Azioni discutibili

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Occhi azzurri fissavano vitrei davanti a loro senza fare cenno a nient'altro. Vuoti, inespressivi, soli. Guardavano come se non potessero fare altro mentre pian piano il cuore della giovane veniva risucchiato in un mare di oscurità senza fine.

"È così che ci si sente quando si perde qualcuno di importante?" si chiedeva. Pensava si piangesse, ci si disperasse e si urlasse come dei pazzi. Ma lei non riusciva a fare nulla di questo. Solo una morsa al petto atroce che le faticava il respiro, non capendo ancora se fosse una ferita o altro, e un infinito vuoto insolubile da cui non riusciva a uscire. Dentro di sé sentiva sempre più freddo. Un'infinità di pensieri negativi invadevano la sua testa, lasciandola vuota.

Disperazione. Rabbia. Insicurezza. Solitudine. Tristezza. Inutilità. Senso di colpa. Consapevolezza. Negatività. Una baraonda di emozioni la stavano lentamente facendo sprofondare nel più assoluto dei bui.

-Anche se li fissi non prenderanno magicamente vita davanti a te da un momento all'altro.-

Il buio sparì ad un tratto, come impaurito dalla voce che aveva parlato, ad un tratto ci rivide, l'oscurità era scomparsa. Vedeva chiaramente la luce del sole, le due tombe e ancora quel senso di vuoto dentro di sé.

Zoro l'affiancò pian piano, sempre accompagnato dal tintinnio delle tre katane che si portava sempre appresso -Te lo dico perché ci ho provato anch'io ma non ha mai funzionato.- continuò lui, sicuro che la ragazza in qualche modo lo stesse ascoltando.

Alias non lo voleva lì. Voleva starci solo lei, da sola, senza nessuno. Gli dava fastidio che qualcun altro potesse essere in quel luogo con lei.

-Vattene.- le uniche parole che disse la ragazza allo spadaccino.

Zoro sembrò non ascoltarla, si limitò a fissare davanti a se quelle tombe con indifferenza -Pensi di rimanere qui ancora per molto?- chiese poi guardando la ragazza che teneva gli occhi coperti dai capelli in disordine.

-Ti ho detto, vattene.- scandì, con leggera irritazione nella voce.

Lo spadaccino però si limitò a osservarla attentamente, scrutandola per intero e guardando come la sua persona fosse stata placidamente schiacciata sotto un peso più grande di lei. Non vedeva più il carattere forte e intraprendente che conosceva. Lo sguardo beffardo e sicuro di sé il quale non aveva paura di niente e di nessuno, che niente avrebbe potuto scalfirlo. Continuò ad osservarla, mentre vedeva le sue mani sul terreno stringere l'erba calda per via del sole e le braccia tese eppure leggermente tremanti.

-Non penso che risolverai qualcosa rimanendo qui.- continuò Zoro spostando lo sguardo sulle due tombe per poi alzarlo verso il cielo quando sentì il vento alzarsi e passargli sul viso con delicatezza.

-Non mi importa.- sussurrò la ragazza debolmente ma lo spadaccino la sentì -Nulla ha più importanza ormai.- continuò poi la ragazza. Sembrava parlasse più con se stessa che con il ragazzo ma di sicuro non se ne preoccupava per come era concentrata a tenere lo sguardo basso.

Zoro la guardò e inarcò leggermente un sopracciglio a quelle parole -Davvero?- chiese -Pensi che loro sarebbero del tuo stesso parere?- chiese, non avendo bisogno di dire alla ragazza a chi si riferisse.

-Zitto!- urlò lei mentre stringeva ancora più forte l'erba.

-Dovresti darci un taglio e andare avanti. Smettila per una buona volta di guardarti sempre indietro e concentrati su quello che hai di fronte.- continuò imperterrito Zoro, non curandosene affatto se offendesse e ancor meno la ragazza, era sicuro di quello che faceva e diceva -Dubito che gli farebbe piacere vedere in che stato ti sei ridotta. Appena il tuo primo ostacolo ti si presenta davant...- continuò ma venne interrotto da lei.

Ribellarsi al fatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora