Litigio.

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Kara e Dinah passarono un paio d'ore abbondanti ai grandi magazzini, comprando il necessario e chiamando poi Alex, affinché venisse ad aiutarle, data la spesa e gli acquisti.
"Ma... C'è cibo per un esercito!"
"È tutto per lei?" Chiese Mon, arrivato con la rossa per dare una mano, indicando Kara.
"Non dovresti giudicarla." Disse Dinah "È una caratteristica del suo popolo e non siamo nessuno, per prenderla in giro e fare continuamente battute!"
Mon si zittì ed Alex fissò la castana, che era andata a portare via il carrello, ma i piccoli si erano messi a piangere "Buoni, tesori... Tranquilli..."
Alex tentava, ma solo il ritorno di Dinah riuscì a calmarli, parlando loro piano e carezzando il rispettivo pancino, sedendosi dietro, vicina ai seggiolini.
"Buste e passeggino sistemati!" Disse Mon e, tutti a bordo, poterono finalmente partire.
Una volta a casa, trovarono Eliza e Jeremiah ad aspettarle "Mamma... Papà..." Sussurrò Alex.
I due le sorrisero, mentre Kara la passò e li abbracciò "Ciao!"
Eliza strinse affettuosamente a se la figlia adottiva "Ti trovo bene, tesoro! Ma dimmi... I piccolini?"
Kara li indicò e presentò loro Dinah "Tanto piacere! Grazie per l'aiuto di poco fa..." Disse la castana, tendendo loro la mano, subito stretta.
"Di nulla!" Sorrise Eliza "Ma... Sono bellissimi! Posso?"
Dinah annuì col capo e la donna prese il maschietto, lasciando la bimba a Jeremiah "Come li hai chiamati?" Chiese l'uomo.
"Kylian e Stella."
"Due nomi bellissimi!"
Entrarono poi in casa, con Kara che prese le tre valige dei genitori, che si sarebbero fermati una settimana, mentre Mon ed Alex presero le buste della spesa "Li porto in casa..." Disse Dinah "Intanto faccio la doccia e mi preparo per la cena!"
"Possiamo tenerli e coccolarli un po'?" Tentò Eliza.
"Va bene... Non ci metterò molto."
Ma, non appena Dinah si allontanò, i due neonati iniziarono a piangere "Anche prima... Come mai?"
"Io credo che non vogliano stare lontani dalla loro mamma..."
Infatti, non appena Eliza si avvicinò a Dinah, il piccolo smise di piangere "Ehi... È vero!"
"Sono Kryptoniani, quindi hanno un buon fiuto, come Kara... Credo che riconoscano l'odore di Dinah o che riconoscano il battito del suo cuore..."
Allora la castana si avvicinò ai due figlioletti e li baciò sulla fronte "Torno subito... Fate i bravi..." Sussurrò e riuscì ad entrare in casa.
Eliza, Kara ed Alex sistemarono la spesa e si misero ai fornelli, Jeremiah pensava ai due piccoli e Mon scrisse ad amici e amiche, per invitarli.
Ovviamente dopo avere chiesto il permesso a Kara.
Dinah arrivò pochi minuti dopo e si sedette accanto a Jeremiah, dando il biberon a Stella.
"Sarà una cena in compagnia..."
"Va bene." Rispose la ragazza "Hanno chiamato il tizio della ferramenta e quello dei grandi magazzini... Faranno le consegne domattina!"
"Ok... Allora rimarrò qui ad aiutarti!" Offrì Kara e Dinah sorrise.
Dopo una buona mezz'ora, arrivarono gli amici ed alcuni si stavano dedicando ai due piccoli "James! Accidenti, così li spaventi!"
"Ma... Ma non è vero!"
"Hanno gli occhi chiusi... Non lo riconosceranno!" Disse Mon.
"Stupido! Sono Kryptoniani." Rispose subito Imra.
Kara aveva preso Kylian, per andare in bagno a cambiarlo "Non sapevo che fossi capace, coi bambini..."
La bionda si voltò e vide Lena "Oggi, ai grandi magazzini, ho chiamato Eliza affinché aiutasse me e Dinah... Ho imparato, non è difficile..."
La mora la fissava, a braccia incrociate "Eravate in giro insieme?"
"Certo! Non conosce la città e poi volevo darle una mano."
"Se non ci riesce Supergirl..." Disse, con una punta d'ironia.
"Ti ho chiesto scusa... Ho detto che mi dispiace per avertelo tenuto nascosto non so quante volte... Perché continui ad essere arrabbiata?"
"Perché mi hai tradita!"
"Non volevo metterti in pericolo."
Nel mentre arrivò Dinah con la piccola Stella e notò subito gli occhi lucidi di Kara "Sei un'ipocrita!" Disse Lena, con lo sguardo gelido.
"Mi pare di aver capito che ti ha chiesto scusa." S'intromise Dinah "Cosa vuoi, che si metta in ginocchio?"
"Non intrometterti! Non sai nulla."
"Non sopporto chi rompe le scatole ad una mia amica. E fidati, se non fossi tanto importante per lei, ti avrei già presa a pugni!"
Lena la fissò, poi guardò Kara, che teneva il capo chino ed infine lasciò il bagno, riuscendo però a sentire i singhiozzi della bionda.

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