Corremmo via inoltranndoci sempre di più in quella via buia. Non si vedeva quasi più niente, anche se evocavamo il fuoco.
<<Hey aspettate!! Un'uscita!! >> disse Emmy. Forse potevamo ancora salvarci.
Il pavimento del labirinto iniziò ad aprirsi. Corremmo il più possibile verso l'uscita.
<<Non ce la faremo!!>> disse Emmy.
<<Si invece. Lasciate fare a me! >> risposi sicura. Sapevo quello che dovevo fare.
Non aspettai nessun commento e toccai la roccia che sprofondava nel baratro.
<<Cosa fai? >> mi chiesero in coro.
Non li ascoltai. Continuai a sentire le vibrazioni di quel posto. Avevo gli occhi chiusi, per concentrarmi di più. Guardai solo per un attimo e vidi uno spazio profondissimo, anche più del Tartaro e fidatevi, ci sono stata.
Sentivo una forza negativa. Era tutto peggio del Tartaro, troppo. Sentì un rumore a notai che sotto di me la pietra si stava sgretolando. Se avessi mosso un muscolo sarei caduta di sicuro.
Aspettai un po' ma la pietra stava cedendo, infatti fu questione di un attimo e mi ritrovai sospesa nel vuoto con una mano a mantenermi.
Era difficilissimo mantenersi. Sentì nuovamente la voce di Crono, non la sentivo da troppo.
"Lascia la presa!!"
Lasciare la presa... Poteva essere un'idea. NO! Dovevo essere più forte.
All'improvviso Leo ed Emmy mi presero la mano e mi aiutarono a tornare su. Mi alzai con fatica e corremmo il più lontano possibile.
Arrivati all'uscita caddi. I miei amici si sedettero vicino a me.
<<Cosa ti è saltato in mente?>> mi chiese Emmy.
<<Volevo aiutarvi... >>
<<Non accetto che per aiutarci tu ti metta in pericolo! >> disse Leo. Mi strinse in uno dei suoi soliti abbracci.
<<Usciamo? >> chiese Emmy
<<Certo! >> rispondemmo io e Leo.
E infine uscimmo a riveder le stelle.
Okay, no. Uscimmo fuori. Era notte ma riconobbi subito dove eravamo. A Napoli. Con precisione nel fossato del Maschio Angioino. Come saremmo tornati in America?