Taehyung è solito andare al caffè letterario ed ordinare una fetta di Red Velvet, mentre Jungkook lo osserva da lontano cercando un modo per poterlo conoscere.
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Taehyung alzò gli occhi dal fogliettino che aveva tra le mani e sobbalzò.
«Jimin, da quanto sei qui?»
Il cameriere sorrise teneramente.
«Cosa c'è scritto di tanto interessante da non accorgerti della fettina di torta che sto passando sotto il tuo naso da mezz'ora?» chiese poi curioso.
«Uh» arrossì il biondo mettendo via il pezzetto di carta, per poi infilarlo nella tasca dei pantaloni. «Nulla Jiminie, dà un po' qua che sto morendo di fame» allungò le mani verso la Red-Velvet da lui tanto amata.
Sembrava un bambino quando riceve il suo giocattolo preferito: ciondolava le gambe sotto il tavolo con occhi lucidi e ansiosi, e gonfiava le guance paffutelle le quali erano ancora rosse per l'imbarazzo.
«Eh no caro mio!»ritrasse la torta che aveva in una mano «Se la vuoi devi dirmi cosa c'è scritto» ridacchiò sotto i baffi.
«E tu dimmi chi è stato! Lo so che lo sai... È lo stesso che ha pagato il mio ordine ieri, vero?»
«Fai troppe domande TaeTae, ti ho già detto che io non so niente»
«E dai» mise un broncio che intenerì il cameriere.
«Devi dirmi solo una cosa» continuò il biondino sistemandosi gli occhiali sul naso «Posso fidarmi? C'è un numero di telefono» si fece serio tutto a un tratto.
Jimin sospirò porgendogli la fetta di torta «Si Tae, tranquillo»rubò un po' di panna col dito dal piattino e, mettendoselo in bocca, gli diede una pacca sulla spalla con l'altra mano libera.
«Qualcosa mi dice che tu sai più di quanto mi vuoi far credere mmh...»
