Capitolo 8: Cicatrici dal passato

194 13 6
                                    

"Semplicemente Alex, ha cercato di farsi investire",mi dice.
"Si si certo, come no. Pensi seriamente che possa credere ad un idiozia del genere?!",esclamo.
"È la verità, Justin Foley era in macchina con me. Mi avevi visto all'entrata no? Ecco, subito dopo mi hanno chiesto di parcheggiare la mia auto da un'altra parte perché intralciava il percorso delle altre auto per il malo modo in cui l'avevo parcheggiata",conferma la sua tesi.
"Allora chiamalo d'avanti a me",sbotto di prepotenza.
Monty mi lancia uno sguardo di sfida e senza esitazione estrae il cellulare dalla sua tasca e digita il numero di Justin. Il telefono squilla per 3 volte, fin quando un leggero vocio risponde.

-"Pronto ?"

"Ciao Justin, sono Monty"

-"Amico ?! Dimmi tutto"

"Ricordi 'stamattina la rissa con Alex..?"

-"Si bro ricordo tutto, perché me lo chiedi ?"

"Situazione difficile da spiegare, ma mi servirebbe il tuo aiuto. Ho investito di mia volontà Alex Standall?"

-"No, quel coglione si è lanciato sulla macchina di prepotenza, ma gliel'hai fatta pagare con i contro cazzi!?"ride di gusto al telefono.

"Grazie mille Justin ora vado, poi ti spiego tutto"

Monty attacca il telefono e incrocia le braccia guardandomi soddisfatto.
"Allora...non credi ancora ?",sorride maliziosamente.
"Chissà potrebbe sempre prendere parte tua, non so più che aspettarmi",mi interrompo "so che se lo merita, ma tu lo hai picchiato a sangue..."
"Lo so, questo è vero...",risponde "ma quello è stato uno sfogo a tutto quello che mi sta facendo e mi ha fatto"

Cosa dovrei fare...? È stato comunque sincero, e le prove non sono da meno, anche se il gesto di per se e tutta la violenza mi mettono paura.

"Sai Monty... a me fa molto piacere aver creato questo rapporto di fiducia e amicizia reciproca con te, ma..."
"Ma ?",domanda.
"Così mi metti paura...",giro il volto "Ho paura possa anche capitare che tu possa farlo su qualcun altro o che ne so su di me se dovessi arrabbiarti"
"Byron...io"
"Ti credo, ma...ho paura".
Noto che alza un braccio e si strofina la nuca con la mano, la sua felpa si alza leggermente tralasciando passare un pezzo dei suoi addominali, segnati però da qualcosa.
"M-M-Monty...",balbetto alzando l'indice del mio dito, indico i suoi addominali.
"Che hai Byron, sei diventato Bianchissimo",abbassa lo sguardo e intravede la parte esposta e la copre immediatamente.
Deglutisco.
"C-cosa sono quelli..?"domando con voce tremante.
"Nulla Byron, Nulla..."risponde frettolosamente voltandosi.
"Sono segni...Monty. È impossibile che non siano nulla"
Cerco in qualche modo di convincerlo a parlarne e a mostrarmi quello che a quanto pare ancora nasconde. Mi avvicino a lui e gli pongo una mano sulla spalla, cercando di mostrargli la mia comprensione e tutto il mio affetto. Non si gira, ma lo sento respirare pesantemente e profondamente, sussurra qualcosa anche se purtroppo non riesco a capire cosa stia dicendo, sussurra parole mal scandite e il suo corpo inizia a tremare un po'.
"Monty...quelle cicatrici, cosa sono...cosa...cosa significano...."
Finalmente si gira verso di me e mi guarda con espressione distrutta, affranta e spenta, come se quello che ho scoperto lo avesse in qualche modo indebolito.
"Byron...io...io"
"Non dire nulla"alzo leggermente la maglia e vedo chiaramente qualche segno non troppo evidente e un segno che è quello che ho notato trai tanti con una crosta rossastra che si nota abbastanza.
"Posso vedere le tue braccia...per favore"
"Byron no, ti prego...",mi prega.
"Monty...mi conosci, non ti giudicherò o farò nulla che possa ferirti",rassicuro "so quanto tu in fondo sia sensibile".
Alzo leggermente le sue maniche e a prima apparenza non noto nulla di strano fin quando non noto con più attenzione le sue braccia piene di cicatrici quasi trasparenti e poco visibili, segno di qualcosa che stava o sta uccidendo Monty.
"Io...non so che dire...non volevo li vedessi",mi dice abbassando la maglia e la manica.
"Da quanto insomma...va avanti ciò?",domando.
"I-I tagli dici ?",domanda con un espressione affranta in volto.
"Si...proprio loro", dico con aria triste.
"Sono una storia passata..."
"Non direi dato che ne hai qualcuno...inciso da poco...",rispondo "non dirmi bugie, voglio solo capire e aiutarti.
Monty espira e corruga la fronte mostrando un'espressione tesa e ansiosa che lascia andare con un suo respiro profondo .
"Sai che ci sono molte cose nella mia vita che non vanno per il verso giusto, o che comunque mi hanno in un qualche modo segnato",dice fissandomi.
"Si lo so, ricordo bene tutto"
"Ecco io...ricordi mio padre ?"domanda e delle piccole gocce di sudore colano al lato delle basette.
"Si Monty, me lo ricordo. Lo fai perché lui ti picchia ?"domando sperando fosse questo il motivo.
"Si, lui mi picchia...ma non è tutto"

Cosa starà cercando di dirmi con questo..?

