5.

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Louis non riuscì a dormire quella notte, perché il ricordo di quello che era accaduto con Harry non gli lasciava libera la testa.

Da un lato si malediva per non essersi opposto all'attacco del riccio e per avergli permesso di fare ciò che voleva di lui, ma dall'altro i suoi sensi erano inebriati e si sentiva adrenalitico ed euforico, come non lo era mai stato in vita sua.

Louis non conosceva il sesso, non aveva mai fatto nulla né con un uomo né con una donna e Harry incarnava tutto ciò che di proibito ci poteva essere.

Harry era bello come un angelo e conturbante come un demone e il medico sapeva che non avrebbe mai potuto resistergli.

All'alba si alzò dal letto, si lavò, fece colazione e si recò all'ambulatorio, cercando di concentrarsi sui suoi pazienti e sulle chiacchiere di Niall.

Il giorno trascorse senza particolari emozioni e alla sera, quando si ritrovò solo a letto, Louis non potè impedirsi  di aspettare la visita di Harry.

Lo zingaro, però, non arrivò e non si fece vedere nemmeno nei giorni successivi, finché una sera, alla chiusura dell'ambulatorio, non si presentò da Louis con il suo sorriso.

" Sei solo?" gli chiese con aria maliziosa.

Louis deglutì in imbarazzo e annuì lievemente, non sapendo cosa dire o fare.

Harry, allora, gli si avvicinò, lo spinse contro la parete dell'ambulatorio e gli si spalmò addosso baciandolo con forza.

Gli fece dischiudere le labbra con la lingua e si strusciò lascivamente su di lui, poi gli passò le mani sotto le natiche e se lo caricò addosso, mentre Louis gli accarezzava il viso e lo baciava con rinnovata passione.

Erano in una posizione talmente precaria che sarebbero crollati da un momento all'altro.

Per fortuna vicino a loro c'era un divanetto e i due caddero in un piacevole groviglio di arti in cui le mani di Louis erano tra i capelli di Harry, le ginocchia di Harry tra le gambe di Louis e i vestiti di tutti a dare fastidio.

Lottarono un po' con camicie e cinture, ma ben presto tutta quella sgradevole stoffa andò a giacere dimenticata sul pavimento mentre Harry andava a sedersi più comodamente sul grembo di Louis.

"Voglio che mi scopi tutta la notte" sussurrò il riccio, respirando piano sulle sue labbra, caldo e provocante. "Voglio che mi prendi e non mi lasci più andare fino all'alba, fammi male, fammi talmente male che penserò a te ogni volta che mi metterò seduto da qui ad una settimana."

Louis spalancò gli occhi a metà fra il panico più totale e una travolgente eccitazione, ma poi si abbandonò all'istinto e a ciò che sentiva dentro di sè.

Lo baciò con forza mentre gli bloccava le mani tra le proprie e senza grande sforzo lo ribaltò sulla schiena.

Lo sentì mormorare qualcosa di incomprensibile nella sua lingua e gemere quando gli morse il labbro.

Sfiorò con le dita le labbra di Harry, il punto che aveva morso, con una delicatezza che non riusciva a mettere da parte...non gli avrebbe fatto del male nemmeno sotto tortura, non importava quante suppliche potesse ricevere.

Harry dischiuse le labbra e fece guizzare la lingua contro i polpastrelli di Louis, scrutandolo con un'ombra di divertimento.

Li leccò ancora una volta, poi fece scorrere la lingua lungo tutte le due dita, prendendole in bocca, senza mai staccare gli occhi da quelli dell'altro.

Louis allontanò la mano con un mezzo sorriso, facendogli scivolare le dita umide lungo il petto abbronzato, accarezzandogli i muscoli tesi e sfiorando un capezzolo quasi per sbaglio.

Harry si lamentò e, sempre con quel mezzo sorriso, Louis si chinò a baciare quel capezzolo, stringendolo appena tra i denti e passandoci sopra la lingua.

Il riccio inarcò la schiena e sussurrò:

"Per essere uno che non ha mai fatto sesso, stai andando alla grande..."

Il medico e lo zingaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora