0.8

565 65 17
                                    

era ormai la fine di novembre e la poggia continuava a scendere copiosa, ma il ragazzo, armato della sua felpa e salute incontrastabile, si ostinava a non voler usare l'ombrello.

hyunjin si era chiesto varie volte il perchè. il primo giorno in cui avevano parlato, aveva detto che gli piaceva la pioggia, ma il corvino si domandava se non ci fosse di piú.

c'era una melodia in quel ticchettio, e ormai conosceva seungmin abbastanza da sapere che era perennemente agitato. ma non sempre, pensava, quando sentiva il respiro regolare- solitamente concitato- del ragazzo sotto le gocce. forse aveva bisogno di quella musica per calmarsi, come la ninna nanna che non aveva mai avuto.
forse seungmin e la pioggia non erano poi cosí diversi, sembrava si alimentassero a vicenda; perchè hyunjin non poteva pensare al castano con l'ombrello e la pioggia, senza il ragazzo, sembrava quasi un quadro incompleto.

non disse nulla, quella volta, quando prese posto accanto al ragazzo. se si fosse dovuto sentire a disagio dopo la notte che avevano trascorso qualche giorno prima, non lo sapeva, e non aveva voglia di fingere. si fidava. seungmin era diverso. lui riusciva a capire. lui, con le sue parole mormorate a fior di labbra e gli occhi sempre scostanti, era riuscito a sciogliere piú di un nodo nell'anima del corvino.
non era mai stato un tipo troppo sentimentalista, ma davanti alle opere d'arte so soffermava sempre un po' di piú, e quando trascinava il pennello sulla tela lo faceva sempre con un po' troppo  vigore.
e hyunjin aveva questo brutto vizio di vedere la poesia dove il resto della gente vedeva solo scarti; fiammella tremula di candela bagnata piuttosto che luce riflessa di arcobaleno artificiale.

e adesso si ritrovava cosí, ad ammirarlo come gli sembrava d'aver fatto un milione di volte e come gli sembrava di non aver fatto mai; era insaziabile di arte, e se il ragazzo davanti a sè pareva appena uscito da un dipinto era solo perchè quando gli aveva tenuto la mano, gli aveva anche aperto gli occhi.

"non mi offri l'ombrello oggi?"
la voce di seungmim era scherzosa, quasi beffarda; ma conoscendolo, era soltanto contento perchè c'era la pioggia.

"nah, sono piuttosto sicuro che non ti verrà nulla, neanche un innocuo raffreddore"

hyunjin gli si spostò accanto.
"oggi avevamo storia dell'arte condivisa, ma non ti ho visto, dov'eri?"

"io...ho saltato la prima ora. perchè...dovevo ripassare"

.・。.・゜✭・.・✫・゜・。.

non era vero: seungmin, per la prima volta in tutta la sua vita, aveva saltato un'ora per un ragazzo.
non voleva vedere hyunjin nonostante il suo cuore non facesse altro che ripetere il suo nome, perchè sapeva ormai di essere perduto, e poteva solo provare a diluire la pillola, per quanto consapevole che l'avrebbe dovuta prendere comunque.

lo capiva adesso, quando tutto il suo corpo smaniava per trascorrere un secondo di piú con lui, quando voleva che lo guardasse, che lo pensasse; e mai si era tanto sentito arrogante quanto quando in quel momento, voleva delle attenzioni.

lui che era sempre stato poco piú di un'ombra adesso voleva che qualcuno gli dedicasse persino parte del proprio tempo, sapeva quanto tutto ciò fosse terribilmente presuntuoso; ma per quanto cercasse di contrastarli, quei desideri rimandevano sempre lí.

sapeva di non meritarlo, sapeva che hyunjin era troppo. troppo bello, troppo bravo, troppo popolare- anche se persino il gatto della scuola era piú popolare di seungmin-, troppo buono; hyunjin era semplicemente troppo.

cosí non diede peso a quando il ragazzo si fermò tirandogli leggermente la manica, e quando si accorse che gli sguardi dei loro occhi si erano intrecciati, ormai era troppo tardi.

quando hyunjin lo baciò, seungmin aveva gli occhi spalancati.

era qualcosa di delicato, soffice e dolce, qualcosa che aveva paralizzato seungmin facendogli perdere l'uso degli arti, in testa un maledetto allarme di qualcosa che non aveva previsto, perchè tutto ciò non doveva accadere.

ma le labbra di hyunjin sapevano di miele, e seungmin, che non aveva mai amato i dolci, si ritrovò a desiderarne ancora e ancora e ancora, fino a morirne.

quando hyunjin si staccò, non aveva il fiatone. era stato un semplice contatto di pochi secondi, ma ciò era bastato per far perdere definitivamente l'uso della ragione al castano.

"a domani" hyunjin gli sorrise e si voltò per tornare a casa, come se non fosse successo niente.

e per la prima volta, fu seungmin a rimanere solo davanti al bivio sotto la pioggia, cercando di ricordarsi invano da quale parte dovesse andare, impedendo alle proprie gambe di seguire i passi del corvino, seppur cosí smaniose di un altro briciolo di felicità.


innanzitutto buon natale! spero che lo stiate passando bene, non importa come o con chi, l'importante è che stiate al caldo e mangiate tanto 🌟
spero che il capitolo vi sia piaciuto, bye 🎄🎅🏻

𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐞𝐥𝐞 𝐞 𝐜𝐚𝐟𝐟è ✩ 𝐬𝐞𝐮𝐧𝐠𝐣𝐢𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora