Capitolo 17: Scomparsa

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"Una benda gli si posò sul viso accecando tutto quello che aveva difronte a sé, il buio calò e le emozioni cedettero insieme a lui"

Domenica mattina 10:30

Mi distendo tranquillo sul divano, afferro il telecomando e rovisto tra i vari canali disponibili se ci sia qualche film decente da poter essere visto. All'improvviso il telefono inizia a squillarmi, poso il telecomando, mi avvicino al dispositivo che afferro dopo pochi secondi e noto un numero a me sconosciuto, esito qualche secondo ma poi rispondo.
"Pronto ?"
"Pronto, salve parlo con il signor Byron ?",una voce dura e profonda risponde dall'altra parte.
"Certo, sono io mi dica ? Lei chi è?", chiedo disorientato e quasi impaurito.
"Salve sono un tenente della polizia della Contea di Martin",risponde la voce senza esitazione alcuna.
"Mi dica signor tenete...",dico ora letteralmente disorientato "Perché ho ricevuto una sua chiamata ?", domando con voce dura ma insicura allo stesso tempo.
"Lei è un conoscente o il migliore amico del signorino Montgomery De la Cruz ?", domanda in maniera autoritaria il tenente.
"Si...sono il suo migliore amico", rispondo preso totalmente dal panico "Che succede ? Che cosa ha fatto Monty ? È lì con voi ?!", perdo il controllo e sparo via tante di quelle domande che il tenente subito dopo mi ferma.
"Si calmi ?!", esclama ritornando calmo e freddo "Venga in questura e le sarà spiegato tutto, non possiamo rilasciare informazioni tramite cellulare", dice con un tono quasi arrogante e intimidatorio.
"Sorgente, mi dica almeno se sta bene ? La prego...", supplico il tenente.
"Non si preoccupi, il signorino sta bene ed è qui in questura con i suoi genitori...", dice mentre tiro un sospiro quasi di sollievo "...se ha ricevuto questa chiamata è solo per una speciale richiesta, dato che a parte i parenti di regola non è possibile informare altre persone. Si ritenga fortunato".
"La ringrazio, cercherò di arrivare il prima possibile...", dico cercando un conforto che purtroppo non mi viene dato.
"La ringrazio, buona giornata", il tenente attacca la chiamata lasciandomi pieno di dubbi, ansia e paure.
Scatto via dal divano per raggiungere la cucina.
Mia madre è intenta a preparare il pranzo, ma si accorge del mio scatto fulmineo diretto da lei, e prima che io possa anche solo aprire bocca per dirle qualcosa, si gira verso di me per domandarmi di cosa io abbia bisogno.
"Mamma ?! Mamma ho bisogno del tuo aiuto ?!", esclamo totalmente preso dal panico.
"Byron, calmati ?!", esclama lei invano.
"Mamma...Monty è stato...la polizia...io...non lo so...andiamo...", una marea di parole esce dalla mia bocca senza che io abbia troppo controllo di quello che realmente sto dicendo.
"BYRON ?!", esclama strattonandomi leggermente e portandomi alla realtà "Che è successo a Monty ?", domanda anche lei ora un po' confusa.
"Mamma...hanno portato Monty in questura...", inizio a tremare come una foglia.
"C-come in questura ?! Perché ?!", controbatte.
"Non lo so, ti prego andiamo. Ho bisogno di capire che succede ?!", le rispondo io a mia volta cercando un conforto da parte sua, conforto che non mi viene negato.
"Va a prepararti, io avviso tuo padre nel mentre e poi appena hai finito andiamo", dice posando il panno da cucina che stringeva fra le mani, prende poi il telefono e chiama papà, mentre io corro in camera mia.
Non faccio troppo caso a quello che trovo d'avanti in armadio, e letteralmente le prime cose che trovo indosso. Una felpa rosa, un pantalone nero e un giubbotto nero sono i miei capi indossati, indosso le scarpe e scendo di corsa le scale per vedere se mamma è pronta, e fortunatamente lo è anche lei. Prende la borsa e rovista velocemente dentro prima di estrarre il mazzo di chiavi dove c'è anche la chiave della sua auto, entriamo nella vettura e mamma mette in moto la macchina con la quale usciamo dal giardino di casa e ci dirigiamo in questura.

"Monty, sto arrivando. Per favore resisti...suo padre lì proprio non ci voleva, quell'uomo è capace di tutto..."

Qualche minuto più tardi

Arrivo con mia madre in questura e mi dirigo alla reception dove ritrovo la donna che indicò me e Monty quando venimmo ad esporre le prove contro Alex. Senza troppi giri di parole mi conduce alla stanza dove risiedono il tenente della chiamata, Monty e i suoi genitori che stanno andando via, non salutano nemmeno, e con i volti scuri e voltati verso il basso escono dalla stanza senza profanare alcuna parola. Appena noto Monty corro verso di lui stringendolo in un forte abbraccio, il suo volto non lascia trapelare alcun tipo di emozione al di fuori della paura, realmente non penso sappia nemmeno lui perché sia qui. Il tenente mi riprende con aria severa facendomi distaccare da Monty che inizia leggermente a tremare e alcune lacrime cadono dal suo volto ormai pallido come la neve.
"Buongiorno, penso tu sia Byron. Io sono il tenente Lee", dice in tono rigido "questa signora invece credo che sia..."
"Sono sua madre.", lo anticipa mamma.
"Capisco, perfetto. Signora devo chiederle gentilmente di accomodarsi fuori, suo figlio è l'unico diretto interessato che può rimanere qui.", gli risponde lui invitandola ad uscire.
"Mi scusi tenente ma io vorrei capir...", viene interrotta.
"Signora la prego collabori ed esca", insiste il tenente.
"Monty non preoccuparti so che è tutto un errore, vedrai tra poco sarà tutto finito", dice mia madre a Monty che le regala un leggero sorriso prima di abbandonare la stanza chiudendo la porta dietro di sé.
"Si accomodi qui, prego", mi indica il tenente e senza rispondere o esitare obbedisco agli ordini.
"Allora senza troppi giri di parole, le spiego perché lei di trova qui", mi spiega il tenente al quale rispondo con un cenno del capo "Lei è al corrente del fatto che abbiamo ritrovato il corpo privo di vita del signor. Bryce Walker, la scorsa notte ?".
"C-cosa ?!", esclamo "No tenente, non ne so nulla...come può Bryce Walker...insomma...", lo shock blocca ogni mio tipo di parola finendo per crearmi in gola un nodo troppo resistente per dire altro.
"...Scomparso ? Abbiamo avuto una testimonianza che collega perfettamente tutti i fatti avvenuti allacciando tutto quanto ad una sola persona, ovvero il suo miglior amico qui presente", conclude lui.
"Non sono stato io", dice Monty con un filo di voce quasi poso udibile "in che altro modo posso dirglielo...".
"Stia zitto !", esclama il tenete "Il quadro della situazione è questo..."

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