Capitolo 7: Esclusa.

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Capitolo 7: Esclusa.

Quel pomeriggio avevamo deciso di passarlo tutti insieme così, essendo i miei genitori fuori per visitare i miei nonni, decisi di invitare tutti a pranzo da me, compresi Federico e Cristina che però, come previsto rifiutarono l’invito con poca gentilezza.

Nonostante Amalia mi abitasse vicino ed Angelica praticamente attaccata, il primo ad arrivare fu Emanuele, come sempre, ingombro si sacchetti della spesa.

“Ecco a voi il pranzo della domenica!” urlò entrando in casa e quasi inciampando nel tappeto all’ingresso.

“Stupido non urlare, siamo in un condominio!”

“Dovresti essere grata del fatto che io ti parli ancora! Venerdì ti avevo detto di chiamarmi non appena fossi tornata a casa e non l’hai più fatto!”

“E’ vero, scusa Manu, ma ero molto stanca, e comunque non è successo nulla di degno di essere raccontato, ma adesso la cosa più importante è: che hai comperato?”

Fui molto sollevata nel vedere che lui si era già messo a tirare fuori dai sacchetti quello che aveva preso per il pranzo, lasciando cadere il discorso su Andrea che in quel momento non avevo assolutamente voglia di cominciare. Soprattutto perché dal momento in cui ci eravamo salutati in fretta e furia sotto casa mia non si era ancora fatto sentire, nonostante la sua promessa di farlo, e questo mi mandava davvero fuori di testa. Non che io non riuscissi a sopravvivere senza un suo messaggio ma l’idea che già si fosse dimenticato di me e della nostra uscita mi dava fastidio.

Io ed Emanuele preparammo insieme il pranzo per tutti e quando arrivarono finalmente anche Amalia, Angelica ed Elisa ormai era tutto pronto e mancava solo da apparecchiare la tavola. La mancanza di Federico si sentiva eccome, tutti stavamo cercando di far finta di niente, ma quando ci mettemmo seduti intorno al mio grande tavolo rotondo non potemmo fare a meno di notare come stessimo più larghi del solito e come, nella stanza, aleggiasse uno strano silenzio. Di solito  era Federico a tenere in mano la conversazione e fare quel tanto di baccano che creava l’atmosfera di un gruppo di amici che mangiano assieme. Adesso era Emanuele che cercava in tutti i modi di sopperire a quel compito, ma l’idea che davamo era quella di una macchina a cui era stato smontato un pezzo. Soltanto quando venne l’ora del caffè, che prendevamo sempre in terrazza intorno al piccolo tavolino di vetro che avevo comperato proprio per quelle occasioni, la situazione si era normalizzata e ci stavamo quasi abituando a quel nuovo assetto.

“ Lily, smetti di guardare ogni cinque minuti quel cellulare e aiutaci a decidere cosa fare oggi pomeriggio!”

“Scusa Amalia, stavo soltanto controllando che i miei non avessero chiamato!” mentì “comunque io proporrei di andar al mare, è una giornata troppo bella e non ho voglia di sprecarla in centro o seduta in un bar!”

“Approvato!”

Corremmo tutti a cambiarci. Io adoravo il mare, tanto che avevo decine di costumi fra cui scegliere e ogni volta ci impiegavo un secolo. Ma quel giorno cercai di fare il più in fretta possibile perché avevo assoluto bisogno di correre in acqua e togliermi di dosso tutti i pensieri che avevano affollato la mia mente per tutta la settimana. Soprattutto Andrea, e proprio per questo lasciai anche il cellulare a casa.

La sabbia scottava da morire mentre correvo verso il mare, ma non mi importava. Dietro di me Amalia, Angelica ed Emanuele ridevano felici. Elisa era rimasta a leggere all’ombra e non aveva voluto saperne di entrare in acqua. Ad un tratto era come se tutto nella mia testa fosse stato sciacquato via dalle onde del mare, e non riuscivo a smettere di sorridere mentre giocavamo a palla o semplicemente ci facevamo cullare dal mare chiacchierando.

