Qualche giorno dopo, riandammo con Giulia nel bar che ormai per noi era diventato un salottino di gossip. Quel giorno Giulia mi parlava di come Lorenzo l'aveva trattata male ma subito ecco che comparve proprio lui e, per casualità, venne da noi. Del resto, parli del diavolo e spuntano le corna. Dopo essersi scusato se ne andò ma non poteva passarla liscia :"ma sei matta, non gli dici niente, è stato maleducato?" e lei rispose :"non ci riesco, tu però sei un po' intransigente! Guarda Renato, per una battuta sbagliata che ha detto non gli rivoli più la parola!" e allora risposi:" ma mo che c'entra Renato, mica siamo fidanzati!almeno questo è chiaro, e tu e Lorenzo siete fidanzati o no? "ed in quel momento vidi Giulia perplessa, modestamente neanche lei sapeva rispondere a quella domanda, ma io ero diversa da lei, ero molto più sicura di me e sapevo che tra me e Renato non ci sarebbe stato mai nulla. Avevo anche altre cose a cui pensare. Quei giorni erano sempre più tristi senza Mina. Durante il giorno infatti, me ne stavo in piedi a sfogliare un libro con tutti i suoi prossimi abiti che non avremmo mai fatto. Un giorno però accadde qualcosa di buffo. Si presentò un postino e lasciò tanti pacchi da consegnare per Mina Mazzini. Io gli dissi di lasciarli lì ma Mina non sarebbe mai venuta a prenderli. Così, fummo noi della sartoria ad aprirli e a commentarli. La gente non l'aveva dimenticata. Quando però aprii un pacchetto blu, all'interno trovai un paio di piccolissimi calzini blu e bianchi fatti di lana e mi venne un'idea. Continuai ad aprire tutti i regali e quelli più carini e destinati al figlio di Mina li presi io e li portai a Luigino. Ma quando entrai in casa dopo mesi l'atmosfera fu diversa. Entrai ma Luigino non c'era. :"ma dov'è?" chiesi a mia madre e lei mi rispose :"sta fuori Co tuo padre, e ringraziamo il cielo che tuo padre non c'è, sennò sai come finiva!" allora io sentendomi offesa dissi:"ma come gli ho preso dei regali!" e lei disse rimproverandomi:" I regali? Ma Luigino manco ti riconosce più!" allora io li accusai:"è colpa vostra, siete voi che non volete farmelo vedere!" e lei continuò :"ma perché tu hai insistito?N'altro po' e non c'è la ricordiamo manco noi la faccia tua" e così io provai a spiegare :"è che ho avuto tanto da lavorare, ma non lo faccio solo per me, ma anche per lui, per non fargli mancare niente per fargli avere una vita migliore della mia!" e così mia madre guardandomi negli occhi concluse :" ma a te cosa ti è mancato, scusa? Non c'avrai avuto tutti sti regali, ma l'affetto della madre sempre presente... Quello si!" e poi si girò e si mise a cucinare. Ero riuscita di nuovo a commettere un'altro sbaglio, più mi impegnavo e più non riuscivo ad andare avanti. La mia vita stava cominciando veramente a sgretolarsi pezzo dopo pezzo, fino quasi a raggiungere la fine. Ma se io ero messa in quelle condizioni, le mie coinquiline erano messe peggio. Entrando in casa infatti, vidi Giulia sul letto che piangeva, gli chiesi cose fosse successo e lei mi rispose che Lorenzo se ne era andato via senza salutarla e che per lui lei era solo un passatempo. Così dissi:"certo che pure tu ci sei cascata con tutti e due i piedi, eh!" e quando poi lei mi disse:" ma io lo amo!" io risposi :"tutte le fregature vengano da lì! Giulia dai non piangere passerà, vieni qui (e la abbracciati facendola sfogare) è normale!" continuavo a ripeterle anche se non era proprio così. L'indomani mi alzai sempre alle stessa ora per andare al lavoro, lo so, la mia vita era troppo monotona. Dopo essere arrivata in Sartoria, mentre stavo cuciendo degli sciallet con le piume blu quando sentì dire "mi raccomando voglio che la vestiate come una diva" allora mi alzai, mi diressi verso l'uscita e vidi Elena con un dirigente della RAI ed uno stilista. Sorpresa dissi :"a bella, che davvero?" ma Elena mi fece segno di zittirmi e si girò facendo finta di niente. Non capivo perché mi aveva ignorata. Forse non ero all'altezza, ma poi neanche lei era una sburette, quindi...si era già montata la testa prima ancora di iniziare. All'uscita poi per concludere, dopo aver salutato Vincenzo, mi affacciai come sempre per vedere Renato, quella sera infatti era vestito in modo carino.qualche istante dopo però si avvicinò a lui una ragazza e lo baciò, poi i due se ne andarono. Allora Vincenzo mi disse:"l'uscita secondaria è ancora aperte se vuole" ma io dissi :"no, esco da quella principale grazie!" non so perché ma in quel momento avevo provato un misto di Gelosia e rabbia anche se a me Renato non piaceva affatto. Tornata a casa, mi misi a tagliare i capelli a Giulia, come mi veva chiesto. Così, con tutta la mia precisione, feci un caschetto bellissimo. Quello però non era un caschetto qualunque. Simboleggiava la trasformazione di Giulia caratteriale poiché come diceva lei dovevano fare solo passi in avanti.
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Tornerai
General FictionRoma, 1961. Quell'anno mi cambiò la vita...il mio sogno nella vita era quello di fare la cantante.. Ma ahimè, forse non fu proprio quello il mio destino. Ma ora, lascio a voi leggere la mia avventura nel fantastico varietà studio uno!