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Il Ratto delle Sabine

Capitolo XI

20-08-753 a.C.

Mancava un giorno al "ratto" e con piacere il terribile generale Jungkook, aveva udito dai suoi uomini che Yoongi aveva, forse, messo incinta una ragazza.
Si erano sparse varie voci su questo fatto, ma nessuno sapeva chi fosse la fortunata o se la gravidanza era veritiera. Di fatti Jeongguk e Yoongi una sera parlarono di questo "scandalo" e il centurione negò tutto, ma il generale sapeva bene che stava mentendo, però egli lasciò stare e continuò ad organizzare il rapimento insieme al futuro padre.

Quella mattina, Jeongguk, mentre stava leggendo dei rapporti sentì una voce chiamarlo: "Generale! Posso entrare?" il diretto interessato alzò lo sguardo rispondendo con voce roca mentre sorseggiava del vino dolce: "Entra pure Namjoon!" l'uomo varcò la soglia della tenda insieme ad un'altra persona, che Jungkook riconobbe subito come generale del villaggio.

Di conseguenza, il ragazzo nascose velocemente il suo piano sotto una pila di fogli che aveva li vicino, per poi alzare lo sguardo verso i nuovi arrivati.

Il quarantenne entrò definitivamente nella stanza e Namjoon lo fece accomodare su una sedia da campo. Successivamente il centurione uscì per tornare dai suoi commilitoni.

"Generale Jeongguk le vorrei chiedere una cosa..."

"Certo mio amico, però prima di cominciare la nostra discussione le vorrei offrire del buon vino dolce proveniente dalla Penisola Ellenica!" (Ovvero la nostra attuale Grecia), l'uomo senza esitazione afferrò il grezzo calice facendolo ruotare nella sua mano mentre osservava con attenzione il ragazzo davanti a se che lo guardava a sua volta con un'aria di superiorità.

"Ci sono i suoi uomini che stanno decorando il paese da giorni e certi di loro si avvicinano un pò troppo alle donne del villaggio, tra cui certe sono anche già sposate promesse spose...Potrei sapere il motivo di tutto ciò?" domandò il quarantenne cominciando a bere la bevanda offerta in precedenza.

Jeongguk ghignò internamente, ma la sua espressione cambiò in mortificata e rispose: "Oh...di questa cosa non ne sapevo niente...Me ne occuperò immediatamente, in più i miei soldati le avranno già detto che domani ci sarà una festa ed è per questo che stanno abbellendo il paese!" Il generale non era molto convinto, ma alla fine il militare tanto temuto non stava compiendo niente di sbagliato, anzi voleva fare un'azione che permettesse ai due popoli di unirsi.

Prima che il quarantenne se ne andasse, si girò nuovamente verso Jungkook ed esclamò: "NON toccate le donne del villaggio! sopratutto mia figlia!" Il ragazzo lo guardò e alzando un sopracciglio gli rispose schiarendosi la voce: "Mio amico, tua figlia prima o poi si dovrà sposare e poi non so nemmeno chi sia..."

"Stai attento generale" dettò ciò l'uomo se ne andò e Jeongguk continuò a sorseggiare la sua bevanda ma era invaso da mille dubbi e pensieri, così in una mossa scaraventò il calice in una parte indefinita della tenda ed urlò il nome di Hoseok.

Egli non ebbe tempo di rispondere alla chiamata del suo generale che il ragazzo lo interruppe: "Fa preparare ai nostri uomini i posti per le donne e le armi! Deve essere tutto pronto per questa sera, è chiaro?!"

"Generale! Si aspetta che dovremo combattere?" I due si guardarono e il generale per la frustrazione addentò un pezzo di mela e rispose:

"Ovvio! Stiamo rapendo delle persone, cosa vuoi che i mariti o padri rimangano li fermi a non fare niente?!"

Hoseok annuì con la testa e successivamente Jeongguk ordinò: "manda dei militari semplici a ubriacare i loro commilitoni dell'esercito locale, questa sera terremo un banchetto dove convincerò i soldati ad unirsi a me"

"Generale, guardi che già molti cadetti hanno cominciato ad unirsi a noi!" Jungkook iniziò a ridere e rispose guardando il soffitto della tenda:

"Molto bene...il mio piano va' di meglio in meglio!! Ora devo andare in un posto, che nessuno mi segua, tonerò poco prima dell'inizio del banchetto" Hoseok si inchinò ed uscì dalla tenda principale.

Il ventunenne prese il suo cavallo e galoppò verso il lago situato in mezzo ai boschi. Quando giunse sul posto, notò un bellissimo cavallo bianco brucare li vicino.

Si avvicinò a piedi e gli accarezzò dolcemente la criniera argentea per poi dirgli: "Piccolo sei così bello, saresti perfetto per la battaglia, ma appartieni già qualcuno"

Dopo poco l'uomo udì dei passi avvicinarsi alla sua posizione e quando stava per sfoderare la sua preziosa arma forgiata dagli DEI, una lama fredda e lucente gli si posizionò sulla gola.

"Muoviti e muori! Questo cavallo appartiene alla domina T/n"

Il ragazzo si girò e vide che un generale alto e muscolo quanto lui lo stava incenerendo con lo sguardo, ma Jeongguk sapeva bene che nessun uomo lo poteva superare nell'astuzia e nell'inganno.

Il quarantenne era un'esempio.

𝐈𝐥 𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐒𝐚𝐛𝐢𝐧𝐞 [𝐉.𝐉𝐤𝐱𝐫𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora