"Oh,my hero!"

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La mia vita sta continuando qui in questa grande città,Roma.

È passata una settimana esatta. Tommy e i miei amici sono venuti a trovarmi sabato e ho passato tutta la giornata con loro,come se fossimo nel nostro paesino.
La sera sono ripartiti però e hanno lasciato un buco dentro di me!

Oggi è il mio primo giorno di scuola e seppur sembra strano sono felice.
Sto arrivando a metà anno ma credo di riuscire ad inserirmi abbastanza bene.
Sono positiva ormai!

Varco il grande cancello del liceo e mi dirigo in 4°O che dovrebbe essere la mia classe per quanto ne sappia. Il problema è trovarla in questo grande edificio. A cascia il liceo in cui andavo era su due piani e aveva all'incirca venti classi.

Devo girare circa dieci minuti prima di vedere l'aula e corro verso la porta.
Per mia sfortuna si spalanca poco prima che io possa aprirla e mi arriva dritta in faccia.

Impreco toccandomi il punto dolorante.

"Sophia,cosa ci fai qui?"

Non è difficile capire chi sia nonostante abbia gli occhi chiusi,conosco una sola persona qui.

"Aprila più forte la prossima volta!" Tuono indicandogli l'oggetto del mio male.

"Fammi vedere" scosta la mia mano dalla faccia "Non ti sei fatta niente,dai"

Mi abbraccia dandomi due pacche sulle spalle.
Anche se siamo ancora a febbraio,sento il mio corpo accaldarsi di colpo e mi si forma un nodo in gola.

"Devo andare in classe" mormoro schiarendomi la voce.

Il suo viso si illumina e gli spunta un sorriso sul volto.

"Siamo compagni di classe allora!" Mi informa e poi corre dritto ai distributori.

Entro subito e con grande sfortuna c'è già la professoressa seduta alla cattedra.

"Tu devi essere Sophia" mi dice guardandomi.
"Si,mi ero persa cercando l'aula"

La professoressa mi indica l'unico posto libero e con la speranza di non trovarmi qualche compagno puzzolente accanto mi siedo.

"Ma che sorpresa! Finalmente non sarò più solo" esclama Diego entrando mentre sgranocchia un pacchetto di patatine. Già di mattina.

Le prime tre ore passano abbastanza veloci e arriva la ricreazione.

Scatto fuori da quella classe e il primo pensiero è chiamare Tommy.
Possiamo stare pochi minuti al telefono poiché lui adesso non ha ricreazione al contrario mio.

"Si Tommy,a dopo. Ti adoro!"

"Parlavi con il tuo ragazzo?" 
Diego spunta alle mie spalle.

Annuisco mentre vago su Instagram mettendo mi piace alle foto degli influencer che mi capitano a tiro.

"Ti va di fare un giro in città più tardi?" Chiede attirando la mia attenzione.

Accettare un uscita non ha mai ucciso nessuno,giusto? E poi non conosco ancora la città,sarebbe utile.

"Cazzo, non mi divertivo così da un bel po!" Ridacchia guardandomi finire a terra.

Il pattinaggio sul ghiaccio non è il mio forte a quanto pare!

"Mi fa male da per tutto " brontolo mentre levo quegli arnesi dai piedi. I miei jeans sono fradici e rabbrividisco appena una folata di vento mi colpisce. Devo cambiarmi al più presto.

"Come fai ad essere così bravo?" Gli chiedo una volta usciti dalla pista.

Sembra pensarci su.

"Venivo sempre qui con mio papà,era un pattinatore davvero bravo. Mi ha insegnato a pattinare ancora prima di saper correre!" E fa un piccolo sorriso mentre racconta ciò.

Leggo un pizzico di tristezza nelle sue parole però e ciò mi fa incuriosire di più su chi è Diego Lazzari. È il ragazzo stupido e arrogante che ho incontrato in giardino la scorsa settimana o è allegro e simpatico come si sta dimostrando adesso?

"Anche se inopportuna,volevo chiederti,perché non stai con i tuoi genitori invece di vivere da mia nonna?"

La curiosità uccise il gatto? Beh,allora consideratemi pure un morto che cammina a dire dalla sua espressione fulminante.

"Sfacciata direi" risponde non lasciando trasparire alcuna emozione.

Non credo abbia intenzione di rispondermi.

"Voglio sapere qualcosa in più sul tuo conto.Dormiamo nella stessa casa e per quanto ne so potresti anche essere un serial killer!" Dico imbronciandomi.

Ho sempre ottenuto tutto col broncio!

"Un serial killer abbastanza attraente" ammicca prima di scoppiare in una risata ."Marchetti,hai davvero una bella immaginazione!"

Marchetti.
Quanto vorrei cambiare quel cognome odioso che mi lega a Sergio Marchetti,all' anagrafe chiamato padre.
Vorrei essere Sophia Mancini,proprio come Margaret.

"Evita di chiamarmi così,per favore"

"Come desidera signorina" e mima un buffo inchino.

Diego guida verso la parte opposta casa Mancini ma non vuole dirmi dove stiamo andando,dice che sono io a non avere il senso dell'orientamento e che stiamo solo andando a casa!

"Rompipalle,siamo in discoteca!" Strilla esaltato frenando bruscamente e per poco non sbatto la testa nel cruscotto.
"Coglione" borbotto tra me.

Entrando mi sembra di essere al Mirage,la discoteca del mio paese.
Bello sentirsi a casa,pur essendo lontana.
Le luci sono soffuse e al centro della stanza c'è l'area bar attorniata dalla pista da ballo. Ai lati della stanza ci sono vari divanetti in pelle e alcune poltroncine. Avranno all'incirca diciott'anni la maggior parte della sala ma sono conciati come persone adulte,io e Diego invece abbiamo dei semplici jeans e un maglione slavato.

"BEVI,BEVI!" Mi urlano tutti mentre sono a gattoni su un tavolino impegnata a scolarmi un bicchiere dopo l'altro di neanche Dio sa cosa. Mi mancava la sensazione di bruciore che causa l'alcol.

Diego ha quasi finito i dieci shot mente io sono al settimo,uno dei due vincerà una bella sbronza!
Forse so anche chi...

Quando inizio a sentire troppo caldo per via di tutto quell'alcol la mia razionalità va in tilt e mi sfilo il maglione lanciandolo a terra.
Sento fischi d'approvazione dai presenti ed io mi unisco a loro non capendo neanche per cosa stiano facendo così.

Continuo a ballare mettendomi tra la folla quando delle mani mi afferrano il sedere.
"Ei,giù le mani!" Biascico ridacchiando.

Non so chi sia questo ragazzo ma non mi va di essere toccata,ho un fidanzato per di più!

Il ragazzo non demorde e continua a tastare ciò che non gli appartiene.
Sbronza come sono non riesco a reagire come dovrei,l'unica cosa che faccio è piangere.

"Ti ha detto giù le mani,Coglione!" Ringhia Diego lanciandosi verso il ragazzo che due secondi fa era appiccicato al mio culo.

I due iniziano ad azzuffarsi e Diego ha la meglio fino a quando la sicurezza ci sbatte fuori urlando di non tornare mai più.
Io però in tutto ciò ho perso il mio maglione e fa davvero freddo qui fuori.

"Copriti" dice il mio eroe porgendomi la sua giacca, che anche se leggera mi permette di non camminare in reggiseno.

Mi aiuta a salire in macchina e restiamo giusto una mezz'ora fermi permettendo così a me di addormentarmi e a lui di riprendersi dalla sbronza.

"Buonanotte e sogni d'oro!" Biascicò quando sento di star per crollare.

ƗnsȺŧɨȺƀłɇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora