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furono giorni strani, quelli che seguirono. crono aveva riavvolto il tempo e lo faceva correre e rallentare,  e seungmin si svegliava senza sapere piú se fosse giorno o notte.

non era cambiato nulla, in realtá, eccetto che per un dettaglio: non tornava piú a casa solo.
hyunjin lo aspettava fuori scuola mentre parlava con degli amici, e poi di consueto alzava una mano, salutando gli amici e seguendo il castano. gli aveva detto che era un bel modo, quello. prendere delle vie secondarie per riordinare un po' i pensieri.

seungmin capiva, il mare dei suoi era piú agitato del solito e lo risucchiava all'interno di vortici da cui non sapeva come uscire; e quindi aspettava che piovesse, almeno ci sarebbe stato qualcun altro a piangere con lui.
non soffriva, il ragazzo; ma gli piaceva pensarlo, perchè spesso l'apatia è peggiore del dolore e delle volte si ha nostalgia di una mancata consolazione.

quel giorno hyunjin era contento. non lo aveva detto, anzi, non aveva proprio parlato, ma i suoi gesti erano liquidi e i suoi piedi affondavano nelle nuvole; e seungmin per un attimo si chiese quale fosse la strada piú breve per arrivare al sole.

e, inspiegabilmente, aveva voglia di parlare.

"hai- come va con il quadro?"
la voce gli uscí smorzata, era il vento che raccoglieva pensieri e rimescolava parole; il cumulo di foglie distrutto da una macchina appena passata.

"alla grande! a proposito, grazie per la foglia. è la piú luminosa di tutta la collezione"

"è una foglia morta, hyunjin. non può brillare" seungmin mormorò quasi a sè stesso.

"bene, se non ci credi puoi vederla. cosí potrai vedere anche il quadro"

"per oggi passo, ho...da fare" s'inventò seungmin. non che fosse propriamente una bugia, aveva davvero da studiare bene storia, dal momento che il giorno dopo avrebbe avuto il compito- ma non sarebbero stati dieci minuti a fargli prendere un'insufficienza.

hyunjin semplicemente gli sorrise.

"oggi il cielo è quasi limpido" constatò seungmin, che ormai aveva capito di non voler far morire la conversazione.

"giá. forse è per questo che la mia foglia brilla"

"stai davvero pensando a una foglia che brilla?"

"e tu non rifiuti l'ombrello sotto la pioggia?"

seungmin lo guardò confuso.

"e questo che c'entra?"

"vedi?" hyunjin gli sorrise di nuovo e il minore fu costretto ad abbassare lo sguardo. cercava di non guardare mai troppo hyunjin da vicino, perchè poi...

"facciamo tutti delle cose strane. alcune sono semplicemente piú strane di altre"

seungmin affrettò il passo.
"sí" borbottò il minore stringendosi nella sciarpa "hai ragione"

hyunjin ridacchiò, e prima che potessero essersi salutati, lui era giá scomparso dal bivio, e seungmin che neanche si era accorto di essere arrivato.

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"hyung!" esclamò contento il rosso quando hyunjin entrò in casa, che per poco non si prese uno spavento.
"jeongin! non dovresti essere a scuola?"

"è mancata la prof, e felix-hyung è andato con binnie non so dove...cose da migliori amici, suppongo", il ragazzo alzò le spalle con indifferenza.

hyunjin ridacchiò e scompigliò i capelli del ragazzo.
nonostante fosse solo un anno piú piccolo di lui, era come un fratellino: hyunjin si ricordava benissimo la prima volta che il rosso, a quattro anni, si era rifugiato a casa dei suoi vicini per via di suo padre.

da quel giorno ne erano seguiti altri, e i due ragazzi erano praticamente cresciuti insieme; anche se -pensava hyunjin- al minore piaceva ancora pensare che hyunjin lo proteggesse.

"uhm, quindi. com'è andata?"

"boh, noiosa"

"mh, capisco"

hyunjin si guardò intorno cercando il pennello.

"ma dove-"

''cercavi questi?"

jeongin sbucò dalla porta del bagno con una scatola enorme piena di pennelli, tutti lavati meticolosamente e ordinati dal piú grande al piú piccolo.

"oh- jinnie, grazie! ti devo un favore"

il corvino si dimenticava spesso di lavare i pennelli, o comunque di farlo con cura. una volta aveva iniziato a dipingere un gatto, e solo a metá si era reso conto che il pelo era piú azzurro che grigio. il gatto dal pelo blu adesso giaceva nell'armadio, insieme agli altri quadri a cui non aveva trovato posto. ironico, pensava, che la sua anima fosse tanto simile ai suoi dipinti.

"non ti preoccupare" jeongin gli rivolse un sorriso "l'ho fatto con piacere"

e hyunjin si addentrò nei suoi pensieri e nei suoi colori; inconsapevole di due persone che, nello stesso momento, lo stavano pensando.



oggi c'è stato il comeback aaaa
il mio album preferito rimarrà sempre clè 1; ma questo non mi ha deluso per niente! gli skz sono sempre pronti a sperimentare nuovi tipi di musica e onestamente ne sono strafelice! anche se un po' mi ha spezzato il cuore non vedere woojin, lo ammetto. me ne dovrò fare una ragione, suppongo. ormai.
ps. spero che il capitolo vi sia piaciuto :)

𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐞𝐥𝐞 𝐞 𝐜𝐚𝐟𝐟è ✩ 𝐬𝐞𝐮𝐧𝐠𝐣𝐢𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora