Trentuno

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Oggi

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Oggi.

«Aspetta un attimo, aspetta» Jungkook aveva ascoltato in silenzio il racconto di Taehyung, fin quando non ebbe più le facoltà mentali per sopportare il tutto.

Di rimando, il ragazzo red-velvet, con occhi lucidi, aveva parlato senza sosta di come si era innamorato perdutamente di Jimin anche prima di quei messaggi, anzi, era così accecato dal sentimento che provava che credette davvero che potesse essere lui il vero mittente, nonché il suo spasimante. Se n'era convinto da solo.

«Io non ci posso credere» continuò Jungkook alzandosi dal divano del salotto di Taehyung in cui si trovava.

«Come è stato possibile tutto questo? No, no, no» iniziò a camminare freneticamente avanti e indietro sotto lo sguardo dispiaciuto dell'altro che non sapeva cosa dire né cosa fare.

«Lo so... » disse Taehyung sfregandosi le mani «... è tutto così assurdo» sospirò poi portandosi le mani tra i capelli.

«Perché non mi hai chiamato? Perché non sei tornato in caffetteria? Perché diavolo te ne sei andato con uno che nemmeno conoscevi? Perché?» Jungkook si spazientì, passando dall'incredulità alla rabbia in un nano secondo, bloccandosi e urlando di fronte ad un Taehyung rassegnato ancora seduto sul divano.

«Kook, io... »

«Ah, non chiamarmi Kook! Come osi chiamarmi così? Chi sei tu? Mi conosci per caso? Sei fuggito col primo che passa, senza accertarti se fosse davvero lui il ragazzo dei messaggi! Non hai mai più provato a mandare dei messaggi al numero di cellulare sul fogliettino, al mio numero di cellulare, mi hai bloccato e rimosso dalla tua vita lasciandomi come un fesso ad aspettarti, ah, ma ora basta, è troppo tardi, tu non sai cosa ho passato, tu non mi rovinerai di nuovo, no, non so nemmeno perché io ti abbia seguito fin qui, non ti voglio vedere, né sentire, mai più e non ti azzardare a tornare in caff-»

«Smettila!» lo bloccò Taehyung alzandosi in piedi, e ponendosi alla sua altezza. «Sono stato soggiogato, come te! Jimin mi ha detto di bloccare e cancellare quel numero con una scusa banalissima, e io l'ho fatto, ho fatto tutto quello che mi diceva, tutto, perché ero innamorato, lo capisci? Non ho mai voluto fare del male al vero mittente di quei messaggi, ovvero te!» gli puntò un dito sul petto mentre il corpo tremava visibilmente con tutta la voce. «E se sei qui è perché forse mi vuoi ancora» finì l'accusa abbassando notevolmente il tono, insieme al capo e agli occhi ormai piangenti.

«Cazzate!» sbottò Jungkook e con entrambe le mani spinse il petto di Taehyung facendolo sedere nuovamente sul divano. Quest'ultimo, sconvolto, guardava il ragazzo colmo d'ira dal basso e con lacrime copiose che scendevano sul suo viso, silenziose ma ben visibili.

«Non vaneggiare, sono qui perché sono due anni e mezzo che cerco delle risposte al fatto che tu sia un perfetto idiota, e Jimin uno stronzo patentato»

Detto questo, Jungkook recuperò il suo cappotto e si precipitò alla porta, lasciando un Taehyung a piangere ininterrottamente sul divano: nessuno, questa volta sarebbe venuto a coprirgli le guance con un ombrello dalla pioggia dei suoi occhi.







Mi si sta spezzando il cuore 😢💔

Red Velvet ~ KOOKVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora