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erano tutti lí, a casa di seungmin, riuniti, i cartoni della pizza per terra e lo schioppettio delle lattine di birra  aperte.

"allora, felix! quindi stai con changbin-hyung?" esordí jisung dando una vivace pacca sulle spalle al biondino, un po' brillo.

"sai, potresti parlarmi direttamente invece che chiamarmi- imitò la voce- changbin-hyung!"

minho borbottò qualcosa mangiando la pizza; seungmin gli si avvicinò, cercando di capire.
"che hai detto?"

"ho detto che anche io e jisung stiamo insieme!" urlò minho, "e siamo una coppia fantastica! jisung, ti amo!" gli mandò baci voltanti dall'altro lato della stanza "non so come abbia potuto essere felice senza di te! sei stupendo anche con i capelli viola!"

"ma" constatò il ragazzo "io ho i capelli castani..." e cercò di guardarsi i capelli, muovendo la testasú e giú in modo strano.

"era per dire, tesoro, ti amo in qualsiasi caso, anche adesso che credo di aver bevuto un po' troppo"

seungmin e woojin si scambiarono un'occhiata, loro due erano gli unici quasi sobri.

e nonostante tutto, c'era qualcosa che mancava. seungmin lo avvertiva nell'aria, uno spazio che sarebbe dovuto essere riempito da un'altra persona, una persona che gli avrebbe sfiorato la mano e avrebbe sistemato tutte le sue battaglie e le sue tempeste e tutta la sua voglia- diventata all'improvviso incontenibile- di bere. e lo sapeva, chi era.

"ehi, jisung" cercò di avvicinarsi al ragazzo, sebbene quest'ultimo fosse ancora impegnato a cercare di vedere il colore dei propri capelli "ti dispiacerebbe se chiamassi qui anche un altro ragazzo?"

finalmente lo hyung lo degnò di uno sguardo, rivolgendogli un sorriso.

"ok, allora..." seungmin estrasse il telefono dalla tasca (miracolosamente non era caduto nel divano, pensò) e compose il numero del ragazzo.

"ehi, ehm, ciao, sono seungmin, disturbo? insomma, nel senso, certo che disturbo, è l'una di notte e tu stai dormendo e io ti ho probabilmente svegliato quindi-"

"seungmim, ciao" la voce rilassata di hyunjin lo fece calmare, un attimo, il tempo di tornare lucido; "no, io e jeongin ci stavamo annoiando. dimmi tutto".

"ti va di venire...a casa mia? oddio, sembra una cosa indecente, giuro che siamo solo sette e stiamo mangiando pizza e-"

"bevendo, scommetto, vero? sei un po' troppo paranoico e troppo agitato per essere sobrio. vengo, comunque. può venire anche jeongin?"

ci pensò jisung a rispondere per lui, che con un "piú siamo meglio è!" pose fine alla conversazione.

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hyunjin non amava bere, anzi, ne aveva avuto sempre una visione abbastanza negativa. molti dicevano che bere aiuta ad aprirsi di piú ed essere piú amichevoli, e questo di certo non lo poteva mettere in discussione, ma una volta finita la sbronza, tutto tornava come prima. anzi, molte volte la persona in questione neanche si ricordava cosa fosse successo, facendo risultare tutto un'enorme perdita di tempo. per questo non ne traeva un grande piacere, e cercava di evitare qualsiasi situazione implicasse la consumazione di una dose eccessiva di alcol.

ma, guardando seungmin, nella luce fioca delle lampade e delle tv che trasmettava un programma che non interessava a nessuno, gli sembrava di vedere la stessa persona e una persoa completamente diversa. seungmin era seungmin, alcol o non alcol: ma era il leggero rossore al viso e gli sguardi non-cosí-rapidi come avrebbe voluto, supponeva- che gli lanciava che suggerivano che si fosse lasciato andare un po'.

guardò jeongin, assicurandosi che stesse bene, e subito dopo si rimproverò mentalmente. il rosso non era un bambino, e sembrava molto a suo agio con chan e changbin.
si spostò quindi affianco al castano.

