brillava nella luce fioca dell'alba invernale l'anello di un ragazzo poggiato sul comodino, gettava ombre e riflessi sui fogli sparpagliati e gli orologi regolati male; il tempo non era mai stato importante in una casa dove il tempo non esisteva.
non si parlavano mai, quei due. solo silenzi a coprire la vicinanza cosí distante, soltanto baci soffocati per viversi un po' di piú. solo silenzi e aroma di caffè, una torta ancora aperta sul tavolo, il respiro fuso nell'aria fredda, i primi raggi di sole filtrati dalle tende e ancora silenzi, il ticchettio della pioggia a intervallare le ore, i minuti scanditi dagli sguardi fugaci dei due ragazzi. la sciarpa, la coperta, seungmin leggeva e uno sbuffo usciva dalla sua bocca. roteava la testa, cacciava un'occhiata al corvino. comete e pianeti nelle iridi di hyunjin, una piega maliziosa che prendeva forma sulle sue labbra, e il rosso di quelle di seungmin era davero troppo intenso per essere ignorato. baci e profumo di caffè, le tazzine ancora nel lavello; potevano aspettare. silenzi e gocce sui vetri, le finestre appannate. e il collo del minore era cosí maledettamente dolce, le mani che si sfioravano e si cercavano. un tonfo del libro appena caduto a terra, seungmin non ne ricordava neanche il titolo. miele, nella bocca del corvino. miele e occhi socchiusi, pelle candida come il latte. argento nel sangue e oro tra i capelli, seungmin era estasiato.
"hai freddo, ora?" un sussuro, un boato. il silenzio era risucchiato nelle loro labbra.
"no- non piú" filamenti di sole nelle loro mani. sono tessitori, quando intrecciano la luna con il sole, i loro corpi, adesso, splendono. seungmin reclinava la testa, ne voleva di piú. l'oro e l'argento sono astri, dolci come il miele, amari come il caffè. brillavano i loro occhi quando hyunjin toccava seungmin. non c'erano tessuti tra di loro, soltanto il brivido della schiena del castano, le dita invisibili come quelle della pioggia, una mappa di cerchi che arrivava dritta al cuore. era silenzio e ticchettii regolari. corpi allacciati e polvere di stelle. e dannazione, se non era buono quel caffè..・。.・゜✭・.・✫・゜・。.
"dovremmo smetterla di alzarci alle undici" bofonchiò il corvino fra un sorso di thè e l'altro.
il castano alzò le spalle svogliatamente.
"perchè? è giá tanto che siamo in vacanza, possiamo gestire il tempo come vogliamo"l'altro non ribattè, era troppo perso nei suoi ricordi della serata- no, mattinata stessa. ma che ci poteva fare lui, se seungmin era stupendo?
aveva sempre pensato alla vita come bugie e brividi di incertezze, la vera felicitá non esiste, e ognuno che va alla ricerca dell'unica cosa che può assomigliarle. il bello, pensava hyunjin, talmente tanto bello da non lasciare spazio ad altri pensieri. e lo aveva trovato, o aveva trovato l'opposto, ma questo non importava, perchè seungmin era cosí naturale e privo di tutte quelle lambiccature che ne era stato risucchiato, e non faceva alcun sforzo per tornare a galla.
ingannevole, proditorio seungmin, che si nascondeva dietro un velo di normalità a celare tutte le sue meraviglie.
si sentiva cosí fortunato, hyunjin, ad averlo accanto. e sapeva, non senza un briciolo di felicitá, che per l'altro era lo stesso.seungmin sorrideva e lasciava vagare gli occhi sulla casa. non era mai stata piena di vita e non lo era neanche in quel momento, ma la presenza di due persone, in qualche modo, l'aveva resa piú accogliente. forse perchè hyunjin non se ne andava mai senza aver dimenticato qualcosa, forse perchè seungmin non glielo ricordava mai, aspettava che tornasse e riprendesse tutte le sue sciarpe, uno sciocco pretesto per un'anima innamorata.
"jeongin come sta? tutto bene?" quel ragazzino, nonostante tutto, gli era davvero entrato nel cuore.
"egregiamente, sí. ultimanente sta uscendo spesso con changbin, felix e chan, dice che gli sei stato molto d'aiuto. mi domando ancora per cosa"
un debole sorriso si fece strada sulla bocca del castano.
"effettivamente, l'unica cosa che lo ha tirato fuori è stato sè stesso"
hyunjin aveva capito, per sommi capi, cosa era successo. mai avrebbe voluto che seungmin dubitasse del suo amore, e mai avrebbe dubitato del suo. ma capire cosa era stato disposto a fare per la sua felicitá...quello, quello lo aveva davvero sconvolto. seungmin non era il tipo da mostrare emozioni troppo evidenti, e per quanto un mese senza di lui fosse stato un mese privo di felicità, desiderandolo costantemente, non aveva fatto che innamorarsi ogni giorno di piú.
ridacchiò sommessamente quando seungmin imprecò contro vomitruzzo.
forse non era necessario mostrare forti emozioni, per stare insieme. a volte bastavano degli sguardi fugaci e due mani che si sfioravano. forse non erano fatti per le grandi ostentazioni, forse l'amore non si poteva giudicare, perchè sapeva che certi legami diventavano indistruttibili per sempre, e non riusciva a pensare al altro che lo amava, lo amava cosí immensamente tanto ogni volta che lo pensava, lo toccava e lo baciava, su quelle labbra che ormai avevano impregnato anche le sue di un perenne caffè.
FINE
allora, uhm, anche questa storia è finita. aiuto, non che ne abbia fatte molte, ma ci lascio sempre un po' di cuore in queste cose, e qui ce ne ho lasciato una parte decisamente grande. a storia conclusa, credo che sia la cosa migliore che abbia mai scritto, e che stranamente ne sono quasi soddisfatta. e, uhm, vi ringrazio moltissimo per tutto il sostegno che mi avete dato. sono davvero contenta che vi sia piaciuta la storia, nonostante le seungjin non siano cosí popolari, e nulla, vi ringrazio tanto ♡
è stato strano fare una storia dei miei pensieri sfusi e appunti durante le ore scolastiche, e mi auguro che sia uscita quantomeno decentemente (lol, questo capitolo è stato in realtá il primo che ho scritto). adesso mi sto persino ricordando di avere dei sentimenti, quindi meglio concluderla qui.nulla! spero vi sia piaciuta, perdonate il mio sproquio inopportuno, a presto,
lu 🌙
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𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐞𝐥𝐞 𝐞 𝐜𝐚𝐟𝐟è ✩ 𝐬𝐞𝐮𝐧𝐠𝐣𝐢𝐧
Fanfictiondove seungmin è un ragazzo silenzioso, e hyunjin ama condividere i propri silenzi.