Draco Malfoy era confuso. Da giorni ormai interminabili sentiva, all’altezza del petto, un senso di vuoto che gli premeva sui polmoni, rendendo difficoltosa la respirazione. Era difficile spiegare quella sensazione, soprattutto perché non l’aveva mai provata prima: avvertiva la mancanza di qualcosa, ma non sapeva dire esattamente cosa fosse, e per di più era un senso di vacuità pesante. Come se quel qualcosa gravasse su di lui, come se lo opprimesse al punto da fargli provare un forte senso di disagio. Quella sensazione lo sorprendeva nei momenti più strani e inaspettati, mutando tanto velocemente da lasciare in lui un senso di confusione e perplessità.
Era già complicato fare i conti con se stesso, andare avanti pur sapendo che nella sua mente c’era un buco, che il buio aveva avvolto gli ultimi mesi della sua vita. Confrontarsi, per di più, con quel malessere che non sapeva né poteva spiegarsi stava diventando frustrante.
Dal giorno prima quella sensazione non aveva fatto altro che aumentare. Aveva pensato che riempire il vuoto con il calore di una donna sarebbe stata un’ottima soluzione. Si era ben presto reso conto che non poteva colmarlo con una sostituzione, e il fatto che non sapesse da cosa fosse provocato non lo aiutava di certo a risolvere la situazione.
Se fosse stato più attento, o meno concentrato su ciò che gli stava succedendo, forse si sarebbe domandato il motivo per cui Hermione Granger fosse tanto adirata con Pansy Parkinson; o perché Theodore non faceva altro che ricordargli, con tono ironico e leggero, quanto le Grifondoro, soprattutto quelle ricce e particolarmente intelligenti, fossero carine in quel periodo dell’anno. Ma, in quel momento, Draco era occupato a risolvere problemi ben più gravi.
«Come faccio a far scomparire una fottutissima poltrona di chintz se non so nemmeno come farla comparire?» brontolò, agitando per l’ennesima volta la bacchetta senza riuscire ad ottenere alcun risultato soddisfacente. Theo gli scoccò un’occhiata perplessa.
«L’abbiamo imparato due mesi fa, Draco» gli rammentò con pazienza, sempre più sorpreso di scoprire ogni giorno quanto la pozione di Astoria fosse stata efficace.
«Peccato che io non me lo ricordo» borbottò l’altro, con una smorfia contrariata sul volto. «Perché non me lo ricordo?» domandò, più a se stesso che all’amico, gettando con aria frustrata e sconfitta la bacchetta sul tavolo.
Theodore emise un lungo sospiro, stringendo i denti e ingoiando tutto il desiderio che aveva di dirgli la verità. Strinse convulsamente la penna d’oca che aveva in mano e si concentrò sul compito di Trasfigurazione che stava svolgendo, ignorando l’insistente vocina che gli suggeriva di rivelare tutto al suo migliore amico. Ma Narcissa Malfoy era stata chiara: nessuno si sarebbe dovuto lasciare sfuggire niente sul passato dimenticato di suo figlio. Aveva parlato con i migliori Medimaghi, e tutti concordavano sul fatto che alcune informazioni avrebbero potuto destabilizzare il giovane Malfoy al punto da farlo impazzire, per cui era meglio tacere e lasciare le cose stavano.
Per Narcissa Malfoy, però, era molto più facile: lui non doveva guardare ogni giorno Draco negli occhi. Da lontano, era molto più facile tacere.
Per Theodore Nott non era esattamente la stessa cosa. Ogni giorno doveva fare i conti con l’arroganza e la strafottenza di un ragazzo che non riconosceva più e che non faceva altro che lamentarsi della sua perdita di memoria, e lui non poteva far altro che chiudere gli occhi, appellare a sé tutta la sua pazienza e cambiare argomento, sperando che questo non insospettisse l’amico.
«Voglio dire, non è assurdo? Mi addormento e il giorno dopo è tutto scomparso!» mugugnò di malumore quest’ultimo, mentre scartava una Cioccorana tirata fuori dalla sua tasca, probabilmente inviata da qualche temeraria ammiratrice che cercava attenzione, più che amore.
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Polvere di marmo
RomanceCi teniamo a sottolineare che la storia originale è stata scritta da @Eloise_Hawkins su EFP (https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1266710) Sequel de "Il fante di picche e la dama di cuori " pubblicata da @Meytal_Vladescu. Ci è piaciuta così tant...