"bella serata, eh? ci voleva un po' di svago"

"sí" borbottò il castano "jisung dice che devo socializzare. a me però non piace ubriacarmi, o meglio, reggo abbastanza bene l'alcol. e sentivo che mi mancava qualcosa. tutta questa gente mi confonde. troppe persone, troppe personalitá"

il corvino annuì. era proprio vero; seungmin restava seungmin. solo un po' piú loquace. gli strinse la mano- un gesto istintivo, ma dal quale l'altro non si ritirò.

il ragazzo  davanti a lui sobbalzò, spalancando gli occhi.
"mi mancavi tanto, hyunjin" sembrava quasi stesse facendo una confessione pericolosa, e per un momento il maggiore temette di vederlo piangere.

"forse è l'alcol, ma sei davvero bello. e buono" gli si accasciò contro, facendo destare all'altro un gridolino di sorpresa.
"e le tue labbra sanno di miele. sai, io odiavo il miele, ma adesso non posso piú farne a meno. l'ho comprato...-fece un gesto vago con la mano, indicando la dispensa- al supermercato. e lo prendo ogni giorno nel caffè..."
hyunjin ridacchiò. gli faceva tenerezza, ma al contempo sentiva di amarlo sempre di piú. era una consapevolezza che si era fatta strada nelle sue viscere, annebbiandogli i pensieri e gli occhi, quando si era reso conto, davanti alla tela bianca, di non voler disegnare altri che lui. seungmin, il collo scoperto. seungmim, senza ombrello. seungmin, il rossore sulle guance.

lo strinse a sè.
"ti ho baciato una sola volta e stai cosí? non sará mica una tattica per ricevere altri baci?" gli chiese strofinandogli il naso sulla nuca, mentre il ragazzo contro di lui si rilassava e gli stringeva la mano.

aveva detto di non apprezzare i luoghi eccessivamente affollati di gente ubriaca, ma lí dentro si sentiva felice. nonostante le ore che passavano nella notte, nonostante i gridolini che di tanto in tanto sentiva provenire dagli altri, nonostante jeongin non fosse sotto il suo diretto controllo, nonostante la televisione accesa che trasmetteva programmi indecenti; lui vedeva solo seungmin, e lo sguardo carico di affetto che gli rivolgeva.

"fallo, ti prego"
e non se lo fece ripetere due volte.
con sua sorpresa, le labbra del castano non erano intrise di birra, bensì sapevano del solito caffè, e hyunjin si chiese distrattamente se, a forza di berlo, non avessero assunto quel sapore costantemente.

gli passò la mano fra i capelli, tirandoli leggermente. non era un bacio passionale, no, era soltanto ricco di tutto quello che non riuscivano a dirsi, la forza di una foglia in autunno che si avvinghia al proprio albero pur di non separarsene per sempre. le mani di seungmin erano impacciate contro di sè, ma in qualche modo riuscirono ad allacciarsi alla vita del corvino.

"dio- il castano si staccò, riprese fiato- direi che è l'alcol, se soltanto ne avessi bevuto un po' di piú. oh, hyunjin, sei meraviglioso. ma io cosa ho fatto per meritarti?"

"nulla, nulla. sei te stesso, seungmin, non vedi che basta?"

il minore si accoccolò sul suo petto, mezzo sdraiato.

"ci sono problemi se mi addormento?"

"mh, no, non credo. perchè?"
la luce della luna illuminava la ciglia di seungmin, la sua pelle aveva il pallore etereo di una stagione fredda.

"perchè ho sonno. buonanotte"

e chiuse gli occhi e in un secondo dormí.

oh, seungmin, mi farai uscire pazzo. ma in fondo ti amo per questo; e hyunjin reclinò la testa all'indietro, socchiudendo le palpebre. 

𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐞𝐥𝐞 𝐞 𝐜𝐚𝐟𝐟è ✩ 𝐬𝐞𝐮𝐧𝐠𝐣𝐢𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora