Ultimo ordine

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Barbabianca continuava a subire colpi su colpi dall'ammiraglio di lava. Non demordeva, non voleva lasciargli vincere quella battaglia. Solo che la stanchezza lo stava consumando lentamente, portandogli via le forze.

Alias si arrestò dal correre quando sentì qualcosa caderle di dosso e finire a terra lasciando un leggero tintinnio. Cercò per terra fino a quando vide il ciondolo a forma di fulmine a terra, con il gancio per l'attacco ormai rotto.

Tornò subito sui suoi passi –Alias!- si sentì chiamare da un Ace preoccupato ma si abbassò lo stesso prendere il ciondolo, fregandosene, poi si raddrizzò trovandosi davanti Ace con il fiatone che l'aveva raggiunta, lei le mostrò il fulmine che si era staccato –Dai qua, la tengo. Ci penseremo dopo.- la rassicurò prendendogliela dalle mani e infilandosela in una delle tasche dei pantaloni.

Sentì un colpo sordo e Alias si voltò osservando il vecchio imperatore ancora lottare –Andiamo, svelta.- sentì dire dal ragazzo al suo fianco.

Alias lo guardò ancora per qualche secondo, per poi voltarsi verso il ragazzo -Ace, non vorrai lasciarlo qui?!- chiese lei incredula.

-Alias, lo ha scelto lui. Questo è quello che ha deciso ancor prima di mettere piede in questa guerra!- disse il ragazzo spiegandole le cose.

-Ma come puoi abbandonarlo? Lui è...- ribatté la ragazza ma non terminò la frase che vide gli occhi di Ace che la puntavano con determinazione. Erano pieni di dolore, il ragazzo stava soffrendo per ciò, se fosse stato per lui non avrebbe mai abbandonato il babbo. Solo che quest'ultimo gli stava dando la possibilità di scappare e salvarsi tutti, non poteva far in modo di rendere vano il suo sacrificio. La ragazza vide che Ace stava soffrendo dentro di sé, così non disse più niente e si lasciò trascinare via per un braccio mentre gli occhi rimasero fissi in un punto e i pensieri iniziavano a vorticare.

Si ricordava bene di quel giorno.

Era sul ponte della nave con altri uomini della ciurma, erano appena tornati da una missione e la ragazza mostrava tutta contenta il suo operato, riuscito alla grande -Missione compiuta Capitan Baffuto!- disse al vecchio, facendolo ridere sotto i baffi.

-La vuoi smettere con questo nomignolo?- chiese Marco affianco al vecchio mentre guardava storto la ragazza, anche se ormai aveva preso la consuetudine di non badarci più di tanto.

-No, ormai mi sono abituata a chiamarlo così.- rispose lei ghignante -Ora vado, sono stanca. Con permesso- disse poi incamminandosi verso la cabina.

-Potresti sempre chiamarmi "Babbo"- sentì dire da Barbabianca facendo bloccare la ragazza di colpo e voltare in seguito poco dopo.

Aveva in volto un espressione tra l'incredulo e il modo in cui si guarda un pazzo in manicomio -Cosa?!- chiese Alias come se non avesse sentito bene.

-Dai Alias, non è una brutta cosa.- disse la sua Vista.

Lei alzò un sopracciglio e si voltò verso l'imperatore -Sentimi bene Vecchiaccio, una cosa è essere nella tua ciurma, un'altra sottostare ai tuoi ordini, un'altra ancora dover sopportare questi idioti. Ma se speri che ti chiami così un giorno, mettiti pur ben comodo, dovrò essere impazzita per farlo!- mise ben chiaro, facendo scoppiare in una fragorosa risata il Vecchio.

-A quanto pare, per una volta, vincerò una sfida contro di te.- disse il vecchio sorridente verso la ragazza.

-Ah, è una sfida eh? Allora tieniti pronto, vincerò anche questa!- disse lei ghignando divertita mentre altri uomini sorridevano a quella scena.

-Presto andiamocene, mentre sono occupati col babbo.- disse Ace al fratellino.

Ribellarsi al fatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora