Alias stava per sbraitare. Letteralmente. Cercava di trattenersi ma stava veramente per farlo. E se lo avesse fatto, sarebbe esploso un pandemonio.
Lei e i capitani erano sbarcati sull'isola alla ricerca del tesoro. Non era molto grande l'isolotto ma godeva di una ricca vegetazione e di un grande e unico villaggio. Non sarebbe stato così tragico dopo tutto, se non fosse andata in giro con una banda di deficienti allo stato puro. E lei che pensava che i giorni su navi di completi idioti fossero finiti, che avesse trovato una ciurma normale con cui potere star tranquilla e di non doversi preoccupare di finire in mezzo a cretinate di primo grado.
Ah! Un'illusa, ecco cos'era.
-Uhh... presto! Tutti in quella locanda a mangiare!- gridò Ace, indicando il suddetto posto in questione.
-Aspetta un attimo, prima tutti a vedere i vestiti!!- gridò invece euforico più del solito Rakuyo.
-Bancarelle! Bancarelle! Bancarelle!! Prima le bancarelle!- disse la sua Namur come si fosse infervorato alla vista del mercato nelle strade.
-Fermi! Devo fare una visitina al fabbro dell'isola. Voglio vedere che tipo di armi vendono.- affermò invece Vista come se nulla fosse.
-Ho voglia di un goccio di birra, chi vuole fare un salto nel bar?- chiese Marco indicando un locale. Pure lui ci si metteva!
Alias si fermò in mezzo alla strada di botto per vedere meglio la scena che gli si presentava davanti. Ace saltellava come un bambino sul portico della locanda urlando "Cibo!" ai quattro venti, gli ricordava vagamente qualcosa già rivisto in precedenza da suo fratello. Namur correva da un lato all'altro della strada passando da una bancarella all'altra euforico ma forse non sapeva del significato dei vari oggetti su di esse, visto che ammirava uno spazzolone per cessi. Rakuyo sembrava sbavare incontrollatamente di fronte alla vetrina di un negozio di vestiti, creando pozze di saliva in cui scivolava la gente. Vista sembrava cercasse di attirare la loro attenzione sbraitando di voler andare a cercare il suddetto fabbro. Marco invece continuava ad indicare il bar, con la speranza che qualcuno dei suoi compagni lo badasse, ma senza risultati.
La ragazza li guardò malissimo per alcuni minuti, preferendo rimanere un minuto zitta a riflettere sull'intera situazione prima di esplodere. Si riprese quando la bava di Rakuyo gli arrivo vicino ai piedi, e lei indietreggiò. Poco dopo Satch si avvicinò, raggiungendoli e guardandosi attorno.
-Siamo qui per la missione o per fare i turisti?- chiese la ragazza a Satch, prima che anche questo iniziasse a fare assurde richieste.
Lui scavalcò la scia di bava e camminò avanti, ignorando la ragazza che stava per esplodere -Abitudine. Devi sviluppare solo quella.- disse l'uomo annuendo e continuando per la sua strada.
Lei rifletté un attimo.
"Ci serve qualcuno che abbia la testa a posto" le tornarono in mente le parole di Capitan Baffuto.
Si irritò al sol pensiero.
"Altro che fare esperienza, mi hanno mandata qui a fare la baby-sitter!" pensò la ragazza che aveva capito tutto.
Si sbagliava, o era abitudine che la mettessero a badare i pirati ebeti? Sospirò rassegnata annotando mentalmente di farla pagare al Vecchiaccio.
Alias decise di ignorare i capitani e di lasciarli sbrigare le proprie faccende per i fatti loro. Si limitò ad non guardarli o ascoltarli e guardarsi attorno curiosa per esaminare il primo passo da compiere. Il suo sguardo cadde sul porto. Le navi attaccate ad esso erano per lo più scialuppe. Le uniche navi presenti in porto erano tre.
La Moby Dick, in tutta la sua grandezza e altre due pirata.
Le altre due erano particolarmente originali. Una aveva delle decorazioni a dolci. Mentre l'altra sembrava una nave della Marina coi colori invertiti.
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Ribellarsi al fato
FanfictionUna ragazza rinchiusa nella base della marina fin da piccola. Un padre spietato che non è mai presente. E un destino crudele. Tutto cambia quando può finalmente prendere il mare grazie a un ragazzo che l'ha salvata da tutto ciò. Ma potrà coronare il...