Andare avanti

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Camminava per l'isola senza prestare particolare interesse per quello che le accadeva intorno. Non era nemmeno sicura di dove stesse andando.

Era sbarcata da poco e in quel momento si ritrovava nell'accampamento provvisorio dei pirati che avevano partecipato alla guerra di Marineford, con la fodera in spalla. Aveva lo sguardo fisso davanti a sé, indifferente, mentre passava per i piccoli spazi che fungevano da sentieri diretta verso quella che era stata la sua tenda meno di due giorni prima, ignorando i pirati che si bloccavano osservandola mentre passava. Forse si era sparsa la voce della sua scomparsa e i comandanti avevano dato ordine di essere avvisati in caso qualcuno l'avvistasse. O forse il fatto di andare in giro reduce di una battaglia con i vestiti rotti in vari punti lasciando scoperte le ferite riaperte in bella vista, faceva impressione. Oppure mentre era sbarcata e si era impigliata in uno scoglio pieno di alghe, con cui aveva litigato per un paio di ore, gliene era rimasta una attaccata ad una scarpa e allora se la stava trascinando per tutto il campo.

O forse, semplicemente, la notizia che lei fosse figlia di Akainu le aveva fatto guadagnare una bellissima etichetta sulla fronte con cui tutti ora la classificavano quando pensavano a lei.

Beh, c'era pur una ragione se aveva voluto che quel particolare non si sapesse in giro e, ormai, chi si chiedeva perché lo aveva nascosto lo avrebbe capito da solo.

Attraversò l'ultimo tratto di strada quando sentì il rumore, più in fondo alle file di tende, proveniente dalla foresta poco più in là, di alberi che cadevano e enormi tonfi attutiti dal terreno facendolo tremare.

Alzò un sopracciglio curiosa e si diresse oltre la sua tenda, rinunciando momentaneamente l'idea di farsi un pisolino. Dannata curiosità.

Non faticò a capire che, qualsiasi cosa stesse succedendo nella foresta, centrasse l'allegro gruppetto che guardavano nella medesima direzione interrogandosi se intervenire o meno.

Non si erano accorti di lei, la cosa un pochino la dispiacque ma lasciò perdere quando sentì urla di frustrazione provenire oltre una serie di alberi tutti fitti tra loro che cadevano uno dopo l'altro.

-Che facciamo?- chiedeva Usopp preoccupato guardando in quella stessa direzione.

-Non ne ho idea.- rispose Nami portandosi la mano alla testa e scuotendola.

-Qualcuno lo deve fermare o si farà del male da solo.- affermò invece Vista, guardando il gruppo di compagni come per sottolineare che dovesse farlo uno di loro.

Rimasero tutti in silenzio un attimo e l'unico suono che si sentì fu un altro tonfo -Vi avverto che è stata difficile già una volta curarlo nelle sue condizioni, se per caso le sue ferite dovessero riaprirsi... morirà.- fu la brillante performance di Trafalgar, sempre allegro come al solito, con occhi chiusi, rilassatissimo a terra, appoggiato ad un albero.

-Qualcuno deve andarci...- cercò di dire Robin, si sarebbe proposta volentieri ma era palese che non sapesse neppure lei come ci di dovesse comportare in quei casi.

Un altro attimo di silenzio calò nel gruppetto e dall'espressione di Marco e degli altri comandanti, compresa qualche supernova, la cosa si stava ripetendo da un paio di minuti.

-Che succede??- chiese spezzando il silenzio Alias non avendoci capito molto.

Quelli attorno a lei sobbalzarono non essendosi accorti della sua presenza, altri invece sbarrarono gli occhi a vederla lì.

-Alias!!-

-Ma dov'eri?-

-Sei tornata!-

Marco fu l'unico ad avvicinarsi con tono minaccioso, da superiore, come ogni santissima volta doveva vedersela con lei e le sue stramberie, e dirgli -Si può sapere dove sei stata?!-

Ribellarsi al fatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora