Alias guardava la scena davanti a sé, assorta. Guardava Ace che usciva dalle fiamme, tirando con sé Luffy. Quei due appena toccarono terra non persero tempo ed ingaggiarono uno scontro con i marines, affiancandosi e dandosi da fare con un'insolita determinazione nei occhi. Sul volto della ragazza comparve un sorriso a quella tenera scena che la rendeva più che felice.
Il sorriso si spense quando vide di fronte a sé Sengoku che si rialzava, un po' intorpidito. Alias fece un salto indietro e cercò di strisciare via, lentamente, per non farsi vedere. Per sua sfortuna, appena l'uomo alzò lo sguardo, la vide e le lanciò uno sguardo carico d'odio.
Si alzò in piedi e si avvicinò pericolosamente alla ragazza, lei cercò di sfuggire ma senza risultato. Sengoku riuscì a prenderla per il collo e tirarla su, sospesa in aria, mentre cercava di dimenarsi sentendo il fiato mancarle. Alias si ritrovò a pensare che la Marina aveva una qualche fissazione per il collo, ma ignorò la cosa visto che non era il momento.
-Maledetta ragazzina, mi hai solo creato dei problemi fin dall'inizio!- disse l'uomo nero dalla rabbia.
Alias sentiva il respiro iniziare a mancarle, i polmoni reclamare aria, la gola le doleva e iniziava a non vederci più. Nonostante ciò però cercò di concentrarsi per trovare una scappatoia. La sua testa tornò altrove ancora una volta. Perché stava lottando? In fondo Ace era libero, per cosa si batteva?
Scacciò via quei pensieri senza risposta e tornò a concentrarsi. Finalmente le venne in mente un idea che mise subito in atto. Concentrò i suoi poteri e chiese aiuto al cielo. Le nuvole nere arrivarono, coprendo il cielo sopra di loro. Alias prese un grosso respiro, o quello che riusciva a fare per non svenire, e cercò di resistere a tutti i costi.
Fissò l'uomo davanti a sé con durezza –Lam..po..di..s...stutt..ore..- disse tra un ansimo e l'altro.
Subito dal cielo cadde qualcosa come un faro di luce accecante inondato da scosse violente di lampi, che investì i due. Sengoku continuò a contorcersi dal dolore finché la luce cessò e cadde a terra stravolto, lasciando andare la ragazza che iniziò di nuovo a respirare, ansimando pesantemente in cerca d'aria in ginocchio.
Si stava ancora riprendendo quando davanti a sé l'uomo si rialzava lentamente. Udì dei passi sempre più vicini ma non del Grandammiraglio di fronte a se, e Alias non si alzò per vedere di chi si trattava, per la stanchezza.
-Ci penso io qui, Sengoku.- disse una voce profonda e rilassata.
Il Grandammiraglio guardò serio il suo compare, non obbiettò e se ne andò, facendo un verso di dolore quando provò a camminare normalmente, aveva altre cose da fare che vedersela con una mocciosa come quella.
L'uomo si avvicinò alla ragazza e lei decise finalmente di guardarlo in faccia, senza esitare. Era del passato del tempo da quella volta in cui l'avvistò sulla nave della Marina mentre lei era sulla nave dell'Imperatore. Quel giorno non se l'era sentita di affrontarlo ma non poteva continuare a pensare che scappando avrebbe risolto qualcosa.
-Non ho mai pensato che sarebbe andata a finire in questo modo...- affermò Aokiji con rammarico.
Alias alzò un angolino della bocca verso l'altro a quelle parole -Lo hai sempre saputo.- lo corresse con tono deluso, stanco.
Se c'era una cosa di cui era certa, era che Aokiji prevedeva sempre tutto. Non faceva niente per impedirlo, nonostante sapesse sempre, per pigrizia ma poteva prevedere con poco gli esiti di una storia. Alias sapeva che in un modo o nell'altro, da quegli sguardi che gli lanciava fin da piccola quando i suoi occhi si posavano su di lei, era sicura che sapeva che si sarebbero un giorno trovati lì. Magari non avrebbe previsto quella guerra come loro incontro ma il giorno in cui si sarebbero ritrovati l'uno contro l'altro sì.
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Ribellarsi al fato
FanfictionUna ragazza rinchiusa nella base della marina fin da piccola. Un padre spietato che non è mai presente. E un destino crudele. Tutto cambia quando può finalmente prendere il mare grazie a un ragazzo che l'ha salvata da tutto ciò. Ma potrà coronare il...