Cap. 14 Tra Tristezza E Felicità

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Il giorno seguente andai ancora al lavoro. C'erano ancora tante cose da fare e tanti costumi da completare.Così, prima di andare in sartoria, andai in magazzino a ritirare i vecchi costumi della prima edizione. Mentre tornavo però, una segretaria mi disse che al telefono mi cercava una persona. Allora presi il telefono e chiesi chi fosse. A rispondermi fu mio padre che iniziò a dire dove erano finti i soldi del risparmio. Io spiegai per cosa li avevo usati, romanzandola un po', ma lui non volle saperne. A complicare tutto ci fù Renato, che passando, mi vide e mi chiese se poteva parlarmi. Scocciata gli dissi di no, e poi continuai a parlare al telefono dicendo:"non sei tu che decidi se farmelo vedere o no, hai capito? Ho diritto di vedere mio figlio, e lo so che non dovevo ma erano anche soldi miei!" ma lui mi reattaccò. La giornata era appena iniziata e già erano successi troppi guai, ma il non tutto il male viene per nuocere. Quando arrivai in sartoria, sentii da fuori delle urla e dei rimproveri. Così chiesi ad una collega di nome Luciana e lei mi rispose :" Gabriella sta passando in rassegna gli ultimi modelli!" così decisi di entrare. Ero stata io a modificare il costume della Paul ed era giusto prendermi laia responsabilità.aprii la porta.dentro la stanza vi erano Marcella, Gabriella e Patrizia. Senza esitare dissi:" Gabriella è colpa mia. Io volevo solo rendere quel sacco informe un po' più femminile, se volete licenziarmi fatelo pure tanto!" così lei disse:"Hai fatto tu questo disastro!?" e Patrizia si intromise dicendo :"sisi, ha insistito lei!" indicando l'abito di Mina. Così risposi:"No, non vero! Si mi sono scappate un po' le forbici ma sul vestito della Paul, non su quello di Mina!" e così dopo aver confessato, Gabriella osservò il vestito e replicò:"Ah, però hai fatto bene, lo hai migliorato!Forse era meglio che ci lavorava lei al vestito di Mina" ma Marcella aggiunse :"l'ultima volta che glielo abbiamo affidato è scomparsa e  ha lasciato il lavoro a metà" allora risposi :"è stato solo un 'incidente e non succederà più!" così finalmente mi riaffidarono i vestiti di Mina. Questa volta però, non volevo commettere altri sbagli. Lavori infatti per 4 ore consecutive senza mai fermarmi. A fine giornata riuscì ad imbastire e a cucire le parti principali. Ero soddisfatta. Una volta finito, chiusi la zip dell'abito e dissi a Patrizia che nel frattempo stava cucendo dei vestiti :"non è colpa mia!se ti fosti fatta aiutare non sarebbe successo! (poi mi tolsi la giacca da lavoro e presi il mio giaccone per uscire) comuqnue oggi sono felice e non lo nego. Aurevoir!" e poi me ne andai. Quel pomeriggio stava andando molto bene. Addirittura un passante per strada mi aveva persino detto che ero molto carina e che voleva offrirmi un caffè. Tralasciando il fatto che quel passante aveva 50 anni ,il fatto di essere stata considerata carina mi aveva rallegrato. Però non dovevo essere troppo felice, perché se avrei saputo quello che sarebbe accaduto il giorno seguente, sarei tornata al mio classico e negativo umore. Il giorno dopo infatti non feci in tempo ad entrare nell'edificio che vidi Mina uscire di corsa insieme alle guardie del corpo, ai giornalisti e all'autista. Poi vidi Giulia e gli dissi che era Mina per poi uscire fuori a vedere cosa era successo. Ma quando io dissi :"ma sta male? Mica ha avuto un 'incidente?" un giornalista mi rispose con fare guardigno:"non so se è stato un' incidente ma di sicuro aspetta un figlio!" e da quelle parole rimasi sconvolta, forse ero davvero simile a Mina ma da lei proprio non me lo sarei aspettato. Ma dopo ciò ci fecero rientrare tutti poiché se ne era andata e per questo andammo insieme a Lorenzo e a Renato prenderci un caffè al bar. Quello che era avvenuto era un bel pasticcio. Il peggio però accadde in quegli istanti. Lorenzo disse:"non capisco tanto scalpore per una gravidanza, so che lui era già spostato ma anche mio padre ha avuto un figlio fuori dal matrimonio!" ma a quelle parole Renato rispose :"beh potevano anche starci più attenti no?" allora io chiesi :"scusa che intendi dire?" e lui rispose :"dico solo che mettere al mondo un figlio è una responsabilità" così io, prendendola forse troppo sul personale ribbattei:"Si fanno degli errori a volte  peccato che la colpa ricada sempre e solo sulle donne!sono loro a rimanerci fregate, a dover sopportare la conseguenza dei loro errori e in più venir marchiate per sempre come poco di buono!" non mi interessava essere stata aggressiva, il fatto di essermi sfogata mi aveva rilassato. E poi lui disse :" Si può sapere perché te la prendi con me? " ed io conclusi a dandomene :" lascia perde va! " non capivo perché la mia vita era un tira e molla tra felicità e tristezza che molte volte mi rendevano quasi bipolare. Ma ora non potevo pensare a me. La cosa più importante era Mina, fu infatti argomento di discussione per tutta la giornata in sartoria. Io continuavo a dire :"ed ora, che succederà con Studio Uno?" e Gabriella rispose :"è presto per dirlo!" ma poi io continuai a pensare al vestito per Mina ora incinta dicendo:"secondo me
allargando il punto vita e con l'aggiunta di un bustino non si vedrebbe niente!" ma poi Gabriella mi fermò:"forse... Ma negare l'evidenza non è mai una buona soluzione, dai aiutami!" e così andai ad aiutarla a rimettere a posto tutte le scarpe per Mina nelle scatole dicendo :"invece poteva tenerselo per sé, almeno si salvava la carriera!" e poi Gabriella concluse :"prima o poi si sarebbe scoperto, ora va, che sono le 17:00 finiamo noi!" e così andai. All'uscita però vidi dalle vetrate d'ingresso Renato sopra il motorino che mi aspettava. Andai allora da Vincenzo (il custode dell'edificio) e chiesi se l'uscita secondaria era ancora aperta e dopo aver avuto conferma mi diressi verso quell'uscita, dovevo ignorarlo il più possibile.

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