Quando tornammo all’ombrellone ero decisamente più rilassata di quanto non lo fossi stata la mattina. Avevo dimenticato completamente Andrea e nemmeno l’assenza di Federico mi pesava più come durante il pranzo. A quel punto successe una cosa strana, appena ci vide tornare Elisa nascose in fretta qualcosa nella sua borsa e, facendo finta di niente, ci chiese se l’acqua era fredda o calda. Non volli chiedere cosa fosse per non essere invadente e mi misi a prendere il sole. Cinque minuti dopo mi ero già addormentata.

Fui svegliata poco dopo da Angelica che voleva andare a fare una passeggiata e cercava qualcuno che la accompagnasse. Acconsentì subito e così ci incamminammo verso la spiaggia passando prima dal bar per prendere una bottiglietta d’acqua. Fu passando vicino agli spogliatoi del balneare dove eravamo che sentì la voce di Emanuele provenire da lì dietro, e sembrava molto arrabbiato. La curiosità fu più forte di me e, mentre Angelica stava ancora pagando la sua acqua, io mi nascosi dietro una delle cabine per sbirciare.

C’erano Emanuele e Federico che litigavano violentemente. Io non mi ero nemmeno accorta dell’assenza di Emanuele quando mi ero alzata con Angelica e vederlo lì, proprio con Federico, fu un’enorme sorpresa.

“Non devi permetterti di toccarla! Stalle lontano, le hai già fatto abbastanza del male!”

“Ma io voglio parlarle e non sarai di certo tu ad impedirmelo!”

Conoscevo abbastanza i miei amici da sapere che sarebbe andata a finire male. Non li avevo mai visti parlarsi con tanta rabbia e senza pensarci corsi a mettermi fra di loro. Stavo dando le spalle a Federico mentre cercavo di calmare Emanuele e di portarlo via con me. Entrambi mi stavano urlando di togliermi e non impicciarmi ma io non mi sarei mossa da lì senza il mio amico.

“Lily io devo parlarti, ti prego dammi cinque minuti, voglio spiegarti!” sentivo la voce di Federico dietro di me ma non volevo ascoltarlo e quando Emanuele si rese conto che lo stavo ignorando allora si calmò e si convinse a venire via con me.

Per quanto io cercassi di estorcergli qualcosa di più su come avesse incontrato Federico e qualche maggiore dettaglio sulla loro lite, Emanuele si agitava sempre di più ogni volta che pronunciavo il suo nome e alla fine, raggiunta Angelica al bar, decisi di smettere di provare. Mi aveva anche pregato di non raccontare nulla di quello che era successo e anche se lei si rese subito conto che qualcosa non andava, per il momento decise di lasciar stare e andammo a fare la nostra passeggiata dopo aver riaccompagnato Emanuele da Elisa ed Amalia.

Durante la passeggiata con Angelica fui più silenziosa del solito. Troppe cose quel giorno non quadravano, tralasciando lo strano comportamento di Elisa che sembrava palesemente nascondere qualcosa, nemmeno il litigio fra Federico ed Emanuele mi convinceva. Cosa avrebbe voluto dirmi Federico? E perché Emanuele era così contrario al fatto che lui mi parlasse? Sentivo che la chiave di tutto stava in quello che mi avrebbe detto Federico se solo lo avessi lasciato finire. Mi pentì tantissimo di non averlo ascoltato. Non sopportavo essere lasciata allo scuro delle cose, soprattutto quando, come in quel caso, sentivo che quello che non sapevo aveva a che fare anche con me.

Il pomeriggio era ormai finito. Ritornammo all’ombrellone per riunirci agli altri e tornare a casa. La situazione sembrava essere tornata normale. Emanuele stava ridendo con Amalia ed Elisa era di nuovo sprofondata nel suo libro.

Come al solito io, Angelica ed Emanuele tornammo a casa insieme. Al momento di salutarci, quando Angelica stava già entrando dal portone, Emanuele mi prese per un braccio e senza farsi sentire mi sussurrò:

“ Se Federico si fa sentire con te chiamami immediatamente, e sta volta non scherzo.”

Era più serio del solito, il suo volto si era fatto irrimediabilmente scuro e non potei far altro che annuire. Entrando a casa mi sentì più confusa di quando ne ero uscita. Da una parte c’era Andrea che era come sparito, dall’altra due dei miei migliori amici che si facevano la guerra, e vi si aggiungeva anche lo strano comportamento di Elisa.   

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