"Cosa vuoi dirmi ..?"
"Byron è così difficile",trema "lui-l-lui...mi..."
"Ehy...calmati e mi dici"
Chiude un attimo gli occhi, li riapre e come se avesse preso coraggio e poi parla.
"Subisco violenza da parte sua, e questo è uno dei motivi per cui lo faccio, grazie ad una mia ribellione ha smesso, ma purtroppo non è finita molto tempo fa, fortunatamente con la mia violenza difensiva è da un anno che ha smesso..."
"Monty...so che subisci violenza...ma non vorrai dirmi che..."
Annuisce e risponde.
"Purtroppo si...da ubriaco quell'uomo è capace di tutto, non ha limiti per nulla e nessuno".
Discutiamo per un po' di tempo di quello che Monty subisce ed è costretto a subire. La sua non è per nulla una vita facile come quella che si potrebbe immaginare....

...e questa ne è una delle ennesime conferme...

...suo padre è un mostro, non uno di quei mostri spaventosi, orribili, malformi o scheletrici che appaiono in televisione, la situazione è ben diversa, lui è un mostro dentro. Un mostro che pur di pensare a se stesso divorerebbe suo figlio, come sta già ben facendo.

...ma cosa ci si può fare, del resto tutti nella vita hanno qualcosa a cui tengono, qualcosa che crea in loro un punto debole.

"Quindi tutto questo va avanti da vari anni ?",domando.
"Purtroppo si",dice "ma non so come farlo smettere DEFINITIVAMENTE , non so come mettere la parola fine a questo incubo dal quale vorrei svegliarmi"
"Quando è successo per la prima volta...?",chiedo "sempre se te la senti di dirmelo"
"Quando ero piccolo...sai, io e lui non abbiamo mai avuto un bel rapporto, come molti padri hanno con i propri figli. Lui ha sempre pensato a se stesso, beveva e beve tuttora, picchia anche mia madre, e un giorno era ubriaco fradicio e io potevo avere un 7/8 anni. Stavo giocando nella mia camera con i miei giochi, quando sentii la porta aprirsi e vidi mio padre sulla soglia che mi fissava..."
"...e cosa è successo?"
"Si è avvicinato a me, e ha provato a convincermi a giocare con lui, solo che non avevo idea di quale gioco volesse fare con me, non lo aveva mai fatto, ed essendo la prima volta...per me fu bellissimo ascoltare quelle parole uscire dalla sua bocca, anche se purtroppo non avevo idea di quello che stava per succedermi...",s'interrompe.
Incrocio le mie mani e copro la bocca.
"Da qui i miei ricordi sono offuscati e ho tante scene in mente, una confusione devastante che ti divora e ti uccide dentro, l'unica cosa che ricordo con chiarezza è che quando iniziò a toccarmi le lacrime iniziarono a scendere dal mio viso, è l'unica cosa che percepii in quel momento fu sentirmi..."

"crollare il mondo addosso"

crollare il mondo addosso.

"E da qui, non ricordo altro da aggiungere"conclude.
"Ho la pelle d'oca nel sentirti raccontare tutto ciò, quasi non riesco a crederci...mi sembra una storia così irreale"
"Purtroppo però è reale eccome"
"Monty non puoi autodistruggerti, non in questo modo, non devi"
"Io non..."
"Hai molte qualità Monty, e vedrai che ti aiuterò ad uscirne"
"È impossibile Byron, il mio è un mondo a parte"
"Forse hai ragione però una cosa è certa, io non rimarrò fermo a guardare"
Mi alzo dalla panchina e abbraccio forte Monty, è l'unica cosa che possa realmente dimostrargli quanto io tenga a lui e quanto io voglio aiutarlo a vivere una vita migliore come un normale studente, non potrò risolvere interamente tutti i suoi problemi, ma alleviarli lo aiuterebbe tanto, e sono sicuro che tutti gli sforzi non andranno persi.
"G-Grazie Byron",dice trattenendo le lacrime"
"Shh, sta' zitto. Gli amici fanno questo e altro, e se ti ho detto che ti aiuterò ad uscire da questa situazione, non dubitare di me, perché io ho un nome e una parola. Non sarà facile, ma io ti aiuterò. Questa è la una promessa".
"Grazie Byron, avrei sempre voluto dirlo a qualcuno che per me potesse essere una figura esemplare, mio padre non lo è stato anche se avrei voluto dirgli un TI VOGLIO BENE PAPÀ, ma penso una cosa Byron.."
"Cosa ?",domando.
"Ti voglio bene"





—————————————————————-
Angolo dell'Autore:
Spero che questo capito vi piaccia, ultimamente sono pieno di impegni e non so se riuscirò a postare come sempre ogni 1/2 giorni, ma cercherò di fare del mio meglio.
Spero il capitolo vi piaccia e BUONA LETTURA ☺️

The Truth UntoldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora