~Capitolo 25~

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Mi avvicinai a lui, tremavo, Noah il mio fratellone era sdraiato sul lurido suolo di quel vicolo,  la faccia rivolta verso il basso gli usciva del sangue dal naso. Accesi la torcia del telefono e notai come era conciato:aveva dei lividi violacei sul viso e sulle braccia, gli usciva del sangue dal naso che ormai secco colava anche  vicino alla bocca, non avevo mai visto una cosa così brutale perciò urlai, mi portai una mano alla bocca. Logan mi raggiunse poco dopo, rimase sorpreso anche lui da come era ridotto Noah ma si riprese in fretta e mi sorpassò << Emily fammi luce! >> mi disse lui, ma le sue parole mi arrivarono ovattate insieme ad un forte tanfo di sangue, mi venne da vomitare e così feci, mi appoggiai al muro di quel vicolo, avevo la vista appannata. Stavo piangendo(?). Logan probabilmente capì la mia situazione e mi mise delicatamente le sue mani sulle mie spalle poi  mi asciugò(inutilmente) le lacrime che continuavano a rigarmi le guance, mi disse poi  dolcemente ma con voce ferma << Emily devi ascoltarmi! Devi calmarti così facendo riesco a capire come è messo e per farlo devi farmi luce, ok? >> mi accarezzò le guance ed io chiusi gli occhi beandomi del suo tocco, sapevo che una volta tornati a casa avrebbe continuato ad ignorarmi. Quando riaprii gli occhi i suoi mi diedero una forza che non credevo di avere, per un momento dimenticai Noah, l'odore insopportabile di sangue e quello che mi aveva detto quel "lontano" pomeriggio, ma poco dopo quando mi ripresi, decisi di interrompere il contatto visivo e di allontanarmi da lui. Non dovevo illudermi! .

Arrivammo a casa in totale silenzio si sentiva solo il respiro sommesso di Noah, qualche volta guardavo Logan di sottecchi ma lui continuava a guardare la strada.
Parcheggiò davanti a casa ed insieme portammo Noah in casa e poi sul divano. Mamma ci venne subito in contro, era chiaramente preoccupata ma appena vide il viso tumefatto di Noah emise un debole urlo soffocato dalla mano che si portò alla bocca subito dopo, mi voltai verso Logan e lo vidi parecchio agitato si stava tirando le radici dei capelli, aveva gli occhi un po' lucidi. Io ero pietrificata, sembravo una statua di cera  non sapevo cosa fare, decisi di avvicinarmi alla mamma, e mentre feci un passo il mio esile braccio scoperto sfiorò quello altrettanto scoperto ma muscoloso di Logan. Subito, il contatto con la sua pelle mi bruciò, poi mi diede una scarica elettrica che mi provocò più di un brivido su tutta spina dorsale, tutto ciò mi fece immediatamente arrossire le gote io ero ancora più incapace di muovermi non osai alzare lo sguardo verso di lui, non me la sentivo. Fu lui il primo a spostarsi magari anche lui aveva sentito ciò che avevo avvertito io.....,andò vicino a Noah che sembrava si stesse svegliando non me ne ero ancora accorta ma aveva una pezza umida sulla fronte ed una coperta addosso. Aprì leggermente le palpebre e cominciò a guardarsi intorno, poi mi focalizzò e mi guardò con uno sguardo carico di tristezza fece per alzarsi ma Logan prontamente lo bloccò e lo rimise giù. Mi avvicinai io a lui, e mi misi vicino a Logan che si strinse un po' e sotto lo sguardo attento del ragazzo affianco a me, presi la mano di  Noah e ne accarezzai il dorso con il pollice lui richiuse gli occhi e fece un piccolo sorriso che  fece rilassare me ed  anche l'energumero  seduto al mio fianco. Poco dopo Logan se ne andò in camera a capo chino, lo sentii strisciare i piedi e chiudere la porta- per la prima volta da quando era entrata nella famiglia Smith - come una persona civile. Ero ancora assorta nei miei pensieri, mentre continuavo a  tenere la  mano di mio fratello, quando vidi mamma che stava ritornando con un bacinella d'acqua e  mi  sorrise, peccato che era sorriso triste. Feci per alzarmi per lasciare il posto a lei , ma la mano di Noah prese stringere la mia tanto che aprì gli occhi e questa volta mi guardò con uno sguardo implorante e sussurrò sbiascicando << resta qui >>.
Mamma si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla fronte, Noah cominciò a mollare la presa sulla mia mano, si era addormentato.
Decisi di salire al piano di sopra, volevo chiedere a Logan il perché del suo comportamento e così feci. Bussai  alla sua porta, ma non ottenni risposta perciò bussai ancora ma chiamandolo, ancora non rispondeva pensavo che si fosse addormentato pure lui, ma aprì la porta così velocemente da farmi perdere un battito, mi sorpassò senza nemmeno calcolarmi, aveva intorno al collo un borsone da ginnastica, non feci in tempo a chiamarlo di nuovo che era già uscito e si era sbattuto - ovviamente - la porta alle spalle, tanto da farmi trasalire dal mio stato di trans. Sbattei più volte le palpebre e vidi che per terra era caduto un foglietto, probabilmente a Logan, lo raccolsi era piegato in 4 in cima c'era scritto - The lion bar - invece sotto c'era un indirizzo, magari era lì(?). Essendo una ragazza estremamente curiosa e precipitosa decisi di chiamare Maddy.
*al telefono*Emily << hey Maddy sei occupata, tipo ora? >>
Maddy << oi Emily, no, perché? >>Emily << mi chiedevo per caso  se tu sapevi dove si trova il bar Lion? >> Maddy << Perché me lo chiedi? >> Emily << ti prego lo devo sapere>> Maddy << non credo sia una buona idea, ma.... Uhm.... Ok, si trova nel Bronx >> Emily << davvero? >> Maddy << vuoi andarci? >> Emily << mi accompagni? Io non so orientarmi in questa città? >> Maddy << MA SEI PAZZA?! hai la più pallida idea di che cosa sia il Bronx? Te lo dico io è un postaccio, è pieno così di drogati, non ci vengo manco morta e nemmeno tu ci andrai! >>

*fine telefonata *

Circa mezz'ora dopo io e Maddy eravamo su un taxi dirette nel Bronx, non so come esattamente ma riuscii a convincerla...
Maddy continuava a muovere il ginocchio destro << è una pessima idea lo sai! Se succede qualcosa sarà colpa tua >> continuava a ripetermi questa cosa ogni dieci minuti io annui o ma non le davo realmente ascolto, continuavo a guardare fuori dal finestrino. Circa 40 minuti dopo arrivammo a destinazione, pagai il taxista e mi voltai verso Maddy << sei pronta? >> le chiesi, adesso cominciavo anch'io ad avere un po' di ansia ma prima dovevo parlare con lui, lei mi guardò e poi mi rispose << No! >>.

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