Baciare Alexander Paulson è una delle cose più rivoltanti che mi sia mai toccato fare. Non perché sia brutto o altro, ma perché si tratta del mio migliore amico e la sensazione è quella di baciare un fratello. Non che a lui faccia troppo piacere suppongo, dopotutto, nonostante stia indossando il suo costume da etero come gli piace definirlo, rimane pur sempre un finocchio fino al midollo, come gli piace definirsi.
Ma pur di mantenere la pace coi miei, questo ed altro. Dopo il duro colpo (per usare un eufemismo) che ho dato loro, questo mi sembra doveroso almeno per il Ringraziamento. Anche se la spiacevole sensazione che mi accompagna ogni volta è quella di essere una lurida bugiarda.
Alcune bugie sono a fin di bene.
È ciò che mi ripete Russell tutte le volte che devo mettere in piedi questa buffonata. Anche lui ha sofferto molto, e non parlo solo delle tremende ferite fisiche che dopo più di un anno ancora lo tormentano nei giorni particolarmente umidi. La separazione lo ha fatto soffrire moltissimo. Non da Annalise ma da suo figlio che, tra l'altro, grazie a quella vacca ora può vedere solo un paio di volte al mese. Ma ha sofferto anche per la perdita del lavoro e del suo migliore amico, ovvero mio padre. Non si sono mai più parlarti sul serio dopo che la nostra storia è venuta a galla. Russ non ci ha nemmeno provato a dire il vero. Ma neanche mio padre. Credo che, visto il po' di tempo trascorso, se si incontrassero per dirsi qualcosa o anche solo per prendersi a pugni (ancora), cazzo!, poi starebbero entrambi meglio. Anche se il loro rapporto non ritornerebbe quello di prima.
Che diamine, niente sarà mai più come prima.Io e Alex siamo parcheggiati davanti a quella che un tempo era stata casa mia: "Sei pronta Maggie?" mi chiede controllandosi la cravatta nello specchietto retrovisore.
No.
"Sì"
"Bene. Inizia lo show"E dunque eccoci qua, tutti seduti attorno alla tavola imbandita. Ci sono anche mia nonna e mia zia materna, come da tradizione. Tutto sembra uguale a come è sempre stato ma non è così. I sorrisi sono forzati, i toni superficiali e frivoli, mancano quel calore e quella sincerità che sono sempre regnati in casa mia. Tutta la mia famiglia è venuta a conoscenza della storia ovviamente, ma solo di una parte. O meglio di una versione. La versione in cui Russell Reed ha tradito la fiducia di tutti, seducendo la figlia del suo migliore amico e rovinando la vita a due famiglie. Per i miei è stata la cosa migliore a cui potessero credere. Abbiamo litigato tante di quelle volte per questa cosa, poi ho capito che per loro non è mai stata una scusa ma è semplicemente la versione migliore a cui si sono aggrappati per non impazzire. Ma lo sanno, oh se lo sanno! che questa che stiamo vivendo è solo una commedia. Soprattutto mia madre, se ne rende pienamente conto. Lei sa benissimo che Alex non è il mio ragazzo, lo sa che tra me e Russell è tutt'altro che finita. Ma ignora, ignora il tutto e passa il tacchino alla nonna.
"Non ce la faccio più, ogni volta che vengo qua diventa sempre più difficile" mormoro stendendomi su quello che fu il mi letto. Alex si siede alla scrivania slacciandosi cravatta e scarpe.
"E pensa che a Natale dovremmo passare dai miei" dice più a sé stesso che a me.
Sbuffo: "Ma quello è diverso per me. È solo una rottura di coglioni. Questo è l'inferno!"
Mi manca Russell. Vorrei chiamarlo ma quando sono qua ci siamo dati la regola di non contattarci in nessun modo, salvo per gravi emergenze. Alex e il suo ragazzo però non hanno questa regola, e difatti ha già il telefono in mano per scrivergli. Ho proibito loro di chiamarsi però perché i muri di casa sono sottili e hanno orecchie, soprattutto con mia zia nei paraggi.
"Dici che credano che stiamo scopando?" mi chiede ridacchiando.
"Che schifo! Però no..." ma poi ci penso su e aggiungo, "secondo me ci sperano più che altro"
Ridiamo entrambi. Alex sa praticamente tutta la storia, è l'unico con cui mi sia confidata liberamente e che non mi abbia lasciato sola. Probabilmente perché lo ha provato sulla propria pelle cosa significa non essere liberi di amare chi si vuole.In casa non dovrebbe esserci nessuno visto che da sempre, dopo la cena del Ringraziamo, i miei accompagnano a casa la nonna e la zia. Quindi mi prendo un infarto quando scendendo in cucina trovo mia madre seduta al tavolo.
"Mamma che ci fai qua?!"
Mi serve un secondo per realizzare che è lì per me. Quando me ne rendo conto, mi si rovescia lo stomaco e voglio scappare.
"Margaret, io lo so" esordisce con calma.
"C... cosa, mamma? Di che parli?" non sono per niente credibile, la mia voce sta già tremando.
"Maggie non trattarmi da scema" breve un sorso dal bicchiere che stringe tra le mani. Credo sia whisky.
Io non dico niente, abbasso lo sguardo perché i miei occhi iniziano ad inumidirsi.
"Come sta Russell?" mi chiede in un tono talmente neutro da annichilirmi del tutto.
Ormai non ne vale neanche la pena di fingere: "Bene... lui sta...bene"
"Sono guarite le sue ferite?"
Mamma smettila!
"Sì... abbastanza"
Perché stai facendo questo? Non ho la forza di chiederglielo, sto solo ferma impalata all'entrata della cucina.
"Tuo padre fatica a dormire di notte" Non dirmelo! Stai zitta cazzo!
"Non riesce ad accettare. Ti vuole bene e ne vuole ancora a Russell, anche se non lo ammetterà mai.... ma non riesce non può accettare quello che è successo"
Se si trovassero il tempo per parlare, le cose sarebbero migliori!
Urlo nella mia testa, ma non dico niente. La mia voce è bloccata dal nodo che ho in gola.
"Ti voglio bene anch'io, più di qualsiasi cosa al mondo e vorrei solo che tu fossi felice. Ma ti devo chiedere di smetterla"
"Smettere...?"
Finisce il whisky in un sorso: "Per il bene di tutti"Quando è ora di andarsene saluto i miei con un abbraccio che non mi trasmette altro che gelo e distacco.
E quando la macchina si è allontanata di mezzo chilometro scoppio a piangere.
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Living Dangerous
Romance~ Sequel di Playing dangerous La vicenda riprende esattamente da dove si era interrotta: la relazione tra Margaret e Russell è venuta allo scoperto sconquassando la vita delle due famiglie. Margaret ora frequenta (con poca convinzione) il college...