Ribellarsi al fato

Orride grida

Grida da ogni parte, urla in ogni dove, varie suppliche si riuscivano a sentire in quella guerra senza fine. Vite morivano, una dopo l'altra, senza una ragione e senza ritegno. Gente che non sarebbe più tornata a casa, gente che aveva salutato le proprie famiglie con la promessa di un ritorno, persone che non avrebbero più rivisto amici o familiari.

Questa era la guerra.

Marco guardò nel più totale panico attorno a sé, per analizzare la situazione. Avevano perso. Il babbo li aveva lasciati. Vari pirati, suoi compagni, piangevano la sua morte urlandone il nome invano. I marines non sembravano smettere di attaccarli, continuavano a respingerli su ogni fronte. A terra, Alias e Luffy sembravano sotto shock di fronte al corpo senza vita di Ace, e non accennavano a una ripresa. Alzò più avanti lo sguardo e vide Akainu con il pugno infuocato che puntava a loro.

-Presto!! Portate Cappello di Paglia via da qui!!- urlò agli uomini -Dobbiamo andarcene da qui! Seguite tutti l'ordine del babbo!- urlò più forte afferrando da terra i compagni piangenti e alzandoli, spingendoli verso la costa nel tentativo di farli andare avanti e salvane quanti più poteva. Poco dopo i pirati ricominciarono a correre verso le navi, mentre alcuni dovevano essere trascinati per farli andare via. Jimbe si fece avanti e prese su di peso Luffy, iniziando a correre più che poteva, cercando la salvezza.

Marco stava per mettersi a correre pure lui, ma si voltò, vide Alias ancora nella stessa posizione di prima, non si muoveva -Alias!! Per amor del cielo, vieni via da lì!- le urlò contro ma lei sembrava lontano con la mente. Non era che non voleva ubbidirgli, non lo ascoltava neppure.

Con un raschiare di gola, Marco si voltò, mettendosi a correre in direzione della ragazza.

Alias non era sicura di riuscire a sentire cosa le stava succedendo attorno, a dirla tutta non riusciva ad ascoltare niente. Si limitava a guardare di fronte a se quel corpo senza vita.

Ace era morto.

Non poteva essere vero. Continuava a guardarlo con una piccola speranza. Sperava con tutta se stessa che il ragazzo ad un tratto si alzasse di scatto con gli occhi sbarrati, scusandosi di essersi addormentato ancora una volta per colpa della sua narcolessia. Ma più passava il tempo e non lo vedeva muoversi più il suo cuore soccombeva nelle tenebre. Rifiutava di crederci. Già una volta pensava di averlo perso, che fosse morto, poi lo aveva ritrovato e per lei fu come toccare il cielo. Ora non poteva essere sprofondata nella terra di nuovo, non voleva.

Sentì dei passi affiancarla, qualcuno col fiatone -Alias! Alzati cazzo, dobbiamo andarcene!- le urlò contro Marco, lei però non lo badò, continuò a fissare il corpo morto di Ace di fronte a sé.

Il biondo sembrava preoccupato, continuava a guardare di fronte a sé l'uomo che avanzava mentre lei sembrava del tutto indifferente che suo padre le si stesse avvicinando nonostante lo sapesse.

Per esasperazione Marco prese di botto la ragazza in braccio, caricandosela su una spalla e mettendosi a correre.

Alias guardò il corpo del suo ragazzo allontanarsi da lei per qualche minuto, confusa, quando realizzò che si stesse allontanando da Ace iniziò a scalciare ripetutamente -Lasciami!! Mettimi giù!!- urlava contro il biondo che non accennava ad obbedire. Al contrario, sopportò le urla della ragazza, i suoi pugni, calci e graffi. Non provò nemmeno a farla ragionare, sapeva che non lo avrebbe ascoltato. Sembrava fuori di sé.

-Mollami!- continuò lanciando un calcio in pieno stomaco al biondo mentre con gli occhi sgranati vedeva Ace sempre più lontano -Mettimi giù subito!!- urlò ancora. Era perplessa, perché si stava allontanando da Ace, perché non era al suo fianco come si era sempre ripromessa? Perché se ne stava andando invece di accettare il suo destino, rimanendogli vicino fino alla fine?