulla lingua Hoseok «... allora non ti piace? Insomma non vieni qui per lui?» 

«No, no! E' solo un amico , davvero» rise nervoso l'altro per paura di esser stato scoperto.

«Allora ti va di uscire stasera?»

Red Velvet ~ KOOKVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora