Cap. 7 Il Tulle Miracoloso

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Dopo aver pranzato con Giulia, quel pomeriggio mi rimisi al lavoro:avevo davvero tanti pezzi di stoffa da cucire e non potevo distrarmi. Purtroppo però la mia attenzione fini, all'incirca 10 minuti prima della fine del lavoro. Mentre stavo cuciendo infatti, sentii Gabriella litigare (era arrabbiata per via di un vestito bianco cucito male) e dire :"Patrizia, il gonnellino deve fluttuare così sembra un'armatura di pagliette!" e Marcella per difendere odiosamente sua nipote disse ": eh,ma tanto da lontano non si vedono e poi le ballerine si muovono" ma Gabriella ribattè:"e come si muovono con questa roba sulle gambe?!" In quel momento non potei rimanere indifferente :il lavoro che avevano svolto era veramente osceno, si capiva che Patrizia non era adatta e così dissi":forse io potrei.. " ma non riuscì a finire la frase perché da lontano Marcella mi mandò un'occhiataccia, peggio di quella che fanno i gufi. Così mi zittii e Gabriella concluse :"Vabbè, allora domani lo aggiustiamo però bisogna sbrigarci perché dobbiamo fare anche tutti gli altri" e poi se ne andò. A quel punto io mi rimisi a lavorare ma Marcella mi interruppe di nuovo dicendomi :"ti devi fare gli affari tuoi, hai capito si? E quando hai finito spegni le luci e metti tutto apposto!" e poi se ne andarono anche esse. A quel punto l'unica cosa che mi rimaneva da fare era rimboccarmi le maniche e aggiustare quel casino. Mi alzai e poi mi diressi verso il manichino con sopra quell'ambito bianco dicendo :" complimenti alla schifezza, vedi come me li faccio gli affari miei!" poi presi il vestito e me lo portaii a casa. Quell'abito da Charleston aveva veramente bisogno di una sistemata. Dopo cena infatti, ripresi il vestito e dopo averlo messo su un manichino, iniziai a studiare tutte le possibilità per migliorarlo. Ero infatti molto concentrata quando arrivò mia madre e mi chiese cosa fosse. Io gli spiegai tutto e lei mi fece notare giustamente che le pagliette non si cuciono a filo dritto anche se d'altra parte quella era l'unica alternativa. Ma poi mia madre ci pensò su e guardandosi intorno trovò una soluzione geniale :"Il tulle, cuci le pagliette direttamente sul tulle, io farei così!Senti Luigino ha bisogno di scarpe
, di vestiti.. Per i soldi..?" ma io la tranquillizzi dicendo:"li ho già messi da parte io, nella scatola in camera mia" così, con volto sereno e un fare tranquillo mia madre mi disse:"buonanotte!" e se ne andò al letto. Io invece colsi subito l'idea ricevuta ed iniziai a prendere le misure per il vestito quando un suono fastidioso e familiare si sentì all'improvviso:era il pianto di Luigino. Non amava dormire senza la sua mammina. Così andai in camera e gli dissi:"che hai piantagrane, devi dormire! (poi lo presi in braccio e lui si placò) ahh.. In braccio non piangi più eh?! 5 minuti e torni nel lettino dai che la mamma deve lavorare" poi gli diedi un metro da sarta con cui poter giocare e continuai il mio lavoro. Erano le ore 01:10 quando finalmente finii il mio lavoro ed andai a dormire. Il giorno dopo, andai in sartoria presto(nessuno doveva capire che quell'abito era stato portato fuori dagli Studi) e rimisi l'abito dove lo avevo trovato. Con l'arrivo delle prime sarte, iniziai a sentire delle voci come "ma chi ha cucito quel vestito?" oppure "che idea meravigliosa che ha avuto la persona che lo ha realizzato!". Quando finalmente verso le 10:00 arrivò Gabriella I risultati vennero premiati. La vidi che girava intorno all'abito stupita, ma io mi giravo di nascosto per non farmi scoprire. Poi però ella disse:" Marcella, l'idea del Tulle è stata geniale, chi l'ha avuta?" appena sentii quelle parole non aspettai un minuto per dire:"io!"e Gabriella rimase a bocca aperta, entusiasta. Poi continuai la mia romanzata:" Stamattina sono arrivata presto e ho pensato che così la gonna sarebbe stata più leggera! " e lei mi rispose :" hai pensato bene!Patrizia vieni a vedere,guarda qua. Allora da oggi Rita lavorerà con Patrizia! Così le mostra come fare" e poi mi diede in mano dei bozzetti e se ne andò. Iniziai molto felice e soddisfatta a sfogliare velocemente i bozzetti ( erano tutti per il nuovo show della RAI) e poi visto che dovevo lavorare con lei, iniziai a dire a Patrizia :"se vuoi ti faccio vedere co..." ma non feci in tempo a finire perché Marcella mi levò i bozzetti dalla mano e li consegnò a Patrizia dicendo :"i costumi li ha iniziati Patrizia e li finisce lei!" e allora io mi ribellai dicendo :"ma Gabriella li ha affidati anche a me!" e lei concluse :"Si ma su di te comando io, e tu hai capito?" (rivolgendosi a Patrizia). Non c'è la facevo più. Tutta quella ingiustizia non la tolleravo, volevo e chiedevo solo un po' di uguaglianza e pace! Ma purtroppo a volte nel mondo del lavoro non tutto si può ottenere con l'impegno ed il sacrificio.

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