Capitolo 20: Incontro

117 8 1
                                    

"Dio punì la mia irriconoscenza nei suoi confronti e mi scaraventò giù nell'inferno.
Il diavolo mi aiutò, prese quel che rimase delle mie ali e riportò in vita colui per la quale ho donato la mia innocenza, lui tornò da me, ma finimmo per essere soggiogati dalla dolcezza del peccato."

"Ma quella è...una polaroid ?!",esclamo con un filo di voce.

"Esatto. È una polaroid. Ma la cosa più interessante non è la fotografia di per se, e nemmeno quello che quest'ultima rappresenta",spiega Winston nel mentre "guardate bene la data e l'ora ai lati della polaroid,  penso che questa sia la conferma al fatto che Monty fosse insieme a me la sera nella quale Bryce Walker è venuto a mancare.", dice con tono autoritario rivolgendosi con maggiore attenzione al tenente che non esita a rivolgere più di una domanda al ragazzo.

"Questa è una bella gatta da pelare...spiegami ragazzo...", Winston lo interrompe.

"Mi chiami Winston la prego...", dice lui.

"Winston. Come hai rimediato questa fotografia?", domanda il tenente sfregando tra le sue dita grandi e ruvide la fotografia estratta dalla tasca di Winston.

"Probabilmente non mi crederà, ma le posso assicurare che proviene direttamente dal mio archivio delle fotografie in attesa di essere cancellate dal mio telefono, tenente.", risponde Winston con tono adesso più leggero come se un peso fosse caduto via dal suo cuore, per dimostrare al tenente che non mente estrae dalla tasca il suo telefono e mostra la fotografia effettuata da un app e salvata nella galleria questa volta, ha una copia sia per l'app con la quale l'ha scattata, sia nel suo rullino foto "A essere onesto, la fotografia l'ho stampata da me a casa. Me ne intendo di queste cose e non per nulla sono io che mi occupo degli scatti per l'annuario scolastico", conclude Winston.

"Va bene, allora Byron tu rimani qui. Winston tu seguimi, ti devo sottoporre a delle domande e poi potrete andare", ordina il tenente al quale io subito rispondo agli ordini andandomi a sedere alle sedie che ci sono nella reception come fossero una piccola stanza d'attesa, mentre Winston segue il tenente.

"Va bene tenente, la seguo.", risponde Winston seguendolo.

È passata quasi un'ora da quanto Winston è andato con il tenente nella stanza dell'interrogatorio, sento un formicolio su perla schiena e l'ansia piano piano inizia ad assalirmi. Sento qualche goccia di sudore colarmi al lato delle basette, sto letteralmente sudando freddo, mi reco quindi fuori dalla questura uscendo dalla porta principale per prendere una boccata d'aria.
Una leggera brezza mi pervade asciugandomi quasi all'istante il sudore freddo che avevo sulle mani e ai lati della testa, infilo le mani in tasta e da una di queste estraggo il mio telefono, lo sblocco e vado nella mia galleria, clicco sugli elementi preferiti e finalmente trovo quello che cercavo, una fotografia mia e di Monty, nessuno a parte noi due sa dell'esistenza di questa fotografia fatta nel nostro posto, nel nostro parco, quel magico parco dove abbiamo riposto folli desideri, infiniti pianti e scherzose risate. Una lacrima mi riga in viso, continuo a fissare la foto e come uno stupido un piccolo sorriso mi si stampa sul volto.

"Monty..."


"...ci siamo riusciti, abbiamo trovato la verità."


Senza pensarci troppo clicco sulla fotografia e tramite le impostazioni la riesco a utilizzarla come sfondo del mio schermo, non c'è un vero e proprio motivo, forse è solo perché mi manca, o forse è solo perché...

The Truth UntoldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora