Arrivo a casa, mi butto sul letto e non faccio che ripensare alla sensazione che ho avuto stretta tra le sue braccia, quando le sue labbra hanno sfiorato le mie. Niente è paragonabile a quella sensazione.
Ho avuto un ragazzo quando vivevo in America, ma era molto diverso, più che tenerci per mano e alcuni bacetti non è successo molto, in realtà stavo molto bene con lui, ma non ho mai provato l'elettricità che ho provato con un solo bacio di questo Akito.
Ma cosa mi prende? Sto impazzendo forse?
Mi preparo un bagno, accendo la musica e mi infilo nell'acqua calda, di sicuro mi aiuterà a rilassarmi, forse anche troppo perché rimango addormentata e mi sveglio solo quando l'acqua è ormai diventata fredda.
Sono quasi le dieci di sera, ho la testa troppo piena di pensieri e confusione per mettermi a scrivere, ma dopo il sonnellino nella vasca non ho affatto sonno, alzo il volume della musica e inizio a ballare, mi lascio andare al ritmo e non penso più a niente, finché non suona il campanello. Cavoli devono essere i vicini, guardo l'ora sono quasi le undici e mezza, la musica li avrà sicuramente disturbati. Abbasso il volume e vado ad aprire.
"Scusate spengo subito, non volevo disturbar..." le parole mi muoiono in bocca. Li davanti a me c'è lui con il fiatone, sembra aver appena finito una corsa pazzesca, nella mia mente c'è un solo pensiero: è bello da togliere il fiato.
La testa mi dice di chiudere la porta e smetterla subito, ma il mio corpo si muove da solo, lo afferro per la maglietta, lo tiro verso di me e richiudo la porta. Un secondo dopo le nostre labbra sono di nuovo unite, questa volta è colpa mia, il mio corpo si appiccica al suo.
Lui ricambia con lo stesso tremendo desiderio che ho io, non mi importa cosa succederà domani, adesso io voglio che le sue labbra siano mie, voglio stargli così vicina da sentirmi bruciare e poi sciogliere. Mi afferra per i fianchi e mi alza, allaccio le gambe alla sua vita e adesso è lui a mettermi contro il muro, continua a baciarmi, le sue mani scendono fino al mio fondoschiena, ma non si ferma, non c'è un pizzico di timidezza, solo desiderio. Si stacca un secondo per osservarmi, ho il fiato corto anche io adesso. Gli sfilo la maglietta e scopro una serie di addominali scolpiti, lui inizia a baciarmi sul collo e abbassa la spallina della canotta che mi ero infilata, il mio corpo è scosso da brividi di piacere. Dopo poco anche la mia canotta giace abbandonata sul pavimento dell'ingresso.
Lui mi stringe e senza smettere di baciarmi si sposta verso il divano, e mi fa sdraiare per poi mettersi sopra di me, la sensazione del mio seno nudo sul suo petto è come fuoco vivo, sento la pelle tirare e il calore del suo corpo avvolgermi.
Sento il suo desiderio salire, sento la sua erezione nei pantaloni sfregare contro di me.
Lo spingo per farlo fermare, lui mi fissa, i suoi occhi sono così profondi che mi ci vedo riflessa.
"Dobbiamo fermarci" gli dico in quel secondo di lucidità.
"Non posso" risponde ricominciando a baciarmi il collo e facendomi di nuovo mancare il respiro "e so che non lo vuoi neanche tu"
"Quello che voglio io non conta, il tuo cuore appartiene ad un'altra"
Lui si ferma di colpo e torna a fissarmi negli occhi con quello sguardo intenso "E allora perché ti voglio così tanto, perché mi manca l'aria se non posso baciarti?"
Lo spingo un po' più lontano e cerco di tirarmi a sedere, per interrompere quel contatto che mi sta facendo perdere la testa "Questo è solo desiderio, non è amore, non voglio che sia così la mia prima volta e soprattutto non sarà con il ragazzo di un'altra! Mi dispiace, non avrei dovuto illuderti. Ti prego vai"
Lui mi guarda disperato, forse a ritrovato anche lui la lucidità e si è accorto di aver fatto una cavolata, ma poi dice "Non posso"
"Che vuol dire: non posso? Hayama, adesso dovresti proprio tornare da dove sei venuto, e dimenticare per sempre questa storia, ti prego" ribadisco.
"Non chiamarmi per cognome, io sono solo Akito, e ti prego, non mandarmi via, non ti sfiorerò neppure se non vorrai, ma non allontanarmi da te"
"E cosa vorresti fare? E la tua ragazza? Pensi che io sia il tipo da accettare una cosa del genere? Mi sono lasciata andare è vero, ma tu non sai proprio niente di me, non mi conosci nemmeno, ma ti presenti qui e che cosa vuoi da me?"
"Non so nemmeno io cosa, ma non posso ignorare che ogni millimetro del mio essere mi porta verso di te, che ti cerca in ogni istante, dal primo momento che ti ho vista, cerco il tuo viso tra la folla, da quando ho sentito la tua risata non riesco a togliermela dalla testa, i tuoi occhi, il sapore delle tue labbra, tutto mi fa impazzire di te, ti prego Sana"
Mi volto di scatto "tu come sai il mio nome?"
"Mia sorella, lei è l'amministratrice del condominio, me l'ha detto sta mattina"
"Dillo di nuovo"
"Cosa?"
"Il mio nome..."
"Sana"
Le lacrime iniziano a uscirmi senza che io me ne renda conto.
Lui allarmato si avvicina e mi prende il volto tra le mani cercando di asciugarmi le lacrime "Ti prego non piangere, perché piangi?"
"Nessuno ha più detto il mio nome così da quando..." le lacrime si moltiplicano e io non riesco a fermarle.
Mi abbraccia e inizia a dondolarmi cercando di farmi calmare, ma perché fa così? Perché è tanto meraviglioso? Perché mi illude? Lui ha scelto lei e mi lascerà e io sarò più sola di prima. Non voglio.
Cerco di farmi forza, lo spingo e mi alzo allontanandomi da lui, mi asciugo le lacrime e cerco di calmarmi.
"Vai a casa, dormi e pensa che tutto questo è stato solo un sogno passeggero, domani ti sveglierai e tornerai alla tua vita di tutti i giorni, ti prometto che non mi farò più vedere al bar e tu ti dimenticherai di me" detto questo, vado in camera e mi richiudo la porta alle spalle.
"Apri la porta ti prego, io non voglio andare via, non voglio far finta che non sia mai successo, non potrei mai dimenticare!" sento la sua voce attraverso la porta.
Mi lascio andare, la schiena contro la porta, scivolo a terra e ricominciano a scendere le lacrime. Rimango li, senza dire una parola, finché sfinita, non rimango addormentata.

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Cambia Prospettiva
FanfictionMi sono appena trasferita e non conosco nessuno in questa città... cosa mi riserverà il destino? Questi sono i pensieri di Sana quando decide di cambiare la sua